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MotoGP, in Texas non brilla solo Marquez

Gli aspetti positivi e quelli negativi del terzo round del motomondiale

Moto - News: MotoGP, in Texas non brilla solo Marquez

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Niente scoop, nessuna rissa. Il tam tam dell’Argentina è stato messo a tacere, almeno questo è quello che traspare dal Texas, dove i piloti sono stati convocati per una tiratina di orecchie. E menomale, aggiungo. Ora pensiamo alle corse, alle staccate e ai sorpassi: meglio se puliti, ovviamente. Le rivalità, quelle che con lo sport non hanno nulla a che vedere, quelle da bar o da tifo tipicamente calcistico (estremo), lasciamole ai cosiddetti haters.


Marquez ha fatto un altro mestiere ad Austin, ma era prevedibile. Ha vinto per la sesta volta e probabilmente vincerà anche il prossimo anno. È mancato forse un po’ di spettacolo, è mancata la bagarre dell’ultimo giro Dovi-Marquez, non ci sono stati tanti sorpassi, però sono diversi gli aspetti positivi che vengono fuori da questo GP.


Vinales ha ritrovato brillantezza e sorriso. Guida come sa fare, finalmente ci riesce, anche se non la Yamaha non è al top. E soprattutto Iannone è tornato sul podio, per la prima volta in sella alla Suzuki: è una cosa che fa bene a lui (che tante ne ha sentite dire sul suo conto, commuovendosi anche nell’intervista a Sky nel dopo gara) e al marchio giapponese.


Dovizioso ha fatto quel che poteva ma intanto si è preso la testa della classifica; il lato negativo è che però non è soddisfatto di come si comporta la Ducati, per gli alti e bassi e per i soliti problemi che in alcune piste si ripropongono. Figuriamoci cosa deve pensare Lorenzo, che il feeling invece non ce l’ha quasi in nessuna pista, purtroppo. Chiudiamo con un ultimo aspetto, molto positivo: che bravo Pedrosa settimo appena operato al polso.

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