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MotoGP, FP1: Ad Assen Vinales e Rossi soffiano sul collo di Marquez

Marc è il più veloce, ma le due M1 di Maverick e Valentino tengono il passo. 4°Miller sulla miglior Ducati, 5° Dovi, 6° Iannone, Lorenzo settimo con caduta, 8° Morbidelli 

MotoGP: FP1: Ad Assen Vinales e Rossi soffiano sul collo di Marquez

Ad Assen è esplosa immediatamente la battaglia per le prime posizioni, nonostante fosse “solo” il turno di prove libere che apre il Gran Premio d’Olanda.

Caldi come la temperatura dell’aria gli ultimi tre minuti di sessione, durante i quali è accaduto di tutto: Marquez è riuscito a mantenere la testa della classifica con la Honda ufficiale del team Repsol, portata al limite con il crono di 1'34”227, sfruttando al meglio la gomma posteriore Michelin soft, che gli ha garantito la trazione desiderata in uscita dalle curve. Il metodo di lavoro HRC è ormai noto: Marc e la squadra hanno provato quella gomma - usata anche da Morbidelli - per verificarne l’eventuale durata in previsione della gara domenicale.

Seconda posizione per Maverick Vinales, su una Yamaha dotata di due gomme medie; la numero 25 del catalano è stata modificata in alcuni aspetti della ciclistica, su stessa richiesta del pilota, che voleva più agilità nei cambi di direzione. Il gap accusato da Marquez è di 177 millesimi.

È terzo, Valentino Rossi, dopo alcune modifiche al setting elettronico della sua M1 ufficiale; anche per il numero 46 due gomme medie ed un ritardo dal 93 di 286 millesimi, le Yamaha sono migliorate, digeriscono meglio le gomme Michelin, ed iniziano il weekend di Assen soffiando sul collo del Campione del Mondo con la Honda RC 213V.

Jack Miller - in gran forma proprio dove vinse con la Honda il suo primo ed unico GP nella Classe Regina - è quarto con la Ducati del team Alma Pramac, portata a tre decimi circa dalla vetta della classifica; quella dell’australiano è la miglior Desmosedici in pista ad Assen nella mattinata, perchè Andrea Dovizioso è quinto e Jorge Lorenzo settimo. I due piloti del team ufficiale non hanno utilizzato il telaio modificato con evidenti fogli in carbonio nella parte centrale della struttura.

Sesto tempo per Andrea Iannone, che ha lasciato nel garage Ecstar il nuovo telaio portato dal team; l’abruzzese ha però usato il propulsore inedito sviluppato da Guintoli a Barcellona, che garantisce più accelerazione e coppia a medi regimi.

Ed ecco le parole per Lorenzo: Jorge stava andando forte, ma è caduto in una scivolata nella quale ha perso l'anteriore in ingresso curva, fermandosi al settimo posto nella tabella dei tempi. il maiorchino ha fatto montare sulla Ducati numero 99 le ali “piccole” e ha tralasciato il telaio modificato, portato in pista al Mugello da Michele Pirro.

Ottavo tempo per Franco Morbidelli che - con il solo Marquez - è uno dei due piloti ad aver utilizzato una Michelin morbida al posteriore. Franco va forte sulla Honda, e sono sempre più insistenti le voci che lo vedono su una Yamaha Petronas nel 2019, a fianco di Dani Pedrosa.

Nono un “tranquillo” (per ora) Cal Crutchlow, decimo Danilo Petrucci, dopo alcune modifiche alla forcella Ohlins della sua Desomosedici GP18. Undicesimo è Alvaro Bautista, ancora senza sella per l’anno prossimo e predicato in Superbike.

Dopo Tito Rabat, ecco Johann Zarco: il francese non appare in forma, il suo gap da Marquez supera i nove decimi e non lo vediamo più guidare spumeggiante e spavaldo come faceva nelle prime gare.

Stesso discorso per Dani Pedrosa, quattordicesimo dopo Zarco: essendo l’ultimo anno del numero 26 nel team Repsol e reduce dall’ennesimo infortunio, il catalano non rischia come faceva nelle prime uscite.

Alex Rins con una GSX-RR sprovvista di ali è quindicesimo, prima della KTM di Bradley Smith, autore di una scampagnata nei verdi prati olandesi. Miglior Aprilia con Aleix Espargarò al diciassettesimo posto, Syahrin è ventesimo, chiude - ancora una volta - il belga Xavier Simeon, ultimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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