Il fascino degli States fa da sfondo all’ottavo round stagionale delle derivate, che nel fine settimana sbarcano sul tracciato di Laguna Seca, in memoria di Nicky Hayden, scomparso poco più di un anno fa. Il ricordo del pilota americano rimane indelebile nella mente dei tanti appassionati e addetti ai lavori, tanto che lo scorso 8 giugno è stata svelata a Owensboro, città natale del campione, una statua in bronzo che celebra la vittoria ottenuta dal 69 sul tracciato californiano nel 2006.
In pista l’attesa è tutta per la sfida tra Johnny Rea e Chaz Davies, separati da 65 lunghezze, dopo l’uscita di scena del Cannibale in Gara 2 a Brno. Se sognare è lecito negli Stati Uniti, il gallese insegue il poker, con l’obiettivo di provare a riaprire un Mondiale che dopo Donington sembrava praticamente chiuso. Insomma, l’esame sembra essere di quelli ad alto coefficiente di difficoltà, ma pensare ad un semplice testa a testa tra i due rischia di essere un grosso errore.
Già, perché negli ultimi due appuntamenti le Yamaha hanno dimostrato di essere delle vere e proprie mine vaganti, tanto che van der Mark è riuscito a balzare in terza posizione nella classifica iridata, precedendo di 19 lunghezze Tom Sykes. A Laguna Seca non mancherà l’attesa per capire come saranno gli equilibri all’interno del team Kawasaki dopo il fattaccio che ha visto i due portacolori protagonisti a Brno. Di sicuro ci aspettiamo un clima incandescente.
E che dire poi di Marco Melandri, a digiuno di vittorie in California dal 2014, quando ancora indossava i colori Aprilia. Per il ravennate l’appuntamento di Monterey diventa l’occasione per riscattare il fine settimana agrodolce della Repubblica Ceca e lo stesso discorso vale per Xavi Forés, mai più presente sul podio dalla gara di Aragon dello scorso aprile. A loro due possiamo aggiungere anche Jordi Torres e Loris Baz, costretti a recitare una parte di spettatori in occasione della tappa ceca.
Se da una parte si punta a voltare pagina, dall’altra si aspettano le conferme, su tutte Aprilia, rivitalizzata nel round di due settimane fa grazie Lorenzo Savadori e Eugene Laverty, tanto da arrivare ai piedi del podio. Non scordiamoci poi di Leon Camier, ancora alle prese con il pieno recupero dall’infortunio subito in occasione del fine settimana di Aragon. Viste le prestazioni di Jake Gagne, Honda non può proprio permettersi di fare a meno di uno come Leon per ritrovare la giusta rotta da seguire.