È un Casey Stoner tra passato, presente e futuro quello che si racconta in occasione del fine settimana del Mugello. C’era anche lui infatti tra i presenti ad assistere al round tricolore del Motomondiale, vinto da Jorge Lorenzo.
Qualcuno gli chiede addirittura se si sente pronto a prendere il posto di Pedrosa in sella alla Honda nel 2019.
“Sono felice del mio ruolo come collaudatore – esordisce ridendo l’australiano alla provocazione - a parte questo sto recuperando dall’intervento alla spalla dello scorso febbraio. Sapevo fosse necessario tanto tempo, non così , sto comunque svolgendo la fisioterapia, applicandoci anche alcuni carichi”.
A parte le condizioni fisiche, l’attenzione torna sulla gara, perché Lorenzo ha vinto in Italia e al collaudatore viene domandato se riuscirà in oltre occasioni.
“Penso di sì – ha sottolineato - sul finale dello scorso anno ha mostrato di avere maggiore fiducia con la moto, forse quest’anno ha faticato ad adattarsi, ma adesso abbiamo visto che è riuscito a trovare grande comodità in sella alla GP18. Di sicuro questa moto è sicuramente meno aggressiva rispetto alla mia, ma più pesante in confronto alla Yamaha. Se vuoi vincere con la Ducati serve allenarsi duramente, anche se per me è stato più facile adattarmi”.
Ci si chiede cosa cambi da Honda a Ducati.
“Sotto un certo punto di vista è più difficile la Rossa, però la Ducati offre maggiore stabilità –ha svelato - guardate ad esempio Jack Miller e le prestazioni di questo inizio anno. L’obiettivo è quello di minimizzare gli sforzi”.
Nonostante la vittoria del Mugello, l’addio di Lorenzo è scritto. Anche lui come Rossi dopo due anni ha deciso di tornare sui suoi passi. A Casey viene chiesto qual è stata l’esperienza peggiore tra il Dottore è il maiorchino.
“È una storia diversa, anche se Valentino è stato il peggiore, dato che Jorge è riuscito a competere in diverse occasioni per il podio. Inoltre lui in diverse gare è stato davanti, mostrando la giusta fiducia con la moto. E' vero che in alcune occasioni gli sono arrivati davanti dei piloti dei team satellite e a Rossi no, ma in quel periodo tutti guardavano Valentino e dicevano 'se non ci riesce lui, io non ci provo'. Avevano scuse, mentre nel caso di Jorge era evidente, per i risultati di Dovizioso che la moto fosse competitiva”.
E pensare che dopo il Mugello, qualcuno potrebbe rimpiangere la partenza del 99.
“Il futuro dipende soltanto da Jorge – ha commentato Casey - qualora dovesse rimanere è senza dubbio una grande opportunità. Se non è convinto è giusto che cambi, scegliendo un’altra moto”.
Lorenzo a parte, non sono sfuggite a Stoner le prestazioni di Miller.
“L’avevo visto in passato – ha ricordato - è molto consistente e mi ha impressionato. Non mi aspettavo riuscisse a essere così veloce, soprattutto a Le Mans. Ha mostrato di poter lottare anche per il podio”.
Oltre alla competizioni, c’è poi il nodo mercato. Ancora non si sa il nome del secondo pilota Honda.
“Prendere un giovane è rischioso – ha sottolineato Casey - mettere eventualmente uno come Iannone non penso possa avere una bella relazione con Marquez. Ripeto, la scelta di un giovane è rischioso a mio modo di vedere”.
E che dire poi della sfida per il titolo dove Dovizioso è riuscito a recuperare qualche punto nei confronti di Marquez.
“A le Mans Dovi era nella migliore situazione – ha ricordato – mentre a Jerez è stato davvero sfortunato. Andrea poteva infatti essere in testa al Mondiale, oppure ritrovarsi in piena lotta. È senza dubbio più forte di un anno fa, tanto da mettere pressione agli altri”.
Oltre al trionfo di Lorenzo, nel fine settimana del Mugello l’australiano è stato impressionato dalla pole da record di Rossi.
“Pensavo avessero più possibilità Marc o Cal – ha commentato - invece ognuno di loro ha commesso alcuni errori. Rossi è stato perfetto e pulito nella guida”.