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Porto ha provato Energica: la MotoE? Si guida come una 2 tempi

A Seb è piaciuta: "agile e maneggevole, ha un gran grip, è potente come una Moto2" e parla del GP: "è esplosa la bomba tra Rossi e Marquez"

MotoE: Porto ha provato Energica: la MotoE? Si guida come una 2 tempi

L’ex pilota argentino, Sebastian Porto, ora commentatore televisivo,   si è divertito molto a Termas de Rio Hondo, suo tracciato di casa.

Oltre ad ammirare i piloti del Motomondiale è anche tornato in sella, alla guida di una moto inedita per lui: la nuova ed ‘elettrizzante’ Energica.

“La MotoE si è rivelata più interessante di quanto mi aspettassi – svela Seb -  conoscevo il progetto, avevo parlato con Crafar di come l’avesse trovata nella sua prova in Qatar e… penso che sia una moto uguale alle altre, l’estetica è davvero simile. Una volta in sella, ho trovato una posizione di guida idonea ad una moto da corsa, era difficile trovare differenze. In pista ho notato subito che la Energica è più pesante di quanto abbia mai guidato prima ma si avverte solo in frenata. La maneggevolezza è eccellente, così come la guidabilità. L’accelerazione offerta non è male, la coppia espressa in uscita di curva è simile a quella di una Moto2, ciò che manca è la velocità di punta. La MotoE mi è piaciuta, è divertente ed interessante. L’unica cosa difficile da assimilare è la totale assenza del rombo del motore, qui regna il silenzio, una situazione strana”.

Oltre al suono, inesistente, a cosa ci si deve adattare, arrivando dalle moto attuali?

Per me, abituato alla guida delle due tempi, l’assenza del freno motore non infastidisce; essendo sprovvista di frizione e cambio, fatica di più a fermarsi, la staccata è al 100% gestita dai freni. Il prototipo del prossimo anno sarà evoluto, sicuramente migliore e più competitivo”.

Con i motori a scoppio, la guida è anche “ad orecchio”. Come fai a gestire una eventuale derapata con la MotoE?

Questa è una buona domanda: a centro curva la moto elettrica si comporta come le altre, l’accelerazione in uscita è perfetta ed il grip incredibile, anche grazie alla Michelin slick. Non mi sono capitate perdite di aderenza, la risposta del motore è dolce e l’avantreno non impenna. La dotazione era quella moderna, controllo di trazione incluso. Fisicamente non richiede una preparazione fisica diversa o particolare di quella solita. Nonostante il suo peso, rispetto ad una Superbike o una Superstock, l'Energica sembra più leggera.

Somiglia di più a…?

Secondo me come risposta motore e frenata è simile ad una due tempi, non vibra, non romba come un quattro tempi, non si sente ruvidità meccanica. Sembra simile ad una due tempi. Come erogazione e potenza è simile ad una Moto2.

Marquez ha già detto che non gli piace; Rossi la apprezzerebbe?

“Come sappiamo, dal prossimo anno ci sarà una classe dedicata alla MotoE, ma non è ancora chiaro né certo quando i motori a scoppio verranno aboliti, ciò è molto probabile, ma ci vorrà ancora tanto tempo. Valentino Rossi, che ha guidato e vinto con tutto, non riuscirà a correre con la MotoE. A meno che, non decida di correre fino a 50 anni… piloti di talento come lui e Marc potrebbero fare la differenza sulla MotoE proprio come la fanno con le altre”.

Toltosi la tuta in pelle, Sebastian ha parlato poi del Gran Premio. In una MotoGP folle, vinto da Cal Crutchlow, proprio Rossi e Marquez sono stati i veri protagonisti, sia nel bene che nel male. Seb, conoscendo il pubblico argentino, è riuscito a carpire ogni emozione vissuta dai presenti in autodromo.

E’ stata una gara matta – non esita a confermarlo – non ho mai visto una situazione del genere. Sin dalla partenza, l’unico ad aver ragione è stato Jack Miller, grazie ad una scelta di pneumatici azzeccata”.

Penalizzazioni, tamponamenti e litigi, non è mancato nulla a Termas; neppure per uno che ha ancora l’istinto da corridore nel DNA è semplice sbilanciarsi a favore o contro qualcuno.

 “Ai tempi miei certi episodi capitavano di rado – precisa – ora, invece, se ne vedono di più. In ogni modo, non capisco perché Marquez abbia fatto così: era talmente più veloce degli altri che non aveva bisogno di rischiare certe manovre”.

Tu c’eri: non ti ha ricordato il colpo tra Capirossi ed Harada di Buenos Aires 1998?

“Non saprei dire se Loris e Marc l’abbiano fatto apposta, anche se penso di no. I due piloti Aprilia si giocavano il titolo Mondiale, era l’ultimo appuntamento in programma… insomma, rispetto a domenica, la situazione era diversa. Penso che Marquez fosse troppo agitato dopo ciò che è accaduto in partenza; da lì in poi, il casino: non solo ha tamponato Espargarò, ma anche Valentino. Proprio Valentino. Si sa che Rossi venga ritenuto ‘intoccabile’, il loro contatto ha fatto esplodere una bomba che sembrava ormai disinnescata. Invece…”

 

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