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Kawasaki Ninja 400: animo battagliero

Facile e divertente in strada, si fa rispettare anche quando la pista chiama. Piace il motore da 45 CV, migliorabile il setup delle sospensioni

Moto - Test: Kawasaki Ninja 400: animo battagliero

Le piccole Ninja appartengono alla grande famiglia Kawasaki, che dedica al mercato asiatico le cilindrate più basse; da quelle parti si vendono ogni anno decine di migliaia di pezzi, in particolare le 250 e le 300, che vediamo girare anche in Europa.

Nel Vecchio Continente la piccola di Akashi è diventata (ancor) più popolare dopo la storica vittoria di Ana Carrasco nel Mondiale Supersport 300 a Portimao; quella era la versione racing di una moto nata per la strada e preparata per la pista. Una cura dimagrante e rinvigorente è stata voluta per la nuova 400, ora pronta alla sfida.

Moto bagnata, moto fortunata, non è così? Pioggia, vento e freddo caratterizzano il lancio della nuova Ninja 400, ed è giusto: la livrea scelta è la stessa del team KRT di Rea e Sykes, quindi, oggi saremo britannici anche noi, sfidando le intemperie. Per saperne di più su come è fatta la nuova Ninja 400 vi rimandiamo alla nostra analisi tecnica. Ora scopriamo insieme come và su strada ed in pista. 

NATA PER LA STRADA, MA... - In sella, notiamo subito come la Ninja 400 risulti comoda e confortevole anche per stazze opposte a quelle di un nano; la seduta è comoda, i semimanubri alti e larghi non caricano braccia e spalle, le pedane basse e spaziose non ispirano crampi o movimenti da trapezista.

“Clack”, e la prima è inserita. Molto utile la strumentazione digitale che ci ricorda la marcia utilizzata, tutti i dati sono leggibili nonostante piova e ci sia poca luce. La leva frizione è morbida, non affaticante: la mano sinistra può stare tranquilla.

Nemmeno la mano destra fatica: l’erogazione del bicilindrico è generosa, lineare e composta sino ai 7500 giri, da lì in su la musica cambia: l’entrata in coppia arriva intorno agli 8000, condita da un sound più aggressivo e provocante. La spinta del motore ora si fa interessante e, in un attimo, si raggiungono velocità quasi da media cilindrata.

La protezione aerodinamica è soddisfacente, il frontale ci ripara anche da ghiaia e sassolini alzati dalle auto davanti a noi. Sorpassare chi ci precede è semplice, il motore risponde pronto e siamo già alla prima frenata decisa. Il sistema ABS aiuta parecchio su fondi scivolosi e rovinati come questo, senza trasmettere vibrazioni alle mani. Neppure il motore vibra troppo e tutto risulta davvero piacevole.

Nel traffico, oltre a farsi notare per la sua linea sportiva, la Ninja 400 si districa con facilità e mestiere. Nelle curve strette l’agilità del telaio aiuta, in quelle più veloci sa anche regalare divertimento. Le sospensioni, forse, sono un po' troppo rigide, passando nelle (numerose) buche e sugli avvallamenti, la moto tende a rimbalzare un po'. Questione di set up o di peso del conducente? Forse sarebbe meglio riasfaltare le strade, ma questo è un altro discorso.

ED ECCOCI IN PISTA – Percorriamo il primo giro del Tazio Nuvolari al trotto. Il circuito è divertente, con curve veloci ed “esse” tecniche. Ora possiamo far sfogare la Ninja, presentandoci alla staccata dopo il breve rettilineo a 180 km/h in quinta marcia. La prima curva a destra si affronta frenando forte e, anche qui, il sistema ABS aiuta sull’asfalto bagnato senza farci perdere la traiettoria voluta. Ottimo il lavoro del cambio, ben aiutato dalla frizione antisaltellamento… anche nelle frenate più decise la moto non salta né scivola, il freno posteriore risulta addirittura superfluo.

Le Dunlop GPR-300 usate per questo test in condizioni di pioggia, non ci hanno convinto per grip esagerato ma sono estremamente comunicative: sia in percorrenza che in uscita le perdite d’aderenza sono prevedibili e controllabili, grazie anche all’erogazione fluida del motore; la cosa importante è capire il telaio e le sospensioni: se, a volte, in strada l’assetto risultava rigido, in pista il discorso si ribalta e, seppur su fondo bagnato, avremmo desiderato un lavoro delle sospensioni meglio calibrato. Saremmo curiosi di provarla su pista asciutta per dare una migliore valutazione.

Ci divertiamo, perché la moto è facile e reattiva; per andare forte, però, in questo caso il motore va sfruttato agli alti regimi; dagli 8500 ai 10000 la spinta davvero utile, perché sotto questa soglia la potenza non è irresistibile, al di sopra il tutto si stempera; forzare sino agli 11000 indicati non è fruttuoso.

Semplice, veloce, reattiva ed intuitiva su pista bagnata. Bellissima da guidare, e piacevolissima da ammirare. In generale, comunque, per una guida sportiva avere semimanubri più larghi e bassi aiuterebbe molto, e ci piacerebbe provarla con lo scarico Akrapovic del kit racing.

CI PIACE – Linea sportiva, comodità, erogazione del motore.

NON CI PIACE – Assetto troppo stradale e morbido in pista.

Per la nostra prova in sella alla nuova Ninja 400, abbiamo utilizzato il seguente abbigliamento:

 AGV K-5 S

 Tuta Dainese Assen DIV

Stivali Dainese TR-Course

Guanti Dainese Carbon D1 long

 


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