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Africa Twin True Adventure: impolverati e felici

IL RACCONTO. Una moto che promette la Dakar nel nome e permette (grazie a tanta tecnologia intelligente) di sentirsi fuoristradisti

Moto - Test: Africa Twin True Adventure: impolverati e felici

"Confesso di non averlo mai fatto prima e, sinceramente, non credevo neppure fosse possibile. Quando vedevo foto con gente impegnata in sterrato con moto che superano abbondantemente i due quintali, ero convinto che fossero immagini che avevano più a che fare col marketing che con la realtà. Che quelle moto alte, grosse e potenti fossero roba per piloti alti due metri e con braccia forgiate nell’acciaio delle mulattiere".

È questa la confessione che chi scrive dovrebbe fare al sacerdote del culto del tassello, ammesso che ne esista uno. Invece è bastata una giornata su Africa Twin Sport Adventure (quella col serbatoio più grande e sospensioni con maggiore escursione) per ricredersi. La colpevole di questa abiura è stata la Honda che, con la collaborazione della sua True Adventure Offroad Academy, organizza due volte all’anno un evento fra le colline (e soprattutto le strade sterrate) di Toscana e Umbria.

Al mattino le Africa Twin sono tutte schierate, con i loro colori che fanno tanto Dakar e ci guardano con uno sguardo pacioso ma, non riusciamo a togliercelo dalla testa, leggermente minaccioso. Il primo pensiero: “è grossa”. Il secondo: “è alta”. Sul primo ci ricrederemo una volta partiti, sul secondo no. Chi scrive è alto 1,74 m. e, anche con la sella nella posizione più bassa, da fermo toccava solo con le punte dei piedi.

Vabbè, basta non avere mai bisogno di fermarsi” la convinzione che è servita per riprendere fiducia e innestare la prima. Anzi, per schiacciare sul manubrio un pulsante e lasciare al cambio DCT tutto il lavoro. Una preoccupazione in meno, anche se quella di minore entità. Perché facendo i primi chilometri sull’asfalto (giocando come bambini sulle varie impostazioni: controllo di trazione, freno motore ed erogazione), la mente inizia a contare quando sia stata l’ultima volta che abbiamo messo le ruote fuori dall’asfalto. La risposta, con uno scarto dovuto alla memoria, è stata: più di 15 anni meno di 20, ma con una 125 2T che di fianco all’Africa Twin farebbe la figura di una zanzara al confronto di un pachiderma.

SI BALLA - Neanche il tempo di rendersene conto e la guida mette la freccia e punta uno sterrato. Dietro al cupolino c’è un grosso pulsante G, che dovrebbe stare per gravel, cioè ghiaia, e lo spingiamo prontamente sperando che ci trasformi in Edi Orioli come per magia.

Non è successo, ma abbiamo scoperto che gli ingegneri giapponesi sono stati capaci con i prodigi dell’elettronica di fare divertire chiunque su una moto che con il pieno sfiora i due quintali e mezzo e ha 95 CV. Che vi sembreranno una cifra da bambuni in un mondo in cui ormai sotto i 150 CV pare di parlare di ciclomotori, ma usateli su un fondo di ghiaia, o magari nel fango, e poi ne riparleremo.

Di come vada l’Africa Twin avete letto ovunque, ma finché non la proverete lasciandovi alle spalle una nuvola di polvere spessa non capirete cosa voglia dire ‘facile’. I puristi storceranno il naso davanti a tanta elettronica e pure all’ABS (tranquilli, se volete si disattiva tutto) ma quei controlli invece di castrare il divertimento lo permettono. Anche il cambio DCT toglie tanti pensieri e aiuta a concentrarsi sulla guida.

Fare una discesa tra le pietre, o scalare una salita scivolosa rimane un esercizio faticoso (soprattutto se la tecnica fuoristradistica recente è basata su una gara di cross vista una domenica spalmati sul divano) ma possibile. L’Africa Twin rassicura, sui rettilinei sembra volare su sassi e pietre (e un’occhiata al tachimetro svela velocità non immaginate), in salita spinge con la forza e le gentilezza di uno skylift (a patto di liberare un po’ il traction control), in discesa benedirete l’ABS più di una volta.

COM'È DURA L'AVVENTURA - L’impressione è che più di guidare la Honda, sia stata lei a portarci in giro e di questo le siamo grati. Perché ci ha fatto capire che non è una moto che gioca sull’immagine dell’enduro tenendosene a distanza, ma una moto che fa veramente quello che il suo nome promette. Se le si dà fiducia, fa scoprire emozioni che si credevano riservate solamente a chi mastica ghiaia e sabbia per colazione.

Ciò non significa che dopo qualche chilometro vi esibirete in derapate chilometriche, ma non sgranerete nemmeno il rosario a ogni tocco di gas. Il limite dell’Africona è alto e per trovarlo servono esperienza e polso allenato, ma il divertimento è veramente a portata di tutti, con qualche cautela. Perché per quanto aiutati dagli angeli dell’elettronica i chili non scompaiono e a volte vi ritroverete come i personaggi del Joe Bar Team attaccati al manubrio mentre il bicilindrico vi fionderà fuori da una curva. Quando vi fermerete per una pausa dopo qualche chilometro sentirete dolore a dei muscoli che non credevate di possedere, avrete fatto una doccia di sudore ma scoprirete anche un sorriso ebete sul volto, che vi dirà più di qualsiasi scheda tecnica potrete spulciare.

Abbastanza per, appena ripreso fiato, rimettere la prima e magari liberare ancora un po’ il traction control, per vedere l’effetto che fa. Poi su con le gambe, in piedi sulle pedane, e via verso un’altra salita.

Un battesimo reso possibile dall’ottima organizzazione di Honda e dai ragazzi della sua Academy, bravi a creare un percorso suggestivo e adatto a tutti. I membri dello staff hanno vigilato sulle nostre peripezie e auto e medico al seguito sono stati una garanzia molto gradita.

Vi rimandiamo al sito internet della True Adventure Offroad Academy per scoprire i prossimi appuntamenti. L’evento a cui abbiamo partecipato (la base è uno stupendo hotel con tanto di terme) verrà ripetuto in ottobre, ma vengono periodicamente organizzati corsi di fuoristrada a cui partecipare o con la propria moto o con una fornita dall’organizzazione.

Per guidare l’Africa Twin ci siamo affidati a Dainese e AGV per abbigliamento e casco.

Dainese D-Explorer Gore-Tex. Giacca modulare in Gore-Tex® che si pone al vertice della categoria grazie alle innovative soluzioni tecniche e ai pregiati materiali. Confezionata in resistente tessuto elastico Mugello e Quick Dry uniti ad inserti elasticizzati localizzati. Le numerose regolazioni permettono alla giacca di aderire al meglio al corpo lasciando comunque ampia libertà di movimento. D-Explorer è dotata di fodera removibile Gore-Tex impermeabile e traspirante e di fodera termica removibile che, uniti all’innovativo e modulare sistema di areazione “Dainese modular flap system” su petto e schiena, permettono di affrontare qualsiasi condizione metereologica e climatica. La predisposizione per il Double Chest, il paraschiena G1 e G2 incluso, e le numerose tasche interne ed esterne completano la dotazione di questo capo.

Dainese Pantaloni D-Explorer Gore-Tex. Pantalone confezionato in resistente ed elastico tessuto Mugello e Quickdry, il P. D-Explorer GORE-TEX® è l'ideale per lunghi tragitti in sella alla moto. La presenza del tessuto elastico unito agli inserti elastici su fondoschiena e ginocchia garantiscono una comfort eccezionale durante la guida, mentre l’impermeabilità ed il controllo della temperatura sono affidati alla fodera termica removile, all’innovativo sistema di areazione “Modular Flap System” sulle cosce e alla fodera GORE-TEX® impermeabile e traspirante removibile. Abbinabile alla Giacca D-Explorer, P. D-Explorer è inoltre fornito di protezioni morbide Pro-Shape certificate, di inserti rifrangenti, e della predisposizione per la connessione del kit bretelle-pantaloni.

Dainese Guanti Universe Gore-Tex con Gore Grip Technology

Dainese Stivali Centauri Gore-Tex

AGV AX-8 Dual Carbon è il nuovo top di gamma di Agv per sicurezza, comodità e leggerezza per il touring. È costituito da una calotta Super Super Light con l’ultimo strato in carbonio 3k a vista, che permette performance di leggerezza ancora più elevate. L’ampia visiera, la presa d’aria muso apribile, la ventilazione e l’aerodinamica ottimizzate con software di simulazione lo rendono perfetto e confortevole per il turismo su strada; il design con il tettuccio regolabile e la possibilità di utilizzo con la maschera ne fanno un casco adatto a percorsi sterrati.

 


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