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Dazi USA-UE: da domani inizia la trincea per le moto americane

Il 22 giugno scattano i dazi europei ai prodotti Made in Usa importati, con maggiorazioni fino al 25%

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Il braccio di ferro tra la politica protezionistica di Donald Trump e le annunciate ritorsioni dell’Unione Europea è finito nel peggiore dei modi: dopo la decisione del Presidente degli Stati Uniti di tirare dritto sulle maggiorazioni d’imposta da applicare all’acciaio e l’alluminio proveniente dal Vecchio Continente, è arrivata la contromossa europea, con dazi che coinvolgono tutti i prodotti importati dagli Stati Uniti, incluse le moto a stelle e strisce, come Harley-Davidson e Indian Motorcycle.


I numeri


Il comunicato ufficiale dell’Unione Europea cita per lo più codici prodotto e percentuali di tassazione imponibile. Tanto basta però per capire che tutte le moto con cilindrata superiore ai 500 cc avranno una tassazione del 25%. Rientrano perfettamente, purtroppo, le cubature dei V-Twin di Harley-Davidson e Indian, che hanno cilindrate minime ben superiori al mezzo litro. Una maggiorazione che rischia di diminuire volumi di importazione importanti, come quelli di Harley-Davidson, che nel 2017 ha fatto arrivare in Europa più di 38.000 motociclette.


Opinioni distanti


L’Unione Europea, attraverso il commissario al commercio, Cecilia Malmstroem si è detta “senza altra scelta”, aggiungendo che “Se gli Stati Uniti toglieranno i dazi anche le misure europee saranno rimosse”. Ferma anche l’opinione di Harley-Davidson, che attraverso l’ufficio stampa italiano rilancia le dichiarazioni provenienti da Milwakee: “Stiamo valutando l’impatto potenziale che i dazi avranno sui nostri clienti e sul nostro volume d’affari. La posizione di Harley-Davidson sulle tariffe non è cambiata: sosteniamo politiche commerciali che prevedano un commercio equo che affronti i problemi per la crescita internazionale e ci consenta di essere competitivi a livello globale”


Il ruolo di Ancma


L'Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori di Confindustria ha cercato nei mesi scorsi di mediare tra produttori e Unione Europea, perchè un'eventuale contromossa americana sui beni di consumo potrebbe tagliare drasticamente i numeri che il settore motociclistico italiano vanta nell'export verso gli Stati Uniti. “L’industria motociclistica italiana è pienamente inserita nell’economia globale e la nostra preoccupazione riguarda necessariamente anche la possibile escalation di ripercussioni che questa scelta può avere sul nostro tessuto produttivo." - ha commentato Ancma in una nota inviata alla redazione di Omnimoto.it - "Appare infatti evidente che, con un valore di esportazioni per oltre 120 milioni di euro verso gli USA, più di 190 se si considerano anche le parti e gli accessori, l’impatto di eventuali contromisure americane sul mondo delle due ruote sarebbe rilevante”. E mentre le due gradi potenze politiche alzano le barricate commerciali, gli appassionati dei bicilindrici Made in USA stanno ad aspettare, in attesa di scoprire quale sarà il destino del mercato motociclistico sulle due sponde dell’Atlantico.

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