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MotoGP, Petrucci: una Lamborghini in regalo per la vittoria

Danilo: "con la GP18 uso l'istinto, in Qatar voglio un podio. Ho chiesto a una Huracan Performante".  Campinoti: "voglio una vittoria".

MotoGP: Petrucci: una Lamborghini in regalo per la vittoria

Una grande vetrata si apre sulla catena di montaggio della Ursus, il nuovo suv di Lamborghini sta nascendo a pochi metri dal palco su cui invece svetta un’altra eccellenza italiana, la Ducati Desmosedici. Quattro e due ruote vanno a braccetto a Sant’Agata bolognese per la presentazione del team Pramac, che quest’anno schiererà Danilo Petrucci (sulla GP18 ufficiale) e Jack Miller (sulla GP17).

Sia noi che Ducati creiamo prodotti che fanno emozionare” chiude il cerchio il padrone di casa Stefano Domenicali, amministratore delegato di Lamborghini. Ed entrambi i marchi vogliono primeggiare, perciò Paolo Campinoti, il patron di Pramac, non nasconde di essere “ambizioso ma realista, quindi so che non è compito nostro giocarci il Mondiale ma sarebbe piacevole se vincessimo almeno una gara”.

Vogliono che vinca, solo quello - abbozza Petrucci - Paolo lo scorso anno mi chiese di regalargli una gioia al Mugello e funziono perché salii sul podio. Quest’anno, però la vuole già per il Qatar. Se ci riuscirò, allora voglio una Huracan Performante in regalo”.

Danilo usa l’arma dell’ironia, e gli riesce bene, però è anche consapevole di avere molte frecce al suo arco dopo i test invernali.

Vado in Qatar per lottare per il podio - mette in chiaro - Il problema è che non sarò solo, saremo un bella compagnia, almeno in 10 o 11 con la stessa idea in testa. Da quello che si è visto nei test, è chiaro che i distacchi siano molto contenuti”.

Nelle prove, però, Petrucci ha anche mostrato di essere veloce.

È vero, sono andato bene - conferma - Mi sono fatto gli affari miei, mi sono concentrato sul mio lavoro. Soprattutto a Losail non ho avuto momenti bassi e sono stato l’unico pilota a completare una simulazione di gara completa. Prima di iniziare ero teso, come fosse un GP, perché volevo confermare tutto il mio lavoro e ci sono riuscito”.

Ora bisognerà fare i conti “con gli osti”, come li ha chiamati il team manager Francesco Guidotti.

Dovizioso, Marquez, Rossi, VInales e poi Zarco, Crutchlow, Pedrosa e Lorenzo - li elenca - Fino a metà gara li vedo tutti insieme, poi chissà cosa accadrà”.

Danilo però si fida della sua GP18 e ne ha ragione.

La cosa migliore è che abbiamo dovuto lavorare veramente poco sulla nuova moto - spiega - Praticamente solo al primo giorno abbiamo cambiato molto, in altri non abbiamo neppure toccato una vite. Significa che la base è buona. La moto è molto simile alla Desmosedici 2017 ma perdona di più. Con la vecchia moto dovevi usare metodo, con questa invece puoi scegliere l’istinto e il tempo esce comunque”.

Inoltre, la Rossa non ha perso le sue migliori caratteristiche.

Ha un gran motore, me ne sono accorto sia in Argentina che in Qatar, e superare il rettilineo è più facile che farlo in curva” scherza.

Non resta che aspettare domenica per scoprire cosa succederà.

Cosa mi manca? Solo di correre la prima gara - ride - Nell’inverno sono dimagrito molto e nei primi test ho fatto un po’ di fatica, ma andando avanti ho avuto la conferma di avere fatto un lavoro giusto. Domenica vedremo quello che mi manca ma per ora siamo tutti alla pari”.

O quasi, perché Petrucci ha osservato con particolare attenzione un particolare avversario.

Io guardo nel mio giardino e Dovizioso ha qualcosa di più se parliamo di fiducia nella moto e questo gli permettere quell’un per cento quando serve - dice - Io parto puntando a essere costante per eliminare quei momenti bassi che ho avuto nella scorsa stagione. L’obiettivo è sempre lo stesso, migliorare”.

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