Non c’è pilota che non metta Dovizioso in cima alla lista dei favoriti per la gara in Qatar. Le qualifiche di Andrea non sono andate lisce e il 5° tempo è meno di quanto ci si aspettasse da lui, ma allo stesso tempo la seconda fila non abbassa le sue quotazioni.
Il Dovi è soprattutto tranquillo, non si preoccupa perché è cosciente delle sue possibilità.
“In qualifica non sono stato perfetto - racconta - Nel giro di lancio ho trovato traffico, tutti aspettavano qualcuno da seguire, ho rallentato, ho perso un po’ di concentrazione e non sono riuscito a prepararmi al meglio. Inoltre, nel giro buono ho commesso un po’ di errori qua e là, ma il tempo non è stato comunque malvagio”.
Completata la prima tappa, è ora di prepararsi a quella più impegnativa: la gara. Andrea ha più di qualche dubbio in proposito.
“Lo dico onestamente: non so cosa aspettarmi domani - spiega - Io sono messo molto bene ma non so come siano messi gli altri, praticamente sono tutti veloci”.
Il livellamento delle prestazioni è grande.
“So che la giusta strategia farà la differenza ma potrò deciderla solo durante la gara - continua - So di sicuro che saremo in tanti nel gruppo di testa, a iniziare da Marquez, ma cosa accadrà in 22 giri non si può prevedere. Anche perché, su questa pista, le condizioni cambiano in continuazione: oggi penso di avere qualche decimo nel taschino, domani chissà”.
Dovizioso arriva da 3 secondi posti consecutivi a Losail, che sia arrivato il momento di cambiare posizione finale?
“Quei risultati per me non sono un peso, come non lo è neppure sapere che sarò il lotta per il campionato dall’inizio - afferma - Tutte queste cose mi danno solo positività, non pressione”.
Andrea vola e la GP18 lo asseconda. In pista ha scoperto altre qualità della nuova Desmosedici.
“Il terzo settore è sempre stato difficile per la Ducati, è quello in cui ci sono i curvoni veloci - racconta - Quest’anno invece ho avuto la conferma che siamo migliorati in quel tipo di curve e ora posso fare la differenza. Lorenzo invece fatica? Io e Jorge guidiamo in due modi diversi e lui non ha la mia stessa fiducia sull’anteriore. Il punto è che la Ducati va guidata in un solo modo”.