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MotoGP, Marquez: "è una vittoria che vale più di 25 punti"

Marc trionfa al TT: “Per vincere con la Honda bisogna avere le motivazioni. Rins? Gli ho soltanto restituito il sorpasso”

MotoGP: Marquez: "è una vittoria che vale più di 25 punti"

Si è rivelato un misto di velocità ed intelligenza e non si è nemmeno risparmiato qualche sportellata con gli altri piloti. Cosa volere di più dalla vita? Niente. Già, perché Marc Marquez conquista il successo al TT e l’affermazione è di quelle che vale doppio. Se da una parte c’è la gioia per essere tornato sul gradino più alto del podio, dall’altra non manca la soddisfazione per l’allungo un Campionato. Adesso il margine su Rossi è salito a 41 punti.

“Sinceramente non saprei come descrivere questa corsa, forse pazza. È stato un mucchio selvaggio dove tutti combattevano contro tutti. Non era per niente facile, perché il vento spingeva fortissimo e seguire un pilota da dietro diventava addirittura la cosa migliore, dato che avevi maggiore spinta per superarlo”.

All’inizio Marc si è dovuto confrontare con Lorenzo.

“Jorge è stato incredibile. Mai avrei immaginato fosse lui alle mie spalle dopo poche curve, infatti nella mia mente credevo fosse Dovi. Aveva un gran ritmo, ho provato a superarlo, però nei primi giri ho cercato anche di conservare le gomme, dato che sono sceso in pista con la media all’anteriore. Il problema è che il gruppo era compatto e c’erano tanti piloti in bagarre. Nel finale ho provato a dare lo strappo decisivo e alla fine sono riuscito a ritrovare quel passo che avevo nelle libere”.

Tra i tanti duelli c’è stato quello con Rins, dove il 93 ha rischiato di finire a terra.

“Sinceramente non ho rivisto la manovra, ho solto guardato uno scatto dell’accaduto. Lui mi ha toccato, però alla fine pare sia colpa mia, dato che mi trovavo all’esterno della traiettoria, mentre lui all’interno. Ho rischiato di finire a terra, perché la mia mano e la gamba erano staccate dalla moto. Fortunatamente non è accaduto nulla, però ho voluto restituirgli il sorpasso nello stesso punto (sorride)”.

Di sicuro il successo del 93 pesa non poco in ottica Mondiale.

“Quando sei primo in Campionato e in piena lotta per il titolo, preferisci evitare gare con così tanti sorpassi. Io infatti non volevo arrivare all’ultimo giro col gruppo tutto attaccato, perché nessuno sa cosa possa accadere. Alla fine sono riuscito ad avere un buon margine e vincere”.

La bagarre in pista non è certo mancata.

“Questa vittoria mi ricorda quella dell’Australia 2015 o 2017, vale molto più di 25 punti. Ci sono stati tantissimi sorpassi, ancora mi chiedo come sia riuscito a passare Lorenzo in quel tratto all’esterno e lo stesso discorso vale per il sorpasso a tre con Dovi e Rossi”.

Tra i tanti rivali, c’è uno che preoccupava inizialmente il 93.

“Nei primi giri temevo che Jorge così competitivo potesse essere un problema, dato che io dovevo fare i conti con Dovi e Rossi, e questa lotta a tre avrebbe potuto rallentarmi. Su questa pista inoltre temevo il potenziale della Yamaha, però fin da subito ho capito che noi potevamo essere performanti e l’ho detto anche alla squadra”.

Una cosa che ha stupito è stata la scelta della gomma media all’anteriore e discapito della morbida.

“Questa volta è stato l’opposto, perché in alcuni punti la morbida era più resistente rispetto alla dura, non era un aspetto facile da capire. Nei primi giri ho infatti preferito non correre rischi, cercando di tenere un ritmo elevato, ma non stressando troppo lo pneumatico”.

Al TT la sua è stata l’unica Honda sul podio, dal momento che Crutchlow è arrivato sesto e Pedrosa ha fatto da spettatore.

“La Honda è una di quelle moto che per vincere serve avere la giusta motivazione. Lorenzo? Per il futuro vediamo, oggi è stato molto veloce, ma la mia mente è concentrata solo sul presente. Ha oltre 70 punti di distacco, però ad Assen si è rivelato veloce e di conseguenza vedremo nel futuro. Io penso solo al mio Mondiale, ho 41 punti di vantaggio, ma non è il momento di rilassarsi, bensì di attaccare".

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