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MotoGP, A Le Mans Marquez domina davanti a Petrucci e Rossi

Terza vittoria stagionale per Marc, con la Ducati Pramac di Danilo e la Yamaha di Valentino sul podio. A terra Iannone, Dovi e Zarco, 6° Lorenzo, 7° Vinales

MotoGP: A Le Mans Marquez domina davanti a Petrucci e Rossi

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A Le Mans il pubblico francese si è divertito per pochi passaggi, sino alla caduta dell’idolo locale Johann Zarco; con Iannone a terra percorse poche curve e Dovizioso nella sabbia qualche giro dopo, dalla folla la parola “merde” è arrivata in coro, quando il transalpino si è sdraiato nella Garage Vert, dicendo “adieu” alla sua prima e tanto agognata vittoria in MotoGP.

Ha vinto ancora Marquez, cogliendo la terza affermazione stagionale e, quasi sicuramente, ce l’avrebbe fatta anche con la Ducati ufficiale numero 04 e la Yamaha satellite Tech3 ancora in pista; sul passo gara, il numero 93 era un vero e proprio martello, riuscendo a controllare le chiusure della ruota anteriore con la solita disinvoltura e follia, rimanendo in piedi.

Merito va anche alla Honda, o meglio, alla HRC, che a Le Mans ha portato una aerodinamica inedita ed un nuovo forcellone in carbonio; Marquez ha montato una Michelin posteriore dura, gestendola benissimo per ognuno dei 27 giri della gara. Il Campione in carica si è voltato per guardarsi indietro solo nell’ultimo giro di un Gran Premio di Francia dominato dal primo terzo di gara sino alla bandiera a scacchi e, dopo la vittoria, non sembrava nemmeno affaticato:la corsa è stata dura – rivela Marc – c’è voluto tempo per far lavorare al meglio gli pneumatici. Sono contento, perché di solito a Le Mans soffriamo”. Per lui è il successo numero 38 nella Classe Regina, che eguaglia lo score di un certo Casey Stoner.

Con Lorenzo solo sesto, a difendere i colori di Borgo Panigale ci ha pensato Danilo Petrucci con la Desmosedici del team Alma Pramac, oggi seconda al traguardo:mi sento benissimo – esulta Danilo – ho gestito bene l’usura della gomma posteriore, riuscendo a cogliere un bel podio finale; dopo due gare difficili, questo secondo posto è molto importante per arrivare carichi al Mugello”.

Fuori Zarco e Vinales mai in corsa per il podio, è stato Rossi a portare un risultato buono ed utile per la squadra Yamaha ufficiale, grazie ad una scelta di pneumatici azzeccata dopo il warm up, con una media davanti ed una morbida dietro:abbiamo scelto due gomme giuste – spiega Valentino – questo è un risultato molto importante, sono stato veloce per tutta la gara e sono soddisfatto del mio fine settimana”.

Anche l’australiano Jack Miller è andato forte, concludendo quarto al traguardo a soli sei secondi dal vincitore; le sue quotazioni sono in crescita, come quelle di Petrucci: con un posto ancora libero nel team ufficiale, uno dei due ducatisti in bianco e rosso potrebbe affiancare il confermato Dovizioso nel 2019.

Dani Pedrosa ha finito la sua corsa con una onesta quinta posizione, gestendo i tanti acciacchi rimediati nell’ultimo mese; Lorenzo ha guidato il primo terzo di gara, per poi fare il gambero e concludere dopo la Honda ufficiale del catalano numero 26.

A differenza di Rossi, Maverick Vinales ha scelto due gomme morbide, che non gli hanno garantito l’aderenza e la velocità che cercava; il settimo posto è arrivato nel finale, a seguito di un duello vinto contro le Honda dell’infortunato Crutchlow e della RS-GP di Aleix Espargarò. La M1 numero 25, nonostante tutto, resta seconda in classifica Mondiale.

Alex Rins – un altro confermato per due anni – porta al traguardo la sola Suzuki rimasta; la seconda GSX-RR non ha tuttora un condottiero stabilito per l'anno prossimo, sono diversi i candidati per questa sella e, con la caduta, le preferenze che ricadrebbero su Iannone appaiono ora in calo. Pol Espargarò chiude sulla miglior KTM; Syahrin ha colto una buona dodicesima posizione, il malese ora avrà il tempo per festeggiare e pregare.

Tre punti per Franco Morbidelli, tredicesimo, due per Bradley Smith, uno per il giapponese Nakagami. Redding e Rabat sono caduti, stessa fine per Alvaro Bautista.

Classifica piloti: Marquez 95, Vinales 59, Zarco 58.

LA CRONACA- Nell’imbuto della chicane Dunlop è Jorge Lorenzo ad infilarsi per primo, mentre va in terra Andrea Iannone, nella sabbia come la sua Suzuki blu; Zarco è in seconda posizione, Petrucci è terzo, Marquez lotta con Valentino per il quarto posto; al termine del primo giro, Dovizioso supera il 93 ed il 46, mettendosi in terza piazza, Miller è settimo, Pedrosa ottavo.

Al terzo giro Lorenzo comanda, Dovi salta Zarco e sono le due Ducati ufficiali e dettare il ritmo; la M1 del francese è incollata agli scarichi della numero 04 del forlivese, che ha pochi metri di gap da quella del maiorchino; più indietro è uscita la KTM Bradley Smith, poi rientrato in gara, fuori Tito Rabat.

Differenti traiettorie tra Lorenzo e Dovizioso: lo spagnolo è più tono e lineare in curva, Andrea frena forte e tende e spigolare in uscita; con un sorpasso geometrico, Dovi passa Lorenzo ma, appena dopo, finisce nella sabbia tra tante imprecazioni, buttando via il Gran Premio.

Lorenzo continua a condurre, Zarco e Marquez sono vicini, in seconda e terza posizione; Petrucci, Rossi e Miller tentato di riprendere i primi tre, Pedrosa è settimo, Aleix Espargarò ottavo, nono Franco Morbidelli con la Honda Marc VDS.

Alla fine del sesto giro, Marquez supera Zarco nel tratto finale della pista e si mette in seconda posizione; ma Johann non ci sta e ribadisce, tornando secondo alla chicane Dunlop; Petrucci e Rossi ora sono a ridosso dei primi tre ma… “merde”, dicono i tifosi francesi: Zarco vola nella sabbia dicendo “au revoir” alla gara di casa; anzi no: il numero 5 riprende la corsa, seppur molto arretrato, per poi dirle addio definitivamente.

Lorenzo e Marquez si ritrovano a duellare per la vittoria, Marc entra forte alla Chapelle ed infila Jorge senza pietà; Petrucci è terzo e molto agile, Rossi quarto e non distante, Miller sesto.

Petrucci è agile ma anche preciso: con un bel sorpasso si sbarazza di Lorenzo e passa in seconda posizione, Jorge non riesce a rispondere al ternano; cade Scott Redding e si ritira, il compagno di team Aleix Espargarò è settimo, prima di Rins e Morbidelli, Vinales è decimo. Rossi supera Lorenzo, prendendosi la terza posizione, Petrucci e Marquez sono là davanti, ma non distanti; Miller infastidisce Jorge, Pedrosa è sesto.

Miller si libera di Lorenzo: ora l’australiano è quarto, il maiorchino quinto; Rossi continua a recuperare metri e tempo nei confronti di Petrucci, al comando Marquez tiene in piedi – al limite – la sua Honda ufficiale.

A nove giri dalla fine, Marquez è ancora primo, con un vantaggio su Petrucci piuttosto consistente; Danilo non riesce ad acciuffare Marc e deve difendere la seconda posizione da Valentino, che ha il medesimo passo gara del ternano. Miller, dopo un piccolo errore, è ancora quarto, Lorenzo quinto, Pedrosa sesto.

La lotta più accesa è per la settima posizione, dove vediamo tre moto diverse: Aleix Espargarò con l’Aprilia viene infilato dalla M1 di Vinales, mentre Rins con la Suzuki si gode lo spettacolo.

Pedrosa supera Lorenzo, aggiudicandosi la quinta posizione, al comando Marquez guida il Gran Premio, Petrucci è secondo, Rossi terzo.

A tre giri dalla bandiera a scacchi Marquez continua a condurre la gara, Petrucci si è avvicinato al catalano, ma non abbastanza da poterlo impensierire; Valentino è terzo, Miller quarto, Pedrosa quinto, Lorenzo sesto, in posizioni cristallizzate: salvo qualche errore, nessuno di loro ha la possibilità di migliorare né il pericolo di peggiorare.

Ultimo giro affrontato in scioltezza da Marc Marquez che vince il terzo Gran Premio stagionale, Petrucci è al primo podio 2018, Rossi sale sul terzo. Miller è quarto, Pedrosa quinto, Lorenzo sesto, Vinales settimo, Crutchlow, Aleix Espargarò e Rins nella top ten.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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