Dopo quasi 10 anni dalla sua uscita sui mercati, la SBK replica di Noale riesce ancora a fare brillare gli occhi e battere il cuore. Sia che la si guardi ferma sui cavalletti o che ci si trovi in sella con la visiera del casco abbassata, la RSV4 è di quelle sportive, figlie di un raro equilibrio ciclistico e di motore, che riescono ancora oggi a regalare grandi soddisfazioni.
Abbiamo provato la RF sulla pista del Mugello, vestita per l'occasione con tante soluzioni che fanno parte di quello che è un vero e proprio "programma racing" che Aprilia, punta tecnologica e sportiva del Gruppo Piaggio, ha dedicato agli utenti più sportivi o ai piloti che corrono nelle categorie stock con la sua 4 cilindri.
IN VOLO ROVESCIATO – La già gasante RSV4 lancia toni ancora più alti messa in configurazione "kit". Non solo le alette a farci compagnia, ma anche un "poker" di pistoni monofascia, scarico, serbatoio alleggerito, piastra di sterzo ricavata dal pieno che si vanno ad aggiungere alla già notevole dotazione tecnica della RSV4 nella versione RF: cerchi Marchesini forgiati, sospensioni Öhlins cambio Quick Shift e tante altre raffinatezze di serie sulla RF pronte a dare il meglio sui saliscendi del Mugello.
Vista già sui cavalletti nel box con le termocoperte che abbracciano le gomme fa salire la voglia di montare in sella e godersi tutta la grinta che traspare da quella linea dai tratti che ancora fanno battere il cuore a tanti appassionati. Ancora di più con la coppia delle alette che sbucano dai lati, come sulle MotoGP, che aiutano a "volare" , ma... ben piantati sulla pista. Senza dimenticare quel motore a V figlio delle corse e che ha regalato alla Casa di Noale tante gioie in SBK è che ha corso anche in MotoGP.
Si esce dai box, giro di riscaldamento e via, ci si tuffa sul lungo rettilineo sciorinando marce in rapida sequenza: terza, quarta quinta, si innesta la sesta ben prima dello scollinamento.
Spinge tanto il V4, con la progressione davvero impressionante con la velocità che sale in fretta a superare la soglia dei 300 Km/h (verificati poi dal dashboard una volta tornati i box). Il rettilineo viene letteralmente divorato con un sound degno della miglior sinfonia racing. Sul lungo nastro di asfalto la soluzione a doppia ala sulle carene sembra funzionare davvero bene: si arriva a superare il dosso, prima della San Donato, con la moto ben piantata, senza il tipico alleggerimento percepito ogni tanto in quel punto.
Ecco la prima staccata, roba da fare strabuzzare gli occhi, anche ai manici della MotoGP: si arriva ai 200 metri, si accarezza la leva del freno per mandare in pressione il circuito e quindi si pinza forte. La coppia di freni e dischi Brembo iniziano la loro battaglia contro il Dio del Vento e la decelerazione arriva puntuale, assecondando la scalata fino alla seconda marcia con la forcella che si prende cura dell'assetto, e con braccia e spalle che sentono arrivare tutto il peso di cotanta esuberanza. Tanto è efficace l'impianto che sulle prime bisogna rivedere i riferimenti per la staccata.
I riferimenti, ecco... con questa RSV4 RF vestita per la festa (in pista) resettate i vostri parametri: i primi giri passano nel tentativo di rivedere linee e punti di staccata. Ciclistica, freni, maggiore leggerezza della moto spiazzano sulle prime, quando ci rendiamo conto che o si è in anticipo alla staccata o la traiettoria scelta finisce per portarti troppo stretti al cordolo in fase di percorrenza. Si va veloci, si deve andare veloci, con la RSV4 RF "FW": moto che colpisce per la facilità con cui si lascia guidare, ama scorrere nelle curve, coadiuvata da una ciclistica da vera moto da corsa e con le gomme per l'occasione Pirelli Supercorsa (SC1 posteriore e SC2 anteriore) che offrono quel plus in termini di grip e maneggevolezza che amplificano ulteriormente le doti della SBK veneta. Un altro punto a favore va alle winglets che vengono incontro a chi ama pennellare le curve in velocità con traiettorie fluide e rotonde.
Curva della Son Donato alle nostre spalle e via che si sale - trainati dalla bella schiena del motore - verso il tratto delle "esse": dalla Luco - Poggio secco alla Casanova - Savelli è una danza che si fa sulle punte: la moto guizza, balzando da una curva e l'altra in modo rapido e preciso, con angoli di piega il cui unico limite è l'abilità del pilota (mettendo da parte le famose "leggi della fisica": cavolo quanto piega l'Apriliona!).
Nella sequenza di "esse" la reattività delle sospensioni nel distendersi alleggerisce lo sterzo. Dopo un paio di turni abbiamo preferito quindi chiudere di un paio di "click" il freno in estensione di mono e forcella. Uno scatto anche per indurire il freno della forcella in compressione, dato che sulle prime abbiamo notato un certo scondiziolio del retrotreno nelle frenate più decise. Diciamo subito che il setting che abbiamo provato all'inizio rappresentava una scelta standard per diversi pesi e misure di pilota. Date le innumerevoli possibilità di regolazione ci si può poi cucire letteralmente la moto addosso
Ecco le Arrabbiate: doppia curva in un' unica soluzione, con l'uscita cieca che sta lassù, in alto e che crea sempre qualche noia se non si sa bene dove mettere le ruote. In ingresso l'azione si conferma pazzesca: pensi di voler fare la curva? Lei esegue al minimo cenno del corpo. Prima Arrabbiata fatta a pennello (crediamo) con la percorrenza che si fa trattenendo il fiato ed incrociando le dita nella seconda: avremo fatto la linea migliore? Se sbagli ti ritrovi fuori dalla pista in uscita. Mentre ci arrovelliamo lei fila precisa come un fuso, con il gas in mano si "pela" tenendoci pronti ad aprire non appena si vede il punto di uscita migliore.
"Ora è il momento!" (pensiamo). Apri tutto con l'Aprilia, confidando in una elettronica che sorveglia,bene, su tutto. E' in attimo che ci troviamo fuori con la RSV4 che monta sul cordolo esterno (c'è mancato poco!) e che ci regala una bella cabrata della ruota anteriore quando si dà gas di terza mentre i led della strumentazione segnalano l'intervento del TC, altrimenti impercettibile. Cabrata di potenza tenuta a bada dal wheeling control che regge le redini ai 215 CV del motore. E' la volta poi della Scarperia - Palagio e poi l'infinito Correntaio: si entra in terza marcia e si cerca subito la corda per poi uscire stretti, con pieghe da "gomito a terra" che arrivano senza forzare. La facilità nel guidare questa moto è da primato: scende in piega e la rialzi quando e quanto in fretta si vuole non facendo nessuno sforzo a tenere la traiettoria.
Veloce "esse" Biondetti e qui ecco lo sterzo ora è più solido nel "pif-paf" dopo le regolazioni fatte. Si fila via alla Bucine si tira la terza, quarta, si scala in terza e si entra dentro all'ultima curva prima del lungo rettilineo.
Piega massima in cerca dell'ultimo metro di cordolo in uscita prima di dare gas e poi via. I cavalli escono dal nostro "Akra" con dei gloriosi "Do di petto", come una SBK, e con la trazione da riferimento. Terza... quarta... si scollina prima del tratto di fronte ai box, un accenno di impennata, ma poi di nuovo anteriore subito a terra e via a superare il traguardo. E' un attimo che a scorrere sotto di noi sono le caselle dello schieramento in griglia di partenza. Lo ammettiamo: con questa RSV4 Factory Works ci siamo sentiti piloti, anche se per un giorno.
Al rientro ai box ad attenderci il 3 volte Campione del Mondo Loris Capirossi, anche lui da poco sceso dalla RSV4 "Kittata":
"Allora Loris, com'è guidare questa moto?" Chiediamo un commento a caldo.
"Bellissimo, onestamente va davvero forte, oltre ad essere ancora splendida nonostante gli anni che passano. Mi ha impressionato..."
(Il resto della chiacchierata con "Capirex" lo troverete nel video della nostra prova con la RSV4 Factory Works. Stay Tuned!)
FACTORY WORKS: LA CASA DEI SOGNI – Da ormai due stagioni Aprilia ha lanciato un programma dedicato a tutti gli smanettoni amanti della V4 veneta. Si chiama "Factory Works" ed in pratica rende disponibile la stessa tecnologia sviluppata per la RSV4 del mondiale Superbike (e nella MotoGP), a coloro che intendano competere nei campionati delle derivate di serie o che desiderino avere una moto adatta all’uso in circuito.
Il programma prevede la realizzazione di differenti versioni di Aprilia RSV4 “Factory Works”, sviluppate secondo i regolamenti dei campionati Superstock e Superbike, con vari livelli di preparazione di ciclistica, elettronica e motore. All'apice delle scelte dedicate ai clienti c'è la versione FW-GP, equipaggiata del motore V4 con alesaggio da 81 mm (come quello imposto dai regolamenti in MotoGP) e valvole pneumatiche, con potenza massima da 250 CV.
Per il 2018 questo programma si amplia con un kit disponibile per le RSV4 RR e RF my17 e my18, che massimizza le prestazioni del motore, riduce il peso complessivo e migliora l’aerodinamica.
Pistoni monofascia con trattamento DLC (Diamond Like Carbon), teste lavorate nei condotti di aspirazione e scarico, completo in titanio – carbonio Akrapovic (con centralina dedicata), piastra di sterzo racing ricavata dal pieno, serbatoio più sottile negli spessori e più leggero di 1,5 Kg rispetto all'originale. Tutto ciò insieme a tanti altri dettagli in carbonio portano la RSV4 a raggiungere quota 215 CV con un guadagno di peso di 10 Kg rispetto alla versione standard.
A questo si aggiunge la soluzione dell'ala "biplano" posta sui fianchi delle carene e che offre qualcosa in più di fatto di deportanza della moto -e quindi di aderenza della ruota anteriore - con notevoli benefici sul fronte della sicurezza attiva.
Ricordiamo che a breve sul sito http://www.aprilia.com/it_IT/racing/Factory-Works/ saranno disponibili tutte le info e i prezzi dei particolari installati sulla moto protagonista del nostro test. Particolari che comunque rappresentano un “suggerimento” di Aprilia Racing per una preparazione della RSV4. Il cliente può anche decidere di acquistare semplicemente le ali (non omologate per l'uso su strada), oppure solo lo scarico o uno soltanto degli altri componenti.
PER LA NOSTRA GIORNATA IN SELLA ALLA APRILIA RSV4 "FACTORY WORKS" ABBIAMO UTILIZZATO:
TUTA DAINESE LAGUNA SECA D1
GUANTI DAINESE FULL METAL 6