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SBK, Donington: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Van der Mark e Razgatlioglu rubano la scena a Rea e Sykes, in un fine settimana dove la Ducati recita la parte di spettatrice

SBK: Donington: il Bello, il Brutto e il Cattivo

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Il copione sembrava già scritto, perché Donington è da anni il terreno da caccia prediletto di Tom Sykes e la Kawasaki, invece ci ha pensato un certo Michael van der Mark da Gouda a stravolgere i piani, tanto da centrare il doppio successo. In un fine settimana tinto di blu c’è poi spazio per Toprak Razgatlioglu, che ha pensato bene di conquistarsi una parte dei riflettori, mettendo dietro uno come Johnny Rea. Alzi la mani chi ci avrebbe scommesso, probabilmente nessuno.

IL BELLO – Non può che essere lui, ovvero Michael van der Mark, colui che sognava il gradino più alto del podio dal 2015 e ha regalato alla Yamaha una vittoria attesa ben sette anni. Prima il trionfo di Gara 1, poi quello di Gara 2, giusto per chiudere in bellezza un fine settimana che rimarrà per sempre impresso nella mente.

IL BRUTTO – Che fine ha fatto quel pilota che scattava con tutti i favori del pronostico ad inizio stagione? Stiamo ovviamente parlando di Lucas Mahias, autore dell’ennesimo fine settimana in chiaroscuro a Donington. È dal round di Buriram che il francese non sale più sul podio e ora serve invertire la rotta.

IL CATTIVO – Un anno fa salì sul podio, questa volta il suo weekend è di quelli da gettare nel dimenticatoio. Già, perché prima ha centrato Razgatlioglu nel corso dell’ultima tornata del sabato, poi per completare l’opera si è steso da solo la domenica. Una gara di casa amara per Leon Haslam, che rappresenta l’altra faccia della medaglia in casa Puccetti.  

LA DELUSIONE – Se qualcuno ha visto la Ducati batta un colpo. Quella di Donington è stata la peggiore prestazione di tutta la stagione del team Aruba, a cui non resta che consolarsi col quinto posto di Davies in Gara 2. Mai prima d’ora era accaduto in questo 2018 che la Panigale non salisse sul podio in almeno una manche. È andata addirittura peggio a Xavi Forés, che non è nemmeno riuscito a vedere la bandiera a scacchi nel fine settimana.

LA CONFERMA – A questo punto non c’è dubbio: quello di Imola è stato un semplice incidente di percorso. Già, perché Markus Reiterberger ha ripreso nel Regno Unito il proprio cammino, tornando all’appuntamento con la vittoria. Da segnalare poi il terzo podio consecutivo di Raffaele De Rosa con la MV Agusta. Adesso è il momento di alzare l’asticella.

IL SORPASSO – Giù il cappello per il modo in cui van der Mark ha fucilato le Kawasaki di Rea e Sykes, ma una menzione la merita anche Razgatlioglu per la manovra nei confronti di Rea che gli è valsa la seconda piazza.

L’ERRORE – La caduta del venerdì nelle libere ha senza dubbio complicato i piani di Chaz Davies, che si è ritrovato a fare la corsa contro il tempo nella giornata di sabato, scombussolandogli tutto il fine settimana.  

LA SORPRESA – C’è Michael van der Mark, ma anche Toprak Razgatglioglu. Ha soli 21 anni, ma coraggio e grinta da vendere, quella che gli è servita per conquistare il primo podio in carriera, mettendo dietro un osso duro come Rea.

LA CURIOSITA’ – Mai un olandese aveva vinto in Superbike, mai un turco era salito sul podio, mai una donna era riuscita a vincere due gare consecutive. Un applauso a van der Mark, Razgatlioglu e Carrasco.  

IO L’AVEVO DETTO – Dopo Gara 1 van der Mark è stato chiaro: “Sarà quasi impossibile vincere anche domenica”. Mai fidarsi troppo dell’olandese, anche se quel “quasi” teneva una porticina aperta.  

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