Se sul gradino più alto del podio ad Austin, in Moto3, è stata la bandiera spagnola a sventolare sul gradino più alto del podio grazie a Martin, al suo fianco c’erano quelle tricolori. Due italiani, a essere precisi riminesi, che hanno potuto festeggiare.
La medaglia di argento è andata a Enea Bastianini, al suo primo podio stagionale, mentre quella di bronzo era al collo di Marco Bezzecchi, fresco di vittoria a Termas de Rio Hondo.
Il pilota di Leopard sta raddrizzando una stagione partita con molte aspettative, ma con risultati non esaltanti.
“Sono contento, in Qatar purtroppo avevo fatto un errore e in Argentina avevamo trovato condizioni critiche in cui ho ancora da imparare - ha fatto autocritica - Qui, invece, bene o male c’è stato sempre il sole e sono riuscito a fare una buona gara”.
L’unico rammarico per la Bestia è stata non essere riuscito a lottare fino all’ultimo contro Martin per la vittoria.
“Ho avuto un bel da fare con Oettl, ho perso del tempo nella lotta contro di lui - ha raccontato - Quando ho visto Martin mettersi davanti ho spinto forte per riprenderlo, ma aveva già preso un vantaggio. Forse avrei dovuto iniziare un po’ prima, ma ho fatto fatica a togliermi dal gruppo. Alla fine stavo recuperando qualcosa ma ero al limite, avevo staccato gli altri, non ho voluto esagerare”.
I 20 punti del secondo posto sono un buon bottino, ma il prossimo obiettivo sarà quello di contrastare Jorge. Enea è fiducioso nei suoi mezzi.
“Martin è veramente forte ed è migliorato molto dall’anno scorso, soprattutto nella strategia di gara - ha spiegato - Penso si possa lottare con lui, questa è una pista in cui facevo fatica ma sono riuscito a migliorarmi. Sono sicuro di potermela giocare fino alla fine con lui”.
Soddisfatto anche Bezzecchi, che passato dalla Mahindra alla KTM è definitivamente sbocciato. Se a Termas era riuscito a interpretare al meglio una pista in condizioni difficili, ad Austin si è confermato.
“Sono riuscito a dimostrare di potere essere competitivo anche sull’asciutto - ha affermato il riminese - Già in Qatar ero con i migliori, ma mi ero steso all’ultimo giro. Dopo la vittoria in Argentina, ho mantenuto al concentrazione e ho continuato a lavorare”.
Il pilota della VR46 Riders Academy non si è montato la testa, in altre parole.
“Ero partito carico, in qualifica non avevo fatto un gran giro ma mi ero sentito bene ed ero fiducioso per la gara - ha detto - Con la gomma media purtroppo faccio tanta fatica negli ultimi giri e la mia strategia è stata solo quella di attaccare e stare il più davanti possibile. Ci sono riuscito e all’ultima curva ho dato l’animo per questo podio: è andata bene”.