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Si è conclusa ieri la 96° edizione del Pikes Peaks International Hill Climb, la cronoscalata più famosa del mondo, meglio conosciuta come “la corsa verso le nuvole”, che ogni anno si tiene sulla vetta di Colorado Spring, nel cuore delle Montagne Rocciose. 19,9 km e 156 tornanti di percorso, con la bandiera a scacchi che sventola a oltre 4.300 metri di quota rendono unica questa competizione.
Rivalità europea
L’edizione 2018 è stata quella del ritorno per Ducati, che dopo aver scritto la storia nel 2012 con un record da 9’52”819 realizzato da Carlin Dunne e la sua Multistrada 1200 S, aveva abbandonato la cronoscalata. A far ritornare la casa di Borgo Panigale sulla strada del Devil’s Playground è stata KTM, che lo scorso anno ha battuto il record di Dunne con la 1290 Super Duke R di Chris Filmore, arrivato al traguardo in 9’49”265. Il ritorno della maxi-enduro bolognese ha ristabilito le gerarchie con gli austriaci, arrivati secondi con Rennie Scaysbrook, sempre su 1290 Super Duke R. Una rivalità che inizia ad avere una storia, e che contribuirà a rendere ancora più affascinante la cronoscalata.
La gara
Dunne è riuscito a rimanere sotto i 10 minuti con un tempo di 9’59”102 e centrando la vittoria, uno dei suoi due obiettivi. L’altro, il primato, dovrà attendere, ma il pilota americano con la sua vittoria scrive per la settima volta il nome di Ducati nell’albo d’oro della competizione, dal suo debutto nel 2008. “La Ducati Multistrada 1260 si è dimostrata fantastica. Stavolta avevo un potenziale incredibile per affrontare The Mountain. È un grande onore aver regalato un successo di questa portata alla Ducati” ha dichiarato a fine gara Dunne. Può dirsi soddisfatto anche l’altro pilota Ducati, Codie Vahsholtz, terzo con un tempo di 10’12”703.
