Per come si era messa, il sesto posto di Andrea Dovizioso a Termas de Rio Hondo è oro. Un weekend tutto in salita per il forlivese, che in gara è riuscito a limitare i danni. Di sicuro il contatto tra Marquez e Rossi ha favorito il pilota Ducati. Proprio da lì parte la sua analisi.
“Oggi Marc si è gestito particolarmente male – ha commentato Andrea - quando dimostri nelle prove di essere un secondo più veloce in ogni situazione, dovrebbe essere facile portare a casa il massimo risultato”.
Dovi entra nel merito della vicenda.
“Ha fatto tanti errori di tutti i tipi, ha fatto tutto quello che non doveva fare – ha sottolineato - credo che farà fatica ad uscire dal paddock, dato che gli argentini sono molto focosi”.
Qualcosa si è rotto all’interno della corazza di Marc quest’oggi.
“Sono d’accordo – ha sottolineato Andrea - ognuno ha le proprie caratteristiche, ci sono piloti che sono più forti di altri sotto certi aspetti, ma è anche vero che ognuno ha dei punti deboli. Ovviamente noi dobbiamo guardare al nostro – ha ammesso - perché abbiamo il compito di portare a casa risultati importanti per giocarci il Campionato. Questo ci fa capire che una giornata come oggi non va bene, però alla fine conta tirare la riga e vedere che siamo secondi nel Campionato”.
Andrea mostra di essere sincero, senza cercare scuse.
“Sapevamo che sull’asciutto arrivavamo da due turni complicati, di conseguenza non potevamo raccontarci troppe balle - ha commentato il forlivese – è logico rimanere positivi, però realisticamente eravamo lenti venerdì. Partire poi in gara con delle chiazze bagnate è ancora peggio. Oggi abbiamo avuto molta fortunata, dato che tre piloti in lotta per il Mondiale hanno portato a casa degli zero”.
C’è poi un altro aspetto su cui si sofferma l’alfiere di Borgo Panigale.
“Non possiamo essere entusiasti della nostra velocità qua in Argentina – ha ammesso - questa è la conferma che nelle piste dove serve fare percorrenza soffriamo. Questo sesto posto per me è comunque oro. Da una situazione negativa, dobbiamo prendere il buono e pensare positivamente, dato che abbiamo le nostre carte da giocare. Bisogna quindi migliorare certi aspetti su cui non siamo a posto”.
L’attenzione si sposta sul round delle Americhe.
“Austin non è la pista adatta a noi, semmai per la Honda – ha sottolineato - Argentina e America sono quei tracciati dove bisogna portare a casa il massimo, dato che qua abbiamo visto inserirsi anche moto come la Suzuki, questo non possiamo permettercelo”.
In questo fine settimana la GP18 ha faticato non poco a Rio Hondo nel confronto con la GP17. Dovizioso ha un idea di tutto ciò, che va oltre la moto.
“I piloti che mi hanno preceduto sono tutti bravi in percorrenza, dipende quindi dallo stile di guida – ha analizzato - Miller è andato infatti molto forte a Phillip Island. La moto ha un’influenza grande ed è la conferma di oggi, visti i tanti secondi – ha sottolineato - credo però ci siano altri aspetti, ovvero i passi avanti compiuti sulla GP17, che considero piccoli, anche perché non è una moto vecchia. Proprio per questo sono convinto non sia una condizione della moto, bensì un mix di fattori che ci ha fatto andare piano. Ovviamente faccio i complimenti a Miller, è il suo stile di guida che ha fatto la differenza”.