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Pirelli Diablo Rosso Corsa 2: il Diavolo ha due teste

Il nuovo pista/strada piace per DNA sportivo e per il feeling già dopo poche curve. Ben raccordato nei profili colpisce per il bel grip in piega

Moto - Test: Pirelli Diablo Rosso Corsa 2: il Diavolo ha due teste

Introdotto nel 2010, il Diablo Rosso Corsa ha sempre avuto tra le sue caratteristiche quella di essere una gomma adatta al doppio utilizzo - 50% strada 50% pista - per godersi la propria moto in tutte le situazioni tipiche del motociclista che ama le allegre sgroppate domenicali, ma senza dover ricalibrare ad hoc il proprio budget per puntare di tanto in tanto i cordoli di un tracciato.

Non è una gomma adatta al best lap (per quello ci sono le più sportive Diablo Supercorsa), ma è comunque un ottimo alleato quando si decide di uscire di casa, farsi qualche bel turno prove di libere, e togliere la tuta con il sorriso stampato sul volto. E' una via di mezzo tra il Supercorsa ed il più stradale Diablo Rosso 3. Il Rosso Corsa 2 riesce a mixare in modo egregio l'uso quotidiano, in diverse condizioni di asfalto, a tanti giri di sano divertimento nei track days. Un prodotto valido a 360° per chi ha nel proprio garage una pepata naked o una grintosa supersportiva. Un lavoro di raccordatura tra due mondi che Pirelli centra grazie alla sua interpretazione della tecnologia multi mescola, con tre zone differenziate al posteriore e due all'anteriore.

MULTIMESCOLE - Davanti troviamo una parte centrale del battistrada full silice e spalle in carbonio, mentre al posteriore troviamo una stretta zona centrale al 70% in silice, con fianchi e spalle invece simili alla gomma anteriore. Nello specifico, la mescola al 100% Silice fornisce “grip chimico”, sia su superfici asciutte che bagnate, oltre a stabilità in tutte le condizioni della guida stradale ad alta velocità. La mescola delle spalle (100% di Carbon Black) aiuta agli angoli di piega tipici di un prodotto racing, supportandoci nelle forti pieghe o quando si apre il gas in uscita di curva.
La mescola centrale al posteriore fornisce principalmente stabilità ad alta velocità, omogeneità di usura e elevato chilometraggio. Su quest'ultimo punto Pirelli dichiara in media 2000 Km in più, rispetto al predecessore Rosso Corsa, prima di dover cambiare le coperture. Non male!
Infine c'è da sottolineare il rapporto pieni/vuoti del 6%, quasi da pneumatico supersportivo. 
 

SU STRADA – La prima parte del test si è svolto su strade letteralmente annaffiate da un violento acquazzone. Una situazione che ci ha consentito di saggiare le qualità di aderenza in condizioni critiche. La silice utilizzata per la parte centrale e laterale della gomme garantisce in questo caso un intimo collegamento tra battistrada e asfalto.

La disposizione di questo elemento copre in pratica il 70% della superficie dello pneumatico e ciò dà una grossa mano in quell'area di utilizzo tipica dell'uso stradale. La nuove Diablo Rosso Corsa 2 hanno saputo trasmettere quella sicurezza necessaria nella guida anche quando il meteo diventa inclemente e, pur avendo a che fare con moto sportive di grossa cilindrata, la gomma regala sempre un bel feeling di guida anche in queste condizioni, consentendo di trotterellare in tranquillità grazie anche a buone doti di drenaggio nella zona degli intagli. Il lavoro di questi ultimi, nelle zone di transizione delle diverse mescole, ha avuto inoltre il merito di armonizzare il comportamento della gomma in una zona delicata, facendo lavorare meglio la struttura esterna, garantendo naturalezza nell'azione di guida, nei rapidi cambi di direzione o nelle forti frenate.

IN PISTA – Tra i cordoli del tracciato di Kyalami il Diablo Rosso Corsa 2 sfodera la sua indole sportiva. In azione su asfalto (stavolta asciutto) si fa apprezzare anche in questo caso per un feeling che offre, soprattutto con l'anteriore: già dopo poche curve infonde la giusta dose di sicurezza per iniziare a spingere da subito e dopo un rapido warm up. Nel complesso ci è davvero piaciuto il bel lavoro di raccordature sui profili tra anteriore e posteriore: questo porta la moto a poter essere guidata in modo del tutto naturale, con una fase di discesa in piega davvero lineare e senza impuntature. Notevole anche la guida in percorrenza a centro curva, sicura, grazie al bel grip offerto da entrambe le spalle (anteriore e posteriore). In uscita poi si può spalancare, supportati sempre dall'aderenza della spalla in Carbon Black e da un battistrada al posteriore slick, che ben supporta le scariche di cavalli delle moderne maxi sportive o naked.

Una menzione a parte merita il "gommone" 200/60 montato per ora solo sulla Panigale V4: il profilo è più appuntito della zona centrale (più alta), ma ben raccordato con fianchi e spalle. L'appoggio è certamente maggiore in piega, ma quello che si fa piacere maggiormente è la reattività quando si chiede alla moto di scendere in piega. Per l'utente medio è una bella soluzione. Per adesso è disponibile solo per la V4 bolognese, per le altre resta la validissima 200/55 o la 190/55 ( o la classica /50).

MISURE DISPONIBILI

 

 

 

ABBIGLIAMENTO UTILIZZATO PER IL TEST: 

AGV CORSA - BLACK

 

TUTA LAGUNA SECA D1

 

GUANTI X-STRIKE

 

 Giacca Dainese Racing 3

 

STIVALI R AXIAL PRO IN

 

PARASCHIENA WAVE 12 D1 AIR

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