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MotoGP, Marquez, la prova del 9: King of the Ring, Rossi 2°

Nona vittoria consecutiva per Marc in Germania, con Valentino e Vinales sul podio. Petrucci 4° e migliore Ducati, Dovi 7°, Iannone 12°

MotoGP: Marquez, la prova del 9: King of the Ring, Rossi 2°

Durante il weekend tedesco del Sachsenring, nel paddock ed in sala stampa si ventilava che quello 2018 potrebbe essere l’ultimo Gran Premio di Germania, con le piste di Hockenheim e del Nurburgring pronte alla sostituzione.

Di questa eventualità, magari, potrebbero esserne contenti in tanti, tranne Marc Marquez, che in Sassonia ha istituito un vero e proprio feudo, vincendo per la nona volta su questo tracciato, classi 125 e Moto2 incluse. Per il sei volte campione del Mondo è la quinta affermazione stagionale e, per ora, non si individuano possibili antagonisti: il numero 93 è il più veloce, il più in forma e la sua Honda RC 213V sempre ottimamente supportata dalla HRC.

La domanda è: fa lui la differenza o è la sua moto? La risposta è semplice: Marc continua a vincere, gli altri corridori dell’ala dorata arrancano, cadono, si ritirano. Al Sachsensring la seconda Honda a punti è quella del 'dimissionario' Dani Pedrosa - ottavo- Crutchlow si è steso nella ghiaia, così come Nakagami in una giornata nera per il team LCR, Bradl e Luthi non arrivano nei primi 15. Ora sapete tutto: il numero 93 merita la leadership della classifica con i suoi 165 punti. Il catalano dice di non pensare al settimo titolo che si avvicina ma, onestamente, nessuno vuole credergli. 

Essendo, questo, un campionato ricco di episodi ed imprevisti, gli avversari di Marquez non possono che contendersi il secondo posto finale ed il terzo gradino del podio. Premiate sono la voglia e la costanza di Valentino Rossi, secondo al traguardo, con una Yamaha che soffre i problemi legati alla gestione elettronica della M1 ufficiale. Il numero 46 mette in pista la propria esperienza, e segue in classifica con 46 lunghezze, non tante, anche se manca l’acuto, ovvero, la vittoria. Nello stesso garage le quotazioni di Vinales, come la sua fiducia, salgono grazie al terzo posto, in un bel weekend per la Casa dei tre diapason.

Considerando le premesse (e le promesse) non possiamo valutare la tre giorni Ducati positivamente: quantomeno, non parlando del team ufficiale; il primo con la Desmosedici al traguardo è stato Petrucci con la GP18 Pramac, Alvaro Bautista ha finito quinto mettendosi in luce per il prossimo anno (lo spagnolo non ha ancora una sistemazione definitiva) Lorenzo ha pagato una scelta di gomme non azzeccata, distruggendo la morbida anteriore, Dovizioso non è mai stato nella bagarre per il podio. Prima delle vacanze estive, a Borgo Panigale dovranno fare il punto della situazione perché, anche quest’anno, il titolo sta prendendo una direzione diversa, con Dovizioso a quota 88 e ben distante dalla vetta. 

La stagione di Johann Zarco, da quando ha annunciato il futuro in KTM, si è sgonfiata, come le prestazioni di tutto il team Tech3, una cosa sulla quale bisognerà indagare visto che appare sospetta. La KTM conta infortuni e ritiri, con il solo Bradley Smith a portare fieno in cascina per la casa austriaca.

Nonostante un ottimo inizio nelle prove libere, finisce male la settimana per il team Suzuki, con Iannone dodicesimo, coinvolto nella caduta che ha messo fuori Alex Rins, ritirato. Si lavora tanto ad Hamamatsu per tenere il passo dei primi e, questa volta, la sfortuna ci ha messo lo zampino. Sfortunata anche la tre giorni per la coppia Aprilia: Aleix Espargarò vola con l’elicottero in ospedale dopo una brutta caduta nel warm up, Scott Redding raccoglie un punto, approfittando dei guai altrui. Anche a Noale dovranno prendere fiato, ragionare, pensare a come reagire, perché quelli là davanti non fanno sconti nè regali a nessuno, come la classifica costruttori può confermare.

 

 

 

 

 

 

 

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