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SBK, Rea: ora devo essere preciso per tutta la gara

Jhonny 2°: "L'assetto era corretto, all'ultimo giro ho buttato tutto alla 12". Sykes 6° e deluso: "Oggi non ho potuto chiedere di più a me stesso"

SBK: Rea: ora devo essere preciso per tutta la gara

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Non è stata una doppietta, ma Jonathan Rea può sicuramente andarsene da Aragon con il sorriso. Il campione del mondo in carica ha dato prova anche oggi di grande velocità, nonostante le ormai famose limitazioni imposte alla sua Kawasaki, e solo un errore al rampino che precede il lungo rettilineo gli ha impedito di tentare fino all’ultimo metro di conquistare 50 punti sugli altrettanti disponibili. “Ho dato il tutto per tutto nell’ultimo giro ma ho buttato tutto alla curva 12 – spiega il numero uno – ma è stato divertente. L’assetto della moto era corretto, anche se ho fatto fatica in frenata una volta che l’aderenza della gomma posteriore è calata; di conseguenza ho ridotto anche la trazione in entrata di curva”.

La lotta per il successo come detto si è sviluppata soprattutto tra Jhonny e Davies, studiato con grande attenzione dal campione del mondo nelle ultime battute: “Sembrava che Chaz avesse il mio stesso problema, ma quando faceva qualche errore riusciva comunque a mantenere lo stesso tempo sul giro. Sembra proprio che ora dobbiamo essere molto precisi durante per tutta la gara, ma in ogni caso oggi mi sono divertito”.

Il bilancio finale dunque non può che essere positivo, anche per quanto riguarda gli pneumatici: “Non avevo informazioni su comi sarebbe potuta svolgere la gara in relazione alle condizioni ed alla mia scelta di gomma, ma alla fine posso dire di essere felice dato che sul finale mi era rimasto del margine per combattere”.

Chi invece non può particolarmente sorridere è Tom Sykes, che come ieri ha visto le parti nobili della classifica da lontano, dovendosi accontentare della sesta piazza: “Sto davvero soffrendo nel girare la moto ed è un peccato. Siamo a posto in alcune aree ma, nel complesso, fatico specie nelle curve lunghe a girare ed a chiudere la traiettoria. E’ deludente ma credo che sia stato uno di quei fine settimana difficile da risolvere”.

Sembra proprio che l’inglese non abbia trovato la strada giusta al Motorland; sensazione che lui stesso conferma.

Non abbiamo mai trovato l’assetto giusto per la gara ammette Tom – e sono sorpreso perché venerdì siamo partiti bene, ma poi gli altri hanno fatto i passi avanti che sono mancati a noi. Mi sono sentito limitato sull’anteriore e di conseguenza non abbiamo potuto utilizzare tutto il nostro potenziale. Oggi non ho potuto chiedere di più a me stesso e sono dispiaciuto di questo”.

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