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MotoGP, Marquez: le polemiche? ho parlato in pista

Marc vince e rende omaggio ad Hayden. "Dopo l'Argentina ho cambiato strategia, mi piace la pressione. È dolce guidare questa Honda"

MotoGP: Marquez: le polemiche? ho parlato in pista

La risposta di Marquez è arrivata forte e chiara. Dopo le polemiche che lo hanno visto protagonista e le penalizzazioni (l’ultima nelle qualifiche) Marc ha voluto ribadire la sua forza. “Volevo parlare in pista e l’ho fatto” dice sicuro dopo la vittoria ad Austin, la 6ª consecutiva sulla pista texana.

Quello che è successo in Argentina lo ha fatto riflettere e forse lo ha reso ancora più forte.

In questo fine settimana ho avvertito maggiore pressione e anche maggiore motivazione, ma mi sentivo bene - racconta - Dopo tutto quello che è successo per la prima volta ho voluto cambiare strategia, non penso di avere mai fatto una gara così in MotoGP. Solitamente aspetto ad attaccare negli ultimi giri, questa volta, invece, ho spinto dall’inizio e me ne sono andato”.

Un programma preparato accuratamente, tanto che nel warm up Marc rivela di avere fatto una simulazione dei primi giri della gara.

Sapevo di potere andare in fuga. Partire 4° mi ha leggermente complicato le cose, ma non ho dato troppa importanza a quella penalizzazione, ho spinto al 90% nei primi giri e dopo avere preso un po’ di gap ho gestito la gara. L’unico aspetto che non mi è piaciuta è essere stato da solo per così tanto tempo” scherza.

Se in Argentina Marquez era stato troppo irruento,  in Texas la lucidità è stata la sua migliore qualità.

Anch’io sono umano e quello che è successo ha avuto un effetto - spiega - Però cerco sempre di imparare dai mei errori e poi penso alla prossima gara. Oggi avevo tutto più o meno sotto controllo, sono rimasto concentrato e ho lavorato per mettere in atto la mia strategia”.

È stata una vittoria speciale con cui ha reso omaggio ad Hayden e a un bambino conosciuto in Brasile.

Ho voluto fare il giro d’onore con la bandiera di Nicky perché era un buon amico e un pilota importante per l’America e per Honda. Sentivo che era il momento giusto - racconta - Inoltre avrete visto che sul traguardo ho fatto un gesto con le mani, l’avevo promesso a un bambino che ho conosciuto in Brasile. Sono stato lì per aiutare l’Unicef e uno di quei ragazzini faceva una specie di danza mettendo le mani in quel modo”.

Ora che Marquez ha messo in archivio la sua gara preferita, può guardare con ottimismo al futuro.

Ha un sapore dolce guidare questa Honda - sorride - Lo scorso anno mi ero sentito bene sulla moto solo dal GP di Barcellona in poi, mentre in questa stagione siamo partiti bene fin dal Qatar. È stato importante ritornare ai vertici della classifica, sono 2° a un solo punto da Dovi, ma la cosa importante sono le sensazioni in sella. Sarà importante ora capire come funzioni la Honda sulle piste europee, diverse da queste prime tre in cui abbiamo corso”.

In questo momento, la coppia Marquez-Honda sembra superiore a quella Dovizioso-Ducati.

Li temo come li temevo prima - avverte Marc - Lo scorso anno erano più indietro in classifica a questo punto della stagione, mentre Andrea ora è in testa al campionato e sono sicuro che andrà forte in Europa”.

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