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MotoGP, Redding: Aprilia e Ducati hanno in comune solo le ruote

Scott: "La prima volta che sono salito sulla RS-GP era tutto strano, adesso invece riesco a guidare la moto in modo naturale" 

MotoGP: Redding: Aprilia e Ducati hanno in comune solo le ruote

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La prima volta che è entrato nello stabilimento di Noale ha avuto le stesse sensazioni di un bambino nel varcare un negozio di giocattoli. L’avventura in Aprilia ha regalato a Scott Redding fiducia e adrenalina, quelle che serviranno a partire dal round del Qatar. Il primo contatto con la RS-GP non è stato proprio semplice per l’alfiere Pramac, ma ora la fiducia è aumentata, a tal punto da essersela quasi cucita addosso.

Mi sento bene, rilassato e pronto – ha esordito il britannico - sono molto felice di questa esperienza, è come fossi in questa quadra da sempre e non come uno arrivato dall'esterno. La squadra mi dà fiducia ma non particolari pressioni, anche se so che si aspettano dei risultati – ha aggiunto - Ovviamente in Qatar vedremo il nostro livello, anche se al momento sono tranquillo e sereno”.

Per lui si tratta della prima volta in una squadra ufficiale. Un salto non da poco dopo le avventure in Honda e Ducati.

“C’è molto più lavoro, sicuramente, ma mi piace – ha sottolineato Scott - Mi piace, quando è finito un test, oppure una gara, andare a casa e pensare, poi parlare e confrontarmi con il mio capotecnico e gli ingegneri con la mente fredda. È importante confrontarmi come sto facendo ora e cercare di migliorare la moto. In una squadra satellite, finisci la gara e torni per la prossima e hai la stessa merda. Potere sviluppare la moto mi diverte e mi dà motivazione, perché si può migliora. Essere in una squadra Factory, aiuta, significa lavorare di più ma anche di avere di più, se vuoi di più devi solo sforzati di più”.

Ci si chiede poi cosa cambi dalla Ducati all’Aprilia?

L’unica cosa che hanno in comune sono le ruote e i freni – ha scherzato Redding – La prima volta che sono salito sulla RS-GP, a Valencia, ho notato delle differenze incredibili, infatti non mi era piaciuta, non ero felice. Quando ero passato dalla Honda alla Ducati è stato più semplice, soprattutto per quanto riguarda la frenata. In questi mesi sono però riuscito a migliorare, avvicinandomi al limite – ha spiegato - adesso avverto molta più fiducia e riesco a guidare in modo naturale, mi sento meglio su questa moto. Faticavo a fare curvare la Ducati, entravo aggressivo e peggioravo il problema. Con questa moto invece posso preparare la curva, mantenere molta velocità e posso sentire quello di cui ho bisogno. Per me è un grande passo avanti rispetto allo scorso anno con la Ducati”.

I riscontri cronometrici dei test non sembrano sorridere più di tanto al portacolori della Casa di Noale. Lui però rimane fiducioso.

“Mi sono allenato veramente tanto in inverno e penso di essere migliorato fisicamente sotto ogni aspetto. A partire da Sepang non ho pensato a cercare il tempo, non mi interessava – ha ricordato - Avevo tane cose da provare. Adesso posso lavorare sul tempo e soprattutto sul passo gara, che alla fine fanno la differenza nel fine settimana di gara. Però in questi test ho pensato a costruire, a concentrarmi sul passo. Anche la mia mentalità è cambiata – ha sottolineato – Ho cercato di capire la moto, ho un anno di contratto davanti e  voglio imparare. Appena sorge un problema dobbiamo sapere cosa fare per risolverlo in fretta. Per quello che abbiamo fatto, mi sento pronto".

L’ultimo test a Losail ha permesso al britannico di trarre un primo bilancio.

“Fino al Qatar soffrivo molto in frenata, ma abbiamo fatto un grande passo in avanti – ha ricordato - Per quanto riguarda l'entrata in curva, come altri piloti ho avvertito movimenti della gomma e ho faticato.  A centro cuva mi sento molto bene, mentre in l'accelerazione in uscita dalla curva dipende invece molto dal grip meccanico e dall’elettronica. Inizialmente faticavo, ma dal secondo giorno dei test di Losail abbiamo fatto un passo in avanti anche in quel senso e sono contento. L'anno scorso non riuscivo a fare le stesse cose, faticavo in entrata, in uscita, rimanevo troppo piegato... ora invece mi viene tutto più semplicemente. Gli ingegneri mi danno quello che mi serve”.

Scott ha commentato anche la nuova politica di Michelin sugli pneumatici.

"Non so uno a cui piace cambiare le gomme ogni momento. Due anni fa mi trovavo benissimo con lo pneumatico posteriore, poi è esploso in Argentina, lo hanno tolto e la mia stagione è stata distrutta. Preferisco quando c'è stabilita, anche se so che ci sono molti piloti non contenti della gomma anteriore in questo momento, forse in Qatar introduranno qualche novità".

L’ultima battuta riguarda infine quelli che sono gli obiettivi.

 “Difficile dirlo, all'inizio dello scorso anno a un certo momento mi sono trovato 4° in classifica senza fare nulla di particolare, solo perché cadevano tutti - ha ricordato con un sorriso - Penso che abbiamo le carte per rimanere nei primi otto e in seguito dovrò capire se potrò a fare meglio o meno. Non voglio però ora mettermi pressione addosso, perché fino alla prima gara non sapremo davvero cosa saremo in grado di fare. Se guardo a quello che ha fatto Aleix nella scorsa stagione penso che Top 8 sia possibile, e ora la moto è anche migliorata".  

 

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