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MotoGP, Beirer: KTM non vuole distruggere la carriera di Zarco

"Sento una grande responsabilità, dobbiamo portare la moto al suo livello. Il prossimo anno ci saranno 4 moto ufficiali sullo schieramento"

MotoGP: Beirer: KTM non vuole distruggere la carriera di Zarco

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KTM non vuole fare da comparsa in MotoGP e l’ingaggio di Zarco e la collaborazione con Tech3 ne sono chiari segni. Certamente la Casa austriaca sta provando sulla propria pelle cosa voglia dire diventare competitivi nella massima classe del motociclismo partendo da un foglio bianco, ma è altrettanto sicuro che non le manchino né le risorse né le capacità per farcela.

In questo senso, avere convinto Johann a salire sulla RC16 è un’altra motivazione per gli uomini di KTM. Lo ha spiegato il Direttore per il Motorsport Pit Beirer intervistato da Neil Morrison per Crash.net.

“Se si guarda solo alla classifica, Zarco sta guidando a un livello in cui non siamo mai stati - ha ammesso - Una cosa è firmare con un pilota come lui, un’altra, molto più difficile, è stare al suo livello. È chiaro che dobbiamo fare un passo in avanti per riuscirci. Mi sento completamente responsabile in questo senso perché non voglio distruggergli la carriera, farlo scendere al nostro livello. Voglio alzare il nostro progetto al suo livello”.

Il manager non usa giri di parole ed è consapevole della sfida  che lo aspetta. Un aiuto potrà arrivare da Tech3, una squadra che ha molta esperienza in MotoGP e che non sarà solamente uno ‘junior team’.

Lo ha definito così Hervé - Poncharal, il patrono della squadra francese - noi non lo abbiamo mai chiamato in questo modo. Il mio sogno al momento è di avere quattro moto ufficiali sullo schieramento. Naturalmente ora la nostra moto non è ancora abbastanza buona da dire: ‘a questi due piloti diamo la migliore moto e agli altri una versione meno sofisticata’. Sarebbe una pazzia, dobbiamo migliorare la nostra moto e fornire quattro moto identiche. Forse, se ci sarà un nuovo componente in un solo esemplare lo daremo al migliore fra i piloti, chiunque esso sia, non faremo differenza fra un pilota del nostro team e uno di Hervé”.

KTM quindi non vuole limitare intenzionalmente le moto del proprio team satellite, come sono solite fare altre Case, per esempio limitando i giri del motore. La motivazione è semplice.

“Servono un grande budget e un enorme impegno da parte dell’azienda per essere in MotoGP - spiega Beirer - Non capisco ancora la ragione per cui non dovere dare la miglior moto ai propri piloti, guardando all’investimento totale. Si dice di dare la moto dell’anno precedente ai team satellite, ma ogni parte di una MotoGP ha un chilometraggio massimo. Bisogna produrre nuovamente quelle parti e quindi non si risparmia fornendo vecchie moto. Voglio provare a fare quattro moto identiche. Per questo dirò ad Hervé di smetterla di parlare di ‘junior team’, lui ha fatto un accordo con una Casa ed è per questo che avrà moto ufficiali per la sua squadra”.

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