Tu sei qui

MotoGP, Sachsenring, Petrucci: stiamo studiando le partenze di Lorenzo

"Da un paio di gare stiamo cercando di copiare il suo lavoro. Stoner dice che sono la scelta giusta per Ducati? Sono d'accordo!"

MotoGP: Sachsenring, Petrucci: stiamo studiando le partenze di Lorenzo

Questo weekend si corre al Sachsenring, un tracciato storicamente poco congeniale alla Ducati Desmosedici, ma Danilo Petrucci offre un punto di vista diverso: "Non so se ci sono ancora piste adatte a Ducati, Yamaha oppure Honda. Penso che dipenda molto dalle gomme a disposizione. L'anno scorso è successo sia a Dovizioso che a me, di poter lottare per il podio su alcune piste teoricamente indigeste per Ducati. Qui la pista è un po' strana: da un lato della gomma, c'è una mescola molto dura, mentre dall'altro lato, quello destro, ci sono solo tre curve, quindi la mescola è molto morbida".

Una conformazione del tutto particolare quella del toboga tedesco, che mette a dura prova la tenuta degli pneumatici: "Di certo uno degli aspetti più critici qui è il surriscaldamento del lato sinistro della gomma. Io adesso controllo abbastanza bene il gas, ma il mio peso è superiore agli altri e questo è un problema. Qui sono stato abbastanza veloce l'anno scorso, e quest'anno ho meno pressione, posso lavorare con calma sui miei punti deboli. Devo utilizzare quest'anno per prepararmi al meglio per la prossima stagione, per fare la migliore stagione della mia carriera.

Andrea Dovizioso ha indicato diverse volte nelle gomme portate in gara nel 2018 da Michelin la variabile che frena il potenziale della Ducati su alcuni tracciati: "Ne abbiamo parlato molto io e Dovi - conferma Petrux - perché sembra che non riusciamo ad usare la moto come l'anno scorso. Questo qualche volta è un problema, specialmente perché sia io che Andrea freniamo allo stesso modo. Jorge (Lorenzo, ndr)  ha uno stile diverso, e specialmente al Mugello e Barcellona ha fatto la differenza sopratutto in frenata".

"Lui è molto morbido in tutte le fasi - spiega Danilo - ma al momento non so come sarà la situazione qui. Forse la costruzione e la mescola delle gomme saranno più rigide. Quando perdiamo aderenza al posteriore, di solito soffriamo un po' di più anche in frenata. Per noi è fondamentale avere un buon grip al posteriore. In effetti è molto difficile capire le gomme, perché sono tutte nere e rotonde, sembrano tutte uguali!"

Le gomme restano un tema caldissimo della MotoGP, ma i passi avanti compiuti da Michelin non sono messi in dubbio da Petrucci:  "Attualmente Michelin è ad un livello molto alto. Magari abbiamo avuto qualche problema in più perché altri costruttori hanno fatto dei passi in avanti. Poi oggi ci sono più piloti che lottano per il podio, ed è difficile fare paragoni da una stagione all'altra".

Vista l'importanza della partenza in MotoGP, è importante osservare Jorge Lorenzo e cercare di capire quale sia il suo segreto: "E' stato incredibile quello che ha fatto ad Assen. Partiva con me, terzo alla prima curva, primo al termine del giro. Se osservate, lui spinge sempre molto forte nei primi giri delle libere, è sempre molto veloce in quelle condizioni. Sono situazioni in cui non hai il miglior grip, le gomme non sono in temperatura e lui va sempre fortissimo in quelle condizioni. Forse è qualcosa che ha anche fare con la sensibilità in sella. Di certo è un grande campione e ha qualcosa in più in alcune aree".

Danilo non nasconde di aver analizzato al meglio il rivale spagnolo, cercando di carpire il suo segreto: "Da un paio di gare stiamo cercando di copiare il suo lavoro,voglio essere più efficiente nei giri di uscita. Si rischia anche molto perché se cadi nel giro di uscita ti chiamano "coglione!". Ma per lui è molto facile essere veloce nei primi giri della gara. Penso che si alleni molto su questo, perché ricordo che negli anni passati partiva molto piano e dopo diventava un martello. Adesso sembra Stoner, che nei primi giri era incredibile per quanto era veloce. Di certo Lorenzo ha lavorato su questo punto debole ed ora è il più forte in questo".

In una recente intervista raccolta da noi a Casey Stoner (leggi QUI l'intervista integrale) l'australiano ha speso parole di elogio per Danilo Petrucci, indicandolo come la scelta migliore per la Ducati in vista del 2019: "La penso anche io così! (Ride). Da quando ho iniziato in MotoGP ho sempre fatto il mio meglio. A volte è bastato, a volte no. Di certo nelle ultime due stagioni e mezzo ho migliorato i miei risultati. In Ducati mi ha dato una chance di  mostrare il mio potenziale sulla loro moto migliore. Vedremo, il mio target sarà di essere un pilota ufficiale Ducati per molti anni. Prima devo finire questa stagione, lavorare su molte aree".

Tanti gli aspetti su cui Petrucci è consapevole di poter fare passi in avanti: "In alcune gare non sono costante e lottare per una buona posizione in campionato è difficile. Per esempio quest'anno, prima di Assen, ero quinto a pochi punti dal terzo. Ma devo migliorare, di certo. Casey è stato sempre gentile con me, abbiamo un' ottimo rapporto, ci conosciamo dal 2004, quando mio padre lavorava per lui nel team KTM in 125. E' sempre stato un grande aiuto per me, specialmente l'anno scorso quando mi ha dato grandi consigli. Le sue parole mi hanno fatto piacere, e l'anno prossimo farò in modo di dimostrare che ha ragione".

Petrucci chiude con un pensiero per i piloti SBK e sulla difficoltà per alcuni di loro di trovare spazio in MotoGP: "Penso che alcuni piloti in SBK potrebbero stare senza problemi in MotoGP. Jonathan Rea, Chaz Davies. Forse non hanno avuto realmente la chance di essere in MotoGP, ma penso che guardando le loro gare, siano molto veloci. Io sono stato fortunato a entrare in CRT nel 2012, e dopo forse la mia forza è stata rimanere in MotoGP anche avendo ottime offerte per andare in SBK in passato. Adesso in MotoGP, i manager tendono a guardare sempre tra i piloti più giovani, quindi in Moto2 o Moto3, per farli crescere. Io sono stato fortunato perché ho creduto nella CRT quando nessuno ci credeva. Ho sempre dato il massimo, non ho mai mollato e forse questo è stato il premio per gli anni finiti sempre ultimo dalla prima all'ultima sessione. Di certo non ero felice in quel periodo e nessuno diceva: Petrucci è veloce!". 

Articoli che potrebbero interessarti