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MotoGP, Marquez: ho tanti avversari, ma conosco il mio valore

Marc spiega: "Abbiamo già dimostrato di essere veloci in condizioni e piste diverse". Zarco: "Devo lavorare su di me prima che sulla moto". 

MotoGP: Marquez: ho tanti avversari, ma conosco il mio valore

La MotoGP è giunta sullo storico tracciato di Assen, e l’attesa per un nuovo capitolo di questa interessante stagione è alta. Ad aprire le danze come di consueto è la conferenza stampa del giovedì, dove il primo a prendere la parole è stato il leader della classifica generale, ovvero Marc Marquez. “Veniamo da un weekend positivo – spiega – dato che abbiamo aumentato il nostro vantaggio in campionato, e nei test di lunedì abbiamo fatto un passo avanti che speriamo possa essere utile anche qui ad Assen. La pista mi piace, specie il T4; non è uno dei tracciati migliori per me, ma spesso riesco ad avere un buon ritmo quindi spero nel podio, poi se come sempre vi sarà il sole le cose potrebbero cambiare”.

La lotta per il titolo resta aperta e Marc non sceglie un solo avversario, conscio però dell’ottimo livello del suo pacchetto: “Impossibile trovare un avversario, i primi cinque o sei possono vincere il titolo, ci sono ancora tante gare e tanti punti in palio. Io sono convinto della bontà di squadra e moto; iniziamo sempre il weekend con l’idea di vincere, avendo mostrato la nostra velocità in piste e condizioni diverse”.

Anche in Olanda hanno trovato spazio le domande dei tifosi sui social; allo spagnolo è stato chiesto quale personaggio di un film o telefilm vorrebbe essere per un giorno. Altro tema interessante è stato il possibile approdo della Formula 1 al TT.

“Da bambino guardavo spesso “Mamma ho perso l’aereo” e mi sarebbe piaciuto essere quel bambino dimenticato a casa dai genitori nel giorno di Natale. La Formula 1 qui potrebbe stabilire tempi incredibili sul giro; è sempre bello il loro interesse per una pista, ma per le moto sarebbe un problema visti gli avvallamenti che porterebbe una loro gara”.  

A seguire ecco Johann Zarco, reduce da alcune gare meno convincenti rispetto all’ottimo inizio di campionato. “Spero di ritrovare il vero Zarco. Dopo le Mans le cose non sono andate bene, sono depresso e non mi faccio più la barba (ride ndr). In realtà sono felice di essere qui e quando le cose si fanno si fanno difficili si impara; il meteo quest’anno sembra sia più stabile quindi dobbiamo partire bene, restare freddi e preparare bene la gara. Ci sono moto ufficiali veloci sin da venerdì, che trovano dettagli che dobbiamo trovare anche noi per arrivare pronti alla domenica. I test di Barcellona? Non abbiamo materiale nuovo, abbiamo cercato di lavorare sull’assetto e i tempi sono stati migliori rispetto alla gara; in ogni caso devo lavorare in primis su di me”.

Riguardo all’anno passato resta comunque il dolce ricordo della pole conquistata dal francese.

La pista in qualifica era in una condizione mista nella quale spesso faccio la differenza. Non so bene il perché, ma ci sono momenti dove non pensi di poter fare una curva in un certo modo in quelle condizioni ed invece resti in piedi; sono condizioni in cui devi adattarti velocemente visto che la situazione cambia in continuazione”.

Presente in conferenza anche un ritrovato Cal Crutchlow, reduce dal positivo quarto posto conquistato in quel di Barcellona. “Nelle ultime due gare ho cercato il podio ma non è arrivato. Dobbiamo continuare a lavorare bene con la squadra, dato che negli ultimi weekend abbiamo guadagnato punti importanti e nei test ho avuto buone sensazioni. Il mio problema attuale è la prima parte di gara; Assen mi piace ed è un tracciato a me favorevole, mi dispiace solo non aver corso nella vecchia versione della pista. Non so perché molti inglesi sono stati veloci qui, forse perché piove tanto come nelle nostre zone, o perché è una pista dove servono gli attributi, devi osare senza fare errori”.

A lato di una domanda del mondo sociali Cal ha raccontato un episodio curioso, per poi raccontare la sua esperienza riguardante la otto ore di Suzuka, altro tema toccato in conferenza.

“L’umiliazione più grande che ho subito da pilota è stata da parte di Casey Stoner, tanti anni fa a Mallory Park; io ero appena entrato nel forte team Aprilia e abitando vicino alla pista pensavo di essere l’idolo di casa, ma il modo in cui Casey mi ha passato è stato imbarazzante, nessuno credo riuscirà ad umiliarmi in maniera maggiore (sorride ndr). Ho fatto la otto ore nel 2008: è un grande spettacolo e tutti vorrebbero partecipare almeno una volta, ma viste le tante gare in calendario è difficile mettere insieme così tanti impegni”.

 

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