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Moto2, Prima gioia per Quartararo al Montmelò

Il francese vince, riportando la Speed Up sul gradino più alto dopo 3 anni, battendo Oliveira con la KTM ed Alex Marquez sulla Kalex. 7° Baldassarri, 8° Bagnaia 

Moto2: Prima gioia per Quartararo al Montmelò

In un solo weekend, Fabio Quartararo zittisce i suoi detrattori, rilanciando la sua (giovanissima) carriera, facendo capire che chi ha investito e cambiato regole per lui, ha fatto bene.

Diciamo la verità: il francese, ex prodigio prelevato dal CEV ed inserito nella Moto3 a soli 15 anni senza aver raggiunto l’età minima per accedere al Motomondiale, sino ad oggi aveva deluso le tante aspettative: un paio di podi nella entry class nelle prime due stagioni iridate, tanta fatica e scarsi risultati nella Middle Class.

In un solo colpo – tre giorni a Barcellona – il pilota di Nizza dimostra il suo valore: pole position, warm up, Gran Premio vinto e giro veloce per lui; a sorprendere sono state le sue linee, originali, uniche ed imprevedibili, dipinte con la sua Speed Up, una moto agile e snella che concede a Fabio ogni mossa, anche un eventuale errore, con in tasca il margine e la consapevolezza di averne più degli altri: ho bisogno di tempo per realizzare questa impresa – era incredulo il francese – devo ringraziare il team di Boscoscuro e la mia famiglia”. La Speed Up non vinceva un Gran Premio dal 2015, quando Sam Lowes arrivò primo ad Austin in Texas.

Sul secondo gradino del podio un fortissimo Miguel Oliveira, autore di uno scatto bruciante dalla diciassettesima casella sino alla quinta in un solo passaggio; il portoghese ha provato a vincere ma non ha resistito all’attacco di Quartararo alla Curva Renault, che si è infilato all’interno senza pietà. Miguel, oltra a lottare e sgomitare con gli avversari per tutti i 22 passaggi, a bandiera a scacchi sventolata ha vissuto un brutto momento: un contatto tra la sua KTM e la Kalex di Simone Corsi, nella quale il numero 44 ha rimediato una botta al braccio ed il romano un forte colpo alla gamba, tanto che doloroso da doversi sedere a bordo pista ad ostilità cessate: "mi sono spaventato, per fortuna non è successo niente di grave" ha dichiarato a motori spenti. 

Alex Marquez resta – per il momento – l’uomo che deve sempre accontentarsi; “chi si accontenta gode”, d’accordo, ma in Catalogna Alex giocava in casa ed un successo era il suo unico obiettivo, non centrato: ho sofferto l’usura delle Dunlop – ha spiegato a fine corsa – ed il grande caldo; un podio è meglio che niente”.

In 100 Gran Premi iridati, Marcel Schrotter non ha mai ottenuto una posizione da podio. Ci ha provato oggi, il tedesco ma, anche a causa di un errore decisivo mentre combatteva per il terzo posto, ha dovuto rimandare l’appuntamento con il parco chiuso dedicato ai primi tre, finendo quarto.

Belle gare di Xavi Vierge e Brad Binder – quinto e sesto – Lorenzo Baldassarri e Francesco Bagnaia hanno concluso rispettivamente settimo ed ottavo, due risultati al di sotto di quanto hanno fatto vedere dall’inizio della stagione, nonostante problemi evidenti di gomme - come potete vedere nella foto -  "Pecco" è rimasto in piedi, conservando la testa del campionato.

Scattato dalla pit lane dopo un problema di avviamento sulla griglia di partenza, Sam Lowes fa (forse) la sua miglior gara Moto2, vittorie incluse; l’inglese ha superato una quantità impressionante di avversari, sino alla nona posizione con la KTM.

Undicesimo Andrea Locatelli – anch’egli in crescita – dodicesimo Simone Corsi, che ha avuto il momento peggiore del weekend appena dopo aver tagliato il traguardo; Augusto Fernandez sostituisce Barbera con due punti portati a casa, diciassettesimo con problemi fisici per Luca Marini.

Fenati, Pasini e Manzi sono caduti nella ghiaia, Romano ha provato a concludere il Gran Premio, ma ha preferito ritirarsi; volato alla famigerata Curva 13 Joan Mir, a velocità supersonica: la sabbia ha fermato la scivolata che lo ha sparato verso le barriere, evitando problemi molto più seri di una contusione al polso destro, che Joan si teneva dolorante dopo essersi rialzato.

Classifica piloti: Bagnaia 119, Oliveira 118, Alex Marquez 94. 

 

LA CRONACA- Alex Marquez brucia tutti in accelerazione e mette la sua Kalex in testa, Scrotter è secondo, Bagnaia supera un paio di avversari ed è terzo; grande partenza di Oliveira che è già quarto, caduta di gruppo alla curva Repsol, dove cadono Manzi, Bendsneyder e Tuuli.

Alex Marquez conduce le operazioni, il tedesco Schrotter è secondo, lottano per il terzo Oliveira e Bagnaia; il portoghese ha recuperato ben 12 in un solo passaggio. Baldassarri è settimo, Pasini decimo, Locateli e Fenati in zona punti, impegnati in duelli con Mir e Nagashima.

Brad Binder attacca Bagnaia e prende la quinta posizione, Bagnaia ne perde qualcuna ed è sesto; al quarto passaggio Alex Marquez è ancora primo, ma non riesce a fuggire: Schrotter, Quartararo ed Oliveira sono attaccati al catalano, che non riesce a sbarazzarsi dei rivali.

Dopo un paio di scambi decisi, Oliveira supera Quartararo e prende la seconda posizione con la sua KTM Ajo, ora il numero 44 mette nel mirino Alex Marquez là davanti; Schrotter e Bagnaia sono rispettivamente quarto e quinto, Binder è appena dietro. Pasini e Baldassarri si trovano dentro la top ten, Fenati undicesimo, Corsi quindicesimo.

Marcel Schrotter arriva lunghissimo alla prima staccata dopo il rettilineo dei box, va largo e perde molte posizioni; ora i primi tre – a 16 passaggi dal termine – sono Marquez, Oliveira e Quartararo, Bagnaia è quarto. Cade Jorge Navarro in curva 1, la Elf.

Grande attacco di Oliveira alla 10, dove stacca forte e salta Alex Marquez mettendosi in testa alla gara; Quartararo rischia tantissimo, così tanto da sfiorare il tamponamento su Alex Marquez in frenata alla Elf. Binder è quarto, Bagnaia quinto, Pasini ottavo.

Bagnaia va largo nel tratto finale della pista e consente ai suoi avversari di superarlo… nel frattempo Quartararo infila Oliveira ed è primo con la sua Speed Up, agile nelle curve e forte in staccata.

Ad undici giri dalla bandiera a scacchi, cade Romano Fenati mentre era undicesimo; l’ascolano riprende la corsa, molto arretato.

Pasini sorpassa Bagnaia ed è settimo a 10 giri dalla fine; Pecco fatica a tenere il passo dei primissimi e continua a perdere posizioni, ora Mir è vicino al piemontese, anzi no: Joan cade a velocità supersonica alla 13, meno male che è stata rimessa la sabbia in quella zona di fuga…

Vola nella ghiaia pure Mattina Pasini, protagonista di un grande ruzzolone nella destrorsa Repsol, che non gli ha perdonato una linea d’ingresso non perfetta; Quartararo è in testa, Oliveira e Marquez appena dietro, ma non hanno – per ora – il passo del francese. Vierge, dopo alcuni bei sorpassi, è quarto, Schrotter quinto, Binder sesto, prima di Bagnaia. Dopo la Kalex Sky VR46 seguono Baldassarri, Corsi e Locatelli.

Grande rimonta di Sam Lowes che, partendo dalla pit lane, è ora tredicesimo; si ritira Fenati dopo la caduta ed il rientro in pista.

Isaac Vinales esce di pista alla Elf, poi rientra con l’aiuto dei marshall; restano 4 giri, la Speed conduce le danze con Quartararo, Oliveira e Marquez si trovano in posizioni da podio; Bagnaia è settimo, Baldassarri ottavo, Lowes addirittura nono.

Baldassarri supera Bagnaia ed è ora settimo, siamo all’ultimo giro, Quartararo è primo, primissimo, indisturbato; Fabio affronta “tranquillo” le ultime curve, e taglia da vincitore il traguardo, centrando la prima affermazione in carriera; Oliveira e Marquez sul podio, Scrhotter e Binder subito dopo, Baldassarri e Bagnaia dentro i 10, con Locatelli decimo. Dopo la bandiera a scacchi, micidiale contatto tra Corsi ed Oliveira, con il romano che accusa un colpo alla gamba e si siede a bordo pista dolorante.

 

 

 

 

 

 


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