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SBK, Melandri all'assalto, 2° alle spalle di Rea, 4° Savadori

Nella FP2 il ravennate si porta a soli due decimi dal Cannibale, terzo Davies che non migliora, poi l'alfiere Aprilia seguito da Sykes e Torres

SBK: Melandri all'assalto, 2° alle spalle di Rea, 4° Savadori

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Il copione è quello visto al mattino, con Johnny Rea che continua a guadare tutti dall’alto, forte del crono di 1’46”951. L’alfiere Kawasaki è stato l’unico in grado di scendere sotto il muro dell’1’47” per poi concentrarsi sul passo gara, dove ha dimostrato grande fiducia in sella alla ZX-10RR. Rea a parte, la notizia della FP2 è vedere Marco Melandri avvicinarsi alla vetta. Il romagnolo compie infatti un passo avanti, agganciando la seconda posizione a due decimi, per l’esattezza 199 millesimi.

L’alfiere Aruba prova quindi a marcare stretto il rivale della Kawasaki, seguito da Chaz Davies (+0.290), che conferma il tempo fatto segnare nel turno inaugurale. Da sottolineare che Chaz e Johnny sono stati gli unici a non abbassare la prestazione nel corso della seconda sessione di libere.

Discorso opposto invece per Lorenzo Savadori. Oltre a Melandri, il romagnolo dell’Aprilia è una delle più belle rivelazioni di questa prima parte di giornata. Se nel corso della FP1 il portacolori Milwaukee è stato costretto a guardare la vetta dalla distanza, adesso eccolo balzare addirittura in quarta posizione, a meno di mezzo secondo (+0.456).  Tra coloro che migliorano anche Tom Sykes, autore del quinto crono a poco più di 60 millesimi dal cesenate, poi la MV Agusta di Jordi Torres (+0.621), in grande spolvero sul tracciato del Santerno.

La crescita dell’Aprilia a Imola vede conferme anche nella prestazione di Eugene Laverty (+1.134), ottavo alle spalle della Ducati di Xavi Forés (+0.651). Il portacolori Milwaukee deve fare i conti con un gap dalla vetta di un secondo, ma bisogna considerare che quello del Santerno è il fine settimana del ritorno in sella alla moto dopo il grave incidente rimediato a Buriram.

Chi sembra mancare all’appello è invece la Yamaha, con Alex Lowes e Michael van der Mark rispettivamente nono e undicesimo. Tra i due portacolori della R1 si inserisce la Kawasaki di Leon Haslam, presente come wildcard. Fatica anche Loris Baz, soltanto quindicesimo con la BMW seguito dalla Honda di Leon Camier, chiamato a stringere i denti dopo l’incidente di Aragon.      

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