Ma come, Lynyrd Skynyrd, dici che i cieli dell’Alabama siano (spesso) di un intenso color blu, e proprio nel primo giorno di test Dunlop al Barber Motosport i piloti trovano una giornata grigia ed un freddo invernale?!
Sulle colline e nel paddock, i tifosi MotoAmerica hanno potuto ammirare – gratuitamente – le nuove livree 2018, i meccanici al lavoro nei box, ed i piloti, naturalmente, i veri protagonisti dello spettacolo in pista.
Garrett Gerloff è un rookie nella classe Superbike, si presenta con due titoli Supersport, il crono di 1’25”335 – inarrivabile dai rivali – ed una frase tra il minaccioso e l’arrogante: “non avete ancora visto niente”. Sarebbe bello sentir parlare così anche gli europei del Mondiale, imbavagliati in un “politicamente corretto” che annoia i fans.
Cameron Beaubier ha finito la prima giornata con un ritardo dal nuovo team mate di pochi centesimi, ma non è questo il suo problema; ora, il due volte titolato, ha in casa il primo avversario da battere: “ma oggi mi sono divertito molto” ha commentato il californiano a motori spenti.
“Buon Compleanno Toni Elias” è stato l’augurio di molti appassionati ed amici al Campione in carica della serie USA, che ieri spegneva 35 candeline; nei turni disponibili, lo spagnolo dell’ufficialissimo team Suzuki Yoshimura comandava, prima di essere scalzato dalla vetta dai due ragazzi che guidano le R1 – anch’esse più che ufficiali – Gerloff e Beaubier. Ma se Toni conosce bene Beaubier, dopo le lotte furibonde delle passate stagioni, egli ora sa che avrà un grattacapo in più: “volevo il primo tempo per celebrare il mio compleanno” non ci è riuscito, ci riproverà nella seconda giornata.
Il quarto tempo è di Roger Lee Hayden, con la stessa Suzuki GSX-R di Elias; il fratello minore del compianto e mitico Nicky è ora un pilota maturo ed esperto, tra le sue esperienze annovera un anno nel Mondiale Superbike con il team Kawasaki Pedercini.
Anche Mathew Scholtz sta crescendo: il sudafricano, protagonista pure in Europa, dove ha dato spettacolo nella Supersport, inizia con il piede giusto, stesso discorso per quanto riguarda Cameron Petersen sulla Honda Fireblade del sponsorizzato da una catena di pollivendoli.
Nella top ten dei tempi registrati, abbiamo ancora due Suzuki, con Lewis e Knapp in settima e decima posizione, la Kawasaki di Anthony in nona, ottava è la BMW guidata da Danny Eslick, pilota dell’Oklahoma e plurivincitore della 200 Miglia di Daytona.
Primo tempo nella Supersport per il capelluto e barbuto JD Beach con la Yamaha R6, il suo 1'28"214 ha messo in riga Hayden Gillin, per un solo ed abbondante decimo; le due Suzuki GSX-R 600 di Thornton and McFadden hanno un ritardo più consistente, il figlio di Aaron Yates - Asthon - è sesto, Daytona Anderson promette bene con un nome così, ma ieri ha finito con il settimo crono.
Superbike
1. Garrett Gerloff (Yam YZF-R1), 1:25.335
2. Cameron Beaubier (Yam YZF-R1), 1:25.402
3. Toni Elias (Suz GSX-R1000R), 1:25.433
4. Roger Hayden (Suz GSX-R1000R), 1:26.364
5. Mathew Scholtz (Yam YZF-R1), 1:26.391
6. Cameron Petersen (Hon CBR1000RR SP2), 1:27.044
7. Jake Lewis (Suz GSX-R1000R), 1:28.481
8. David Anthony (Kaw ZX-10R), 1:28.515
9. Danny Eslick (BMW S1000RR), 1:28.729
10. Taylor Knapp (Suz GSX-R1000R), 1:28.793
Supersport
1. JD Beach (Yam YZF-R6), 1:28.214
2. Hayden Gillim (Yam YZF-R6), 1:28.336
3. Miles Thornton (Suz GSX-R600), 1:30.684
4. Nick McFadden (Suz GSX-R600), 1:32.378
5. Braeden Ortt (Yam YZF-R6), 1:32.384
6. Ashton Yates (Yam YZF-R6), 1:32.734
7. Daytona Anderson (Suz GSX-R600), 1:32.924
8. Lucas Silva (Yam YZF-R6), 1:33.206
9. Nolan Lamkin (Yam YZF-R6), 1:33.598
10. Jason Aguilar (Yam YZF-R6), 1:33.998