Non c’è dubbio, in Thailandia ha una marcia in più e le cinque affermazioni negli ultimi tre anni lo confermano. Al Chang Johnny Rea vuole riprendersi lo scettro di migliore dopo le difficoltà incontrate a fine febbraio in Australia. L’alfiere Kawasaki ha curato tutto in ogni minimo dettaglio, consapevole che le caratteristiche della pista si adattano alla ZX-10RR.
Non manca quindi la fiducia da parte del nordirlandese: “Il circuito tailandese è molto diverso da quello di Phillip Island – ha analizzato il tre volte iridato – c’è infatti il giusto mix tra lunghi rettilinei, dove la moto necessita di potenza, e settori più lenti che richiedono un buon telaio. Non vedo l’ora di gareggiare perché il circuito mi piace molto e ho ottenuto molte vittorie in passato.”
Johnny mette quindi nel mirino il gradino più alto del podio: “Nonostante abbia faticato in questo inizio di stagione, con un infortunio e qualche malanno, nelle scorse settimane ho lavorato tantissimo per arrivare a Buriram al 100% della forma e vincere - ha avvisato il numero 1 - ho tantissima motivazione e spero che nel prossimo fine settimana potremo fare dei passi in avanti”.
Rea dovrà però fare i conto con la mina vagante Sykes, l’unico in grado di soffiargli la vittoria in Gara 2 nel 2016: “Siamo stati molto contenti del nostro primo round in Australia e allo stesso tempo sorpreso dalla moto, dato che avevamo un assetto fantastico – ha commentato il 66 - il Chang è un circuito molto diverso da Phillip Island e questo aspetto ci darà ulteriore confidenza”.
Tom è quindi pronto al colpaccio: “Il layout della pista si avvicina molto di più a quello dei circuiti europei, inoltre le nuove regole faranno la differenza in termini di motore – ha analizzato – dovremo quindi avere più coppia in uscita di curva”. C’è poi un sogno nel cassetto da realizzare: “Sarebbe bellissimo ottenere la pole – ha concluso – mettere in cassaforte la 44^ diventerebbe infatti un nuovo record in Superbike”.