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SBK, Melandri e la Ducati brillano nella FP2, ma Rea incombe

Il romagnolo precede il nordirlandese di 39 millesimi, poi Sykes e Davies, 9° Rinaldi, seguito da Savadori e un sorprendente Giugliano

SBK: Melandri e la Ducati brillano nella FP2, ma Rea incombe

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Il sole brilla alto in cielo e finalmente i piloti possono iniziare a rincorrere il cronometro, senza avere la preoccupazione di un asfalto insidioso, come accaduto nel corso del mattino a causa del maltempo. Nel secondo turno di libere si gira infatti dieci secondi più veloci e a conquistare tutti i riflettori è la Ducati di Marco Melandri, autore del riferimento in 1’50”652 all'ultimo tentativo. Il ravennate fa la voce grossa, ma occhio alle Kawasaki, minacciose negli scarichi del romagnolo.

Johnny Rea accusa infatti solo 39 millesimi di ritardo, a conferma del potenziale della ZX-10RR, mentre il compagno Tom Sykes rincorre a meno di due decimi (+0.197). Nella sfida tra Ducati e Kawasaki non poteva poi mancare Chaz Davies (+0.473), costretto a consolarsi del quarto tempo a circa mezzo secondo dal compagno. Il gallese è stato l’unico tra questi a non riuscire a scendere sotto il muro dell’1’51”, ma non bisogna farsi troppo ingannare, dal momento che il portacolori Aruba ha condotto il turno fino a pochi minuti dal termine.

Il pomeriggio di Aragon ha poi visto la conferma di Michael van der Mark (+0.695). È infatti quella dell’olandese la Yamaha più veloce in pista, seguito da un sorprendente Jordi Torres (+0.907) con la MV Agusta. Chiamati invece a rincorrere Xavi Forés (+1.053) e Alex Lowes (+1.075), appaiati in settima e ottava piazza, ma con un ritardo dalla vetta che si aggira attorno al secondo.

Tra le note positive di questo avvio c’è senza dubbio  Michael Rinaldi (+1.302), alla prima nella classe regina con la Panigale. Il romagnolo è riuscito infatti a confermarsi nella top ten precedendo di due millesimi l’Aprilia di Lorenzo Savadori. Rimanendo in tema di piloti italiani, giungono segnali incoraggianti da parte di Davide Giugliano, tanto da mettere nel mirino i rispettivi connazionali, grazie all’undicesimo crono (+1.883). Ricordiamo che il pilota capitolino ha il compito di sostituire Eugene Laverty in sella alla RSV4 per i prossimi tre appuntamenti, di cui questo è il primo.

In difficoltà invece la Honda di Leon Camier, circa due secondi più lenta nel confronto con Marco Melandri. Un inizio in salita quello del britannico, che ad Aragon ha sempre faticato nel corso degli anni. Appena dietro la BMW di Loris Baz, poi Lenov, Ramos, Mercado e Gagne.  

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