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MotoGP, GP Jerez: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Marquez balla, Dovizioso rotola, Rossi si arrabbia, Zarco e Iannone festeggiano. Bezzecchi, Baldassari e Bagnaia: le 3 B che valgono una A

MotoGP: GP Jerez: il Bello, il Brutto e il Cattivo

In un Gran Premio in cui gli sfasciacarrozze hanno fatto festa, l’unico contento di pagare il conto è stato Marquez. Che le carene le gratta e le rompe, ma quando non si assegnano punti. Marc ha ballato sulla sua Honda bene prima del traguardo, anche con una derapata sulla ghiaia ai 200 all’ora per non rendere tutto monotono. Per lo spagnolo meglio non sarebbe potuta andare.

All’opposto la domenica di Dovizioso, che almeno può dimenticare il pasticcio pensando alla sua Ducati. Al contratto ancora no, ma quella è un’altra storia a cui qualcuno nei piani alti di Borgo Panigale dovrebbe trovare un (lieto) finale presto. In Yamaha si sta ancora peggio, a meno di non avere passaporto francese.

Aria buona si respira in Suzuki, con la buona stella di Iannone a fare gli straordinari. Bene anche nelle altre classi: Bezzecchi, Baldassarri e Bagnaia sono le 3 B che valgono una A, se vogliamo dare i voti come gli americani.

IL BELLO – È bello abituarsi ad avere giovani italiani nelle prime posizioni e vederne due davanti a tutti in Moto3 e Moto2. Bezzecchi è una bella scoperta, Bagnaia aveva quasi il dovere di stare in quella posizione e sta superando l’esame. Poi c’è un Baldassarri rinato e la lista è lunga. Bastianini e Arbolino stavano lottando per il podio prima che Canet improvvisasse una partita di bowling in curva, Fenati stava facendo la sua più bella gara da debuttanti prima di avere la peggio nella lotta con Pasini. Ci sarebbe anche qualcuno a cui tirare le orecchie, ma per questa volta chiudiamo un occhio.

IL BRUTTO –  Pensa alla ragazza più bella della scuola che accetta il tuo invito a cena invece di quello del capitano della squadra di calcio. Il vestito ti calza a pennello, sei profumato, pettinato e stirato, stai per suonare il campanello di casa sua e… un meteorite di schianta sulla tua testa. All’incirca è quello che ha provato Dovizioso, che però con la Ducati stava facendo la gara migliore di sempre a Jerez. Con la ragazza spagnola è andata male, ora in tasca ha il numero di telefono di una francese.

IL CATTIVO – La penalizzazione a Canet, la decisione di non intervenire sull’ammucchiata in MotoGP: stavamo per scrivere parole di elogio per una Direzione Gara finalmente assennata. Lo spirito ribelle del Direttore di Gara Mike Webb non ce lo ha permesso. Dani Pedrosa è andato da lui per chiedere spiegazioni (non penalizzazioni) dopo la gara e si è visto sbattere la porta in faccia. Insieme al contenuto serve anche la forma, o forse basterebbe un minimo di educazione per non ripetere simili figuracce.

LA DELUSIONE – Neppure Jerez è riuscita a risollevare le sorti della M1, il cui blu della carena ricorda quello delle profondità degli abissi in cui si trova. Né Valentino né Vinales sembrano gradire molto il loro nuovo lavoro da sub, mentre i rivali guizzano sulla cresta dell’onda. In Giapponese sono stati avvertiti, bisogna invertire la rotta. Ci riusciranno, ma le gare passano e le delusioni restano.

LA CONFERMA  – Un team che andrà via a fine anno, un pilota che ha ufficializzato che seguirà la stessa strada, eppure sono Tech3 e Zarco a regalare le poche soddisfazioni che Yamaha può permettersi di questi tempi. Può avere il gusto della beffa, ma Johann non scherza quando guida la sua Yamaha. Da qualche gara a questa parte ha il vizio di dichiarare di volere vincere, per il momento non ci ha preso ma facilmente la sua previsione si avvererà a breve.

L’ERRORE – Il coefficiente di difficoltà era obiettivamente alto, perché  per buttare a terra tre piloti contemporaneamente ci vuole mira e anche un po’ di (s)fortuna. A confronto di Aron Canet, i colleghi della MotoGP hanno fatto la figura dei dilettanti. Peccato che il motociclismo non preveda gare a eliminazione.

LA SORPRESA  – A volte bisogna trovarsi nel posto giusto al momento giusto e Andrea Iannone lo ha fatto a Jerez. Si è complicato la vita con una gomma sbagliata, poi si è divertito a lottare contro Petrucci per un podio che è arrivato come un regalo. Il pilota della Suzuki lo ha scartato con allegria, sperando ne arrivino altri.

IL SORPASSO – Il più intelligente, visto com’è andata, è stato quello di Marquez su Lorenzo. Marc ha salutato la compagni e si è tenuto alla larga dai guai. Ultimamente, quando ci riesce poi vince.

LA CURIOSITA’ – Al 15° giro Valentino Rossi ha tagliato il traguardo dei 40.075 chilometri percorsi in gara, numero pari alla circonferenza della Terra. Il Dottore ha completato il giro del mondo, anche se ultimamente avrebbe gradito farlo più velocemente.

IO L’AVEVO DETTO – Ho imparato dai miei errori” ripeteva Cal Crutchlow, che poi si è messo sul mercato pur avendo un contratto già firmato per il 2019. In Danimarca ci sarà del marcio, al di là della Manica sicuramente confusione.

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