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MotoGP, Mir: io come Schwantz? Spero di rimanere a lungo in Suzuki

Joan svela: "Loro hanno insistito più di tutti per avermi in squadra. Marquez? Non avevo paura di essere con lui nello stesso box"

MotoGP: Mir: io come Schwantz? Spero di rimanere a lungo in Suzuki

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Tra i piloti presenti alla conferenza stampa del giovedì c’era anche Joan Mir. Il portacolori del team Marc VDS, attualmente impegnato in Moto2, lo vedremo raccogliere dal prossimo anno il testimone di Andrea Iannone in sella alla Suzuki. 

Davide Brivio è stato così convinto del giovane, a tal punto da ricordagli Kevin Schwantz.

Questo non lo so – ha esordito Joan – spero che questa avventura con Suzuki duri il più a lungo possibile, perché loro hanno scommesso su di me e io voglio ripagarli per gli sforzi che hanno fatto”.

Sul volto di Mir non manca l'emozione.

“Per me è un sogno arrivare in MotoGP – ha detto lo spagnolo - se me lo avessero detto tre anni fa non ci avrei creduto. In questi anni ho lavorato duramente e spero di migliorare durante il Campionato di Moto2 con l’obiettivo di imparare il più possibile poi nella top class”.

Per lui un solo anno di permanenza nella classe intermedia, proprio come Vinales.

Maverick è stato un bel modello per me – ha svelato il portacolori Marc VDS - credo che la Moto2 sia una categoria con un livello molto alto. La scelta di andare in MotoGP è dovuta a diversi fattori,  tipo i contratti, dato che nella classe regina sono di due anni”.

Joan non ha avuto dubbi riguardo l’offerta presentata dalla Casa di Hamamatsu.

“La mia è stata una scelta dettata dal cuore. Suzuki mi ha presentato un bel progetto ed è il team che ha insistito più di tutti – ha svelato – ovviamente dovrò adattarmi alla moto, però a inizio anno dissi che qualora mi fossi sentito forte in Moto2 dopo le prima gare, avrei pensato alla MotoGP”.

In seguito entra nel merito della scelta

“Questa decisione l’ho presa da solo – ha svelato - sicuramente essere in un team come Honda con un compagno del calibro di Marquez sarebbe stato importante per la mia crescita. Non avevo paura di essere nel box con Marc, resto convinto di aver preso la giusta decisione”.

Foto © Fermino Fraternali

 

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