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MotoGP, Marquez: “Lorenzo? Per fortuna nel 2019 lotteremo ad armi pari”

Marc: "Jorge può giocarsi il Mondiale, quando entra in modalità Martillo contro di lui non c'è nulla da fare"

MotoGP: Marquez: “Lorenzo? Per fortuna nel 2019 lotteremo ad armi pari”

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La notizia di giornata è non vedere Marc Marquez tra i primi dieci della combinata. Vietato però sottovalutare lo spagnolo, dal momento che sul passo gara il 93 ha mostrato di avere tutte le carte in regola per puntare al gradino più alto del podio.

Purtroppo quest’oggi non ho trovato la giusta confidenza – ha esordito Marc – infatti ho faticato con l’elettronica. Solitamente non è così, però l’aspetto positivo è che abbiamo capito qual era il problema e siamo riusciti a migliorare, dato che sono tra i primi tre come passo gara”.

L’attenzione si sposta poi sul nuovo asfalto.

“Per quanto riguarda il grip, nel fine settimana di gara trovi sempre una condizione diversa rispetto ai test  - ha spiegato Marc – direi comunque che la superficie è ottima e allo stesso tempo equilibrata, rendendo tutto più semplice. Come ben sapete la F1 crea diversi avvallamenti – ha aggiunto – ma al momento il vero problema sono i cordoli, molto alti all’interno per quanto riguarda l’inserimento della moto”.

Tra i protagonisti del venerdì c’è senza dubbio Jorge Lorenzo, autore del migliore tempo nella FP2. Il 99 nutre speranze iridate dopo il Mugello.

“Io credo che in questo momento tutti hanno le possibilità di giocarsi il titolo – ha sottolineato Marquez – quando Jorge entra in modalità martillo non c’è nulla da fare. Speriamo che soffra qualcosa quando arriveranno altre piste – ha ironizzato  - meno male che Honda l’ha ufficializzato e il prossimo anno saremo sulla stessa moto con armi identiche a lottare”.

L’argomento Lorenzo tiene banco nel pomeriggio di Barcellona.

Avere un Lorenzo competitivo ne beneficia senza dubbio lo spettacolo – ha commentato Marquez - basta che lui vinca una gara e un altro pilota commetta un errore e ci vuole poco a ottenere 20 punti . Di sicuro essere in testa al Mondiale consente di avere maggiore convinzione nei propri mezzi e puoi concederti anche il tempo di provare varie cose, senza dover continuare a pensare a rincorrere”.

C’è un punto che incuriosisce particolarmente dopo i recenti lavori della pista, ovvero la curva dieci.

“In quel tratto riesco a recuperare qualche decimo nel confronto con gli altri piloti – ha sottolineato - il problema non sono le curve larghe, ma è altro. Come ho detto siamo riusciti a capire il problema e di conseguenza  sono fiducioso”.

Il tracciato di Barcellona presenta senza dubbio più grip, ma allo stesso tempo non sono mancate le cadute. Una situazione simile a Le Mans.

“Quando c’è maggiore aderenza un pilota diventa più aggressivo, dato che ha più fiducia, allo stesso tempo c’è però il rischio di finire a terra più facilmente”.

 

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