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MotoGP, Arriva la bandiera nera per chi causa una caduta

 La Safety Commission burla: "Decisioni più severe". Peccato che le norme esistano già. E a decidere? Gli stessi

MotoGP: Arriva la bandiera nera per chi causa una caduta

Tanto rumore per nulla. E’ durata fino alle sette di sera la riunione della Safety Commission. Il primo ad uscire è stato Maverick Vinales, seguito da Dani Pedrosa. La vera vittima di una collisione in Argentina.

A quel punto si è creato un assembramento di giornalisti e fotografi in attesa di notizie. E’ toccato ad Alex Rins, uscito subito dopo, parlare per primo, ma tutto ciò che ha potuto dire è che, da ora in poi, la Direzione Gara sarà più rigida.

Cosa questo significhi non lo ha spiegato, quando ha messo il naso fuori, Valentino Rossi che dribblando agilmente microfoni e telecamere con il vigoroso aiuto di alcuni bodyguard locali è saltato agilmente sul suo scooter dileguandosi nel paddock.

Qualcosa di più lo ha detto Danilo Petrucci, che in realtà ha ripetuto quanto detto da Rins.

"Abbiamo parlato di tante cose - ha riferito Petrux - ma quando qualcuno ha portato l’argomento sull’Argentina gli è stato risposto che dovevamo discutere del futuro, non del passato. Da qui la dichiarazione di maggiore severità nelle decisioni della Direzione di Gara".

Ma chi c’era in SC con i piloti? La FIM era presente?

"No. C’era Carmelo Ezpeleta e Carlos Ezpeleta (il figlio N.d.R) - ha chiarito Danilo - Mike Webb? No, lui è in Direzione Gara e non può venire".

Qualcosa comunque è trapelato, ma sono solo voci: sembra infatti che la sanzione per chi, durante la gara, toccherà, causandone la caduta, un avversario, sarà immediatamente punito con la bandiera nera. Cioè con l’esclusione dalla competizione.
Una punizione severissima.

Il problema, però, come i fatti di Rio Honda hanno dimostrano, non è la pena, ma chi la applica. Il giudice o i giudici. Questi non saranno cambiati. Non ci sarà alcuna epurazione. Un errore gravissimo visto che il 'panel' attuale ha dimostrato di non essere capace di prendere le decisioni giuste sotto pressione.

Finché la Direzione Gara, infatti, ed in questa accezione ci riferiamo anche ai commissari FIM, rimarranno gli stessi non potremmo mai essere sicuri che  ‘fucileranno’ i veri colpevoli.

Cosa ne sarà infatti dei ‘race accidents’. Gli incidenti di gara che da mondo e mondo si verificano nelle competizioni motoristiche?

La domanda è una sola: chi guarderà le guardie?

 


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