Il campionato MotoGP è iniziato ieri sotto le luci artificiali di Losail e, puntualmente, il ‘nostro’ Carlo Pernat ha analizzato con attenzione il primo Gran Premio dell’anno. “La prima riflessione è che siamo ripartiti da dove eravamo rimasti, da una battaglia fra Dovizioso e Marquez all’ultima curva. Iniziamo con l’adrenalina giusta” esordisce il manager genovese, dopo essersi goduto la battaglia fra i due campioni.
Lo spettacolo in pista gli ha offerto due certezze.
“Nella giornata del trionfo di Dovi e Ducati, direi che ha vinto anche la Honda perché in questo circuito non aveva mai fatto così bene - osserva - La moto nuova ha fatto capire che la Honda è ancora più forte e Marquez era contentissimo, al di là del secondo posto, perché se ne è accorto”.
La moto giapponese e quella italiana, però, potrebbero non giocare da sole.
“La Ducati è favolosa, ha una moto da riferimento, ma credo che, se la Yamaha metterà a posto i piccoli problemi di elettronica, Valentino potrà essere il terzo incomodo e cercare l’araba fenice del 10° titolo. Mi ripeto, ma ha ancora una volta dimostrato di essere un pilota con la carta di identità taroccata” afferma.
Fino a ora solo aspetti positivi, ma la prima gara della stagione non è stata clemente con tutti.
“Brutte notizie per la Ducati arrivano da Lorenzo - punta il dito Pernat - In gara ha avuto un problema con i freni, ma né nei test né nelle prove del GP era andato molto bene. Ho l’impressione che questa confusione sia dettata da tanti fattori: ha capito che il Dovizioso è diventato il caposquadra, vede Petrucci andare veloce come lui se non di più e, infine, il rinnovo di Marquez in Honda e quello dei due piloti Yamaha gli hanno levato molto spazio. Il futuro incerto e lui mentalmente patisce certe cose. Dove potrebbe andare Jorge? In Ducati è difficile che lo tengano”.
Il maiorchino non è l’unico bocciato dal manager genovese.
“Grosse delusioni da parte di KTM e Aprilia - dice - KTM ha detto che schiererà 4 moto per il prossimo anno, penso che sarebbe meglio se facesse retromarcia e rimanesse con 2 ben fatte gestite da Poncharal con Zarco come pilota. Ad Aprilia, invece, mancano i mezzi. La moto è nuova ma non ha fatto vedere grandi cose”.
Rimane un’ultima moto da trattare.
“Rimandata, non a settembre ma in Argentina, la Suzuki - la sua opinione - Rins per metà gara è stato nelle prime posizioni prima di cadere, mentre Iannone si è un po’ accontentato. Sono convinto che la moto abbia fatto comunque fatto un passo in avanti”.