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Il meteo tiene i piloti sotto scacco a Termas de Rio Hondo, e la scelta della gomma diventerà cruciale per affrontare la gara in base alle condizioni che si presenteranno. Piero Taramasso è convinto che le Michelin non tradiranno in gara.
“Siamo pronti a qualunque situazione – ha commentato il responsabile della Casa - con la gomma rain abbiamo visto i piloti disputare venti giri e non avere problemi. In caso di gara bagnata credo che la gomma media, sia all’anteriore che al posteriore, possa offrire delle buone sensazioni. Come detto i piloti hanno percorso circa venti giri della distanza gara”.
Tra le possibilità c’è anche la mescola soft.
“È vero, il problema è che non ha la composizione più adatta per queste condizioni – ha precisato Taramasso - in caso di forte pioggia potrebbe comunque essere utile”.
I piloti incrociano le dita, sperando di trovare pista completamente bagnata oppure asciutta.
“In caso di asfalto asciutto i piloti hanno lavorato con gomma soft e media, mentre al posteriore soft, media e hard. Credo che media davanti e dietro siamo l’opzione migliore in caso di gara asciutta”.
Chi ha colpito sul passo gara è stato senza dubbio Marquez.
“Marc ha lavorato con la soft nella FP4 e il suo passo era competitivo – ha ricordato Taramasso - non ho pero visto altri piloti affidarsi a questa soluzione ed essere così efficaci”.
L’attenzione si sposta poi sulla gara del Qatar, dove Taramasso fa il punto di quel fine settimana.
“Fortunatamente qua in Argentina non abbiamo avuto problemi, le uniche difficoltà di Losail dipendevano dalla mescola media. C’erano però diversi aspetti a caratterizzare la prestazione, come ad esempio la sabbia presente in pista e la temperatura, che si abbassa in serata”.
In quell’occasione Pedrosa ha lamentato scarso grip.
“Secondo le nostre analisi gli pneumatici non avevano problemi – ha spiegato Taramasso - a volte possono avvenire alcuni errori nel processo di produzione della gomma, che magari non permettono di lavorare al meglio”.
Anche Zarco in gara è stato frenato dagli pneumatici.
“Anche in quel caso abbiamo analizzato la situazione e le difficoltà non dipendevano da Michelin – ha concluso – purtroppo la mescola che ha scelto non gli permetteva di lavorare bene in relazione alla temperatura che c’era in pista”.
