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Moto2, Luca Marini: "Prima ero solo il fratello di Vale"

Dopo il primo podio in Moto2: "La gente è cambiata: ora finalmente ricevo complimenti per i miei risultati. Il nome mi pesa di meno"

Moto2: Luca Marini: "Prima ero solo il fratello di Vale"

Luca Marini ha conquistato al Sachsenring il suo primo podio in Moto2, correndo una gara magistrale nonostante un forte dolore alla spalla infortunata a Jerez, e chiudendo vicinissimo a Binder e Mir, in ordine primo e secondo in gara. Una soddisfazione enorme per il fratello di Valentino Rossi, che sta allontanando con i risultati la pesante ombra del fratello maggiore.

"Prima questa cosa di Vale la sentivo di più in giro. Forse al primo anno e magari anche al secondo - ha spiegato Luca -  ma da quest'anno la sento davvero molto meno. Proprio ieri qui nel paddock tutti mi hanno fatto complimenti, mi hanno incitato dicendomi che potevo vincere, che avevo il passo migliore. In generale non mi interessa molto cosa dice la gente su questa cosa. Sui Social magari ne parlano pure, ma io sono un pilota vecchia scuola, non ho Facebook nè altre cose di questo tipo. C’è stato un cambiamento di approccio degli altri, forse grazie ai miei risultati ed al bel lavoro che stiamo facendo. Il lavoro alla fine paga sempre. E’ una grandissima soddisfazione, ma non ho mai dato troppo peso a questo".

Parlaci della gara, delle emozioni che hai provato quando hai tagliato il traguardo e ti sei reso conto di aver conquistato il tuo primo podio.

"E’ stata una gara grandiosa, ma molto difficile - ha sottolineato  il pilota dello Sky Racing Team - una delle più difficili nella mia carriera. Emozione come immaginata, bellissima. Con una nota di sofferenza fisica che non è andata via anche dopo aver tagliato il traguardo. Ho cercato di registrare tutte le belle sensazioni nella mia testa in modo da cercare di riprovarle anche per le prossime gare perché è molto importante avere energie positive, ricordi positivi. E’ stato un ottimo week end, abbiamo lavorato molto bene partendo già da casa con la testa e la mentalità giusta e sapendo quello che dovevamo fare".

Dall'esterno sembrava che tu avessi qualcosa in più dei tuoi rivali in pista, perché non cercare di vincere?

"Sinceramente ad un certo punto ho pensato di poter vincere, sentivo di essere il più veloce, però onestamente il terzo posto mi andava benissimo. Voglio vincere, voglio arrivare a vincere il più possibile, però bisogna iniziare dal primo gradino del podio. E’ andato tutto secondo i piani e anche questa è stata una bella fortuna. Ho fatto una bella gara, fisicamente ho dato il massimo. Ero più veloce di Joan, che mi sembrava in difficoltà con la gomma posteriore".

Sei stato sorpreso dal rendimento di Binder e della KTM?

"Brad (Binder, ndr) faceva un sacco di errori, però devo dire che le KTM come sempre quando ci sono le gomme dure hanno un sacco di grip in più. Non si capisce perché abbiano tanti problemi tra venerdì e sabato e poi domenica chiudano sempre davanti, però ormai ci abbiamo fatto l’abitudine e li conosciamo, quindi non li sottovalutiamo mai".

Quando hai sofferto l'infortunio alla spalla sembrava che la prima parte di stagione potesse essere compromessa. Come sei rientrato in condizioni fisiche ottimali?

"La mia spalla mi da problemi. Ho avuto due lussazioni in due settimane - ha raccontato il pilota italiano - e questo è stato il problema prima di Jerez. Ero in ospedale con un dottore che non mi aveva mai visto e non mi conosceva, per cui ridurre la lussazione è stato molto difficile. E’ stato molto doloroso. C’è voluto tempo per tornare in una buona condizione di forma. Sapevo che al Sachsenring sarebbe stata molto difficile, ma avevo lavorato molto bene con il mio preparatore atletico Carlo. Sapevamo cosa fare, con una giusta strategia sono stato al massimo per tutta la gara".  

Questo podio può rappresentare l'inizio di una nuova fase  per te, per la tua carriera. Cambierà qualcosa nelle prossime gare dopo questo risultato?

"Questo podio è il risultato del nostro lavoro. Io mi sento veloce da inizio anno. Anche in Qatar andavo fortissimo poi ci sono stati dei problemi in qualifica quindi sono partito molto dietro e alla fine è stata una gara un po’ opaca, però mi sentivo già molto forte a inizio anno. Poi c’è stato l’infortunio e tutti i rallentamenti, i momenti di alti e bassi. Da Assen le cose sono migliorate, riesco ad avere più costanza e anche con la moto abbiamo trovato qualcosa per darmi sicurezza nell’anteriore. Anche nel box l’atmosfera è fantastica, mi hanno appoggiato sempre, voglio ringraziarli tutti dal primo all’ultimo. Hanno sempre creduto in me e mi hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili di quest’anno".

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