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MotoGP, Marquez: Lorenzo e Dovi in piena lotta per il titolo

Sulla misteriosa moto nera: "un'evoluzione, non il prototipo 2019". Pedrosa soddisfatto: "tanto lavoro e test positivo, ma tengo i piedi per terra"

MotoGP: Marquez: Lorenzo e Dovi in piena lotta per il titolo

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Cosa nasconde la moto nera su cui è salito Marc Marquez nei test di Barcellona? “Diciamo che è diversa dall'attuale, ma non un prototipo di quella che sarà la Honda 2019” la risposta sibillina del campione del mondo. Anche stretto fra le domande, lo spagnolo si divincola e non svela niente. “Vi direi delle cavolate, non posso svelare molto di più” si scusa, obbedendo al diktat degli ingegneri giapponesi.

Solo quando gli si chiede quale preferisca tra la moto attuale e quella nuova, si lascia sfuggire “mi sento bene sulla vecchia”. Anche se in verità poi rivela che, per fare il migliore tempo della giornata, ha sì usato la RC213V attuale “ma con una parte di quella nera”.

Quale sia non è dato sapere, anche se logicamente si sta parlando di ciclistica

A fine giornata ho messo insieme tutto quello di buono che avevo trovato - spiega - In verità mi avevano montato delle gomme nuove solo per fare una prova di elettronica, ma quando le ho viste non ho resistito”.

Tre decimi circa dalla pole di Lorenzo è senza dubbio un bell’andare.

La cosa importate è che oggi abbiamo lavorato sodo, ho fatto tanti giri - sottolinea - Come sempre ci sono cose positive e altre negative, ma abbiamo raccolto informazioni importanti per il futuro. Cercavamo di migliorare la fase di frenata e direi che ci siamo riusciti”.

Ad Assen avrà la conferma.

È una pista molto diversa da quelle del Mugello e Barcellona, di solito le Yamaha vanno forte, staremo a vedere” riflette.

Anche perché Marquez non ha nessuna intenzione di parlare di un campionato già scritto.

Ci sono tante gare e tutto può succedere - avverte - Lorenzo e Dovizioso sono distanti in classifica ma nella lotta per il titolo. Basta pensare a quello che è successo a me al Mugello e ad Andrea ieri: un errore è sempre possibile”.

A proposito di sbagli, Marc anche oggi è incappato in una piccola scivolata.

Alla curva 10, il tornantino - rivela - Ho cercato di salvarmi, ma sono finito a terra”.

L’ultimo commento è sulla nuova gomma anteriore portata da Michelin.

Va abbastanza bene - la promuove - Garantisce una maggiore stabilità al massimo angolo di piega, penso sia piaciuta a tutti”.

PEDROSA: TEST POSITIVO, MA TENGO I PIEDI PER TERRA - Se Marquez ha completato 88 giri (il che lo rendo lo stakanovista del giorno a pari merito con Nakagami), neppure Pedrosa si è risparmiato toccando quota 77. “Devo ringraziare il team, perché abbiamo lavorato molto sulle geometrie della ciclistica e i ragazzi impiegavano più di 20 minuti per ogni modifica, c’erano molte parti da smontare” riconosce Dani.

Al contrario del compagno di squadra, non ha cercato di migliorare la frenata.

L’ingresso in curva per me va bene, mi serve però una maggiore velocità in percorrenza e in uscita di curva” spiega.

Tanto lavoro ha dato i suoi frutti?

“Non è stato facile capire le conseguenze delle modifiche, soprattutto quando le temperature si sono alzate - spiega - Sicuramente continueremo sulla strada presa oggi, ma voglio tenere i piedi per terra per chiarirmi maggiormente le idee”.

Pedrosa è comunque soddisfattto.

Abbiamo lavorato dalle 10 della mattina alle 6 del pomeriggio, è stata una giornata dura ma la considero positiva”, il suo bilancio.

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