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SBK, Guandalini: i team privati schiavi dell'elettronica in Superbike

Il patron del team:"Siamo arrivati ad un punto in cui c'è un utilizzo esasperato, il sistema Magneti Marelli è come una centrale nucleare"

SBK: Guandalini: i team privati schiavi dell'elettronica in Superbike

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Le nuove regole della Superbike hanno creato non poche discussioni in queste settimane. Mentre Johnny Rea storce il naso, Gianni Ramello di Go Eleven è arrivato addirittura al punto di dichiarare il Mondiale una farsa, ovvero un Campionato truccato e fatto a tavolino. Al momento le modifiche attuate da Dorna non hanno avuto l’effetto sperato per quanto riguarda i team privati, dove la spaccatura dai big in termini di prestazione è apparsa ancora più evidente.

Al di fuori di Barni, con Xavi Forés rivelazione di questo inizio di stagione, agli altri non resta che inseguire. Lo stesso discorso vale anche per la squadra di Mirco Guandalini, costretta a fare i conti con diverse difficoltà tra Australia e Thailandia.

Guandalini, con Smrz avevate molte speranze, però l’avvio di stagione è stato più complicato del previsto.

“È inutile nascondersi, purtroppo abbiamo dovuto confrontarci con diversi problemi tecnici che ci hanno condizionato non poco – ha ammesso il patron del team – i primi due appuntamenti sono stati sfortunati, però io preferisco aspettare Aragon”.

Pensa che i tracciati europei possano favorire la vostra moto?

“Phillip Island e Buriram sono due piste particolari – ha analizzato Guandalini – in Europa avremo gli ultimi aggiornamenti sulla Yamaha e spero che grazie a queste novità riusciremo a compiere quel salto che tutti noi ci aspettiamo. La nostra moto è tra quelle più vergini presenti sullo schieramento e di conseguenza non è così semplice”.

Il 2018 è l’anno delle novità, in cui Dorna ha puntato molto sulle limitazioni di giri al motore per stravolgere il copione degli scorsi anni.

“È stato fatto questo tentativo però non è cambiato nulla – ha sottolineato il patron del team – a Phillip Island i piloti sono stati circa dieci secondi più veloci rispetto allo scorso anno. Al momento le corse della Superbike sono fatte da due grupponi, i big con Rea e noi team privati a lottare per un tozzo di pane”.

Nei giorno scorsi c’è stato un duro sfogo da parte di Ramello, che ha accusato l’organizzatore del Campionato per aver penalizzato i team privati con il nuovo regolamenti. Lei cosa ne pensa?

Di sicuro vedere squadre private lottare per le parti basse della classifica è desolante – ha commentato Guandalini –  il problema non è però la limitazione dei giri motore, ma un altro. Questo lo dico per quanto riguarda il nostro team.”

Si spieghi meglio.

Il nostro problema è l’elettronica - ha sottolineato il patron – siamo arrivati a un punto in cui c’è un utilizzo esasperato dell’elettronica, tali da renderci schiavi, ed è sicuramente gravoso per una squadra come la nostra. Lo dico innanzitutto dal punto di vista economico – ha analizzato – perché di ingegneri della Magneti Marelli non ce ne sono in giro e quei pochi sono già con le grandi Case. Di conseguenza a noi tocca prendere delle persone e in seguito formarle da zero. Ma non solo”.

Prosegua pure.

“Il sistema della Magneti Marelli è molto complesso – ha sottolineato – più o meno come una centrale nucleare (ironizza). Se sbagli a prendere una determinata strada il rischio è che la tua moto vada più piano di una stradale. Io penso che sotto questo aspetto Dorna debba intervenire, mettendo delle limitazioni, anche perché vedere i team privati così in difficoltà non è un bello spettacolo per il Campionato”.   

Anche lei come Ramello punta il dito sull’elettronica.

Assolutamente, è l’aspetto più complicato e non ci sono aiuti – ha ribadito – ovviamente Ramello ha più esperienza di me con il suo team nel Mondiale, anche perché come già ho sottolineato considero la Yamaha la moto tra le più vergini sullo schieramento. Purtroppo non è una situazione semplice, ma allo stesso tempo spero che qualcosa si muova da parte di Dorna”.

Ad Aragon ha detto che arriveranno degli aggiornamenti.

Esatto, sono quindi curioso di vedere a che livello saremo con le ultime novità. Come ho detto in inverno il nostro obiettivo è puntare alla top ten e i nostri sforzi saranno diretti in quella direzione a partire dalla prossima gara”.

   

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