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Per De Angelis un giorno diversamente... istruttivo!

Alex insegnante in pista per i ragazzi del corso di guida Learn & try: "da loro si impara che l'amore per le moto valica ogni paura ed ostacolo"

News: Per De Angelis un giorno diversamente... istruttivo!

Il primo impatto, una volta arrivati all’autodromo Tazio Nuvolari, ci porta differenti stati d’animo, tutti mescolati tra loro e la domanda – la prima – che sorge spontanea è: come fanno questi ragazzi a guidare la motocicletta, considerando le difficili condizioni che devono affrontare in ogni situazione quotidiana?

Vedere all’opera Chiara Valentini, Emiliano Malagoli e tutto lo staff della Di.Di. Diversamente disabili è uno spettacolo che va oltre l'immaginazione. I protagonisti della giornata "Learn&try"presentano differenti menomazioni; chi è privo di un arto – braccio o gamba – chi sta in piedi grazie ad una protesi, non mancano quelli costretti su una sedia a rotelle; non manca neppure la voglia di fare, con risultati davvero sorprendenti.

L’istruttore d’eccezione è Alex De Angelis, che mette in pista ogni sua esperienza e la grinta tipica del pilota che vuole migliorarsi, sempre: “devi frenare più deciso!” attento ad ogni dettaglio “in curva non fissare il cordolo interno, guarda l’uscita e sarai più veloce”.

Proprio il sammarinese – abituato a paddock nei quali, invece, si esibiscono lustri e lustrini -  è il più stupito ed affascinato tra i presenti: sinceramente parlando, oggi ho visto ben poche difficoltà – svela De Angelis - tra i ragazzi c’era, invece, grandissimo entusiasmo unito ad una voglia di fare incredibile; per loro essere qui e salire sulla moto rappresentava un obiettivo carico di significati”.

Come ti sentivi pensando alla nuova esperienza che ti attendeva?

Arrivando in circuito, mi sentivo un po' preoccupato: era la prima volta che facevo da istruttore a questi ragazzi, gli avevo già visti girare nei precedenti appuntamenti, ma non avevo ancora diviso la pista con loro. Mai come oggi ho tentato di immedesimarmi nelle differenti problematiche che potevano avere, immaginando i diversi stili di guida che devono adottare, in base alla disabilità che hanno. Stesso discorso per le moto: ogni mezzo ha delle modifiche tecniche e adattamenti specifici per consentire il pieno controllo nelle fasi di guida. Ognuno di loro ha bisogno di una teoria appositamente dedicata”.

Hanno più paura i piloti 'normodotati' o quelli disabili?

Difficile da dire, la cosa certa è che questi ragazzi hanno una forza di volontà maggiore ed introvabile in altri contesti… per alcuni oggi era il ritorno in sella dopo l’incidente che ha tolto loro la possibilità di camminare o di usare un braccio, quindi, erano un po' nervosi. Prima di scendere in pista abbiamo eseguito insieme alcuni esercizi utili nel paddock, come la frenata, lo slalom tra i birilli… vedere i tanti visi sorridenti dopo la prima uscita in pista è stato il regalo più grosso per me e per tutti i ragazzi presenti.  Questa giornata rappresenta una soddisfazione immensa per me, ogni loro ringraziamento e sorriso è stato come un regalo e, i primi timori, si sono trasformati in pura gioia”.

Nel corso della tua carriera, ti sei fatto male, più volte; e più volte, sei tornato in sella, coraggiosamente. Cosa si impara in giornate così?

“La domanda meriterebbe un capitolo intero di un libro… in mezzo a questi ragazzi si impara che l’amore per lo sport – in questo caso, il motociclismo – va oltre ogni possibile e immaginabile paura e disabilità. La passione dei ragazzi diversamente disabili dimostra che la nostra testa, quando desidera fortemente qualcosa, può abbattere ogni tipo di barriera fisica e tecnologica”.

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