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MotoGP 2018, il punto dopo i test in Qatar

Gli equilibri sembrano non essere cambiati. Si ricomincia il 18 marzo, come se il mondiale non si fosse mai fermato

Moto - News: MotoGP 2018, il punto dopo i test in Qatar

Andiamo subito al sodo. Il mondiale MotoGP 2018 ricomincerà proprio da Valencia 2017: perché sono cambiate leggermente le livree, sono state presentate le nuove squadre – ciascuna ha portato novità tecniche di varia natura: telai, elettronica, carene e così via – ma i valori sembrano essere rimasti gli stessi di novembre. Almeno questo è emerso dopo i test in Qatar, che hanno seguito quelli in Malesia e in Thailandia.


Marquez forse ha brillato meno in questi giorni a Losail, ma è solo un gran pianoforte che suona in sordina: è sempre lì, velocissimo, costante, sa sul giro che sul passo, nonostante il Qatar non sia tra le sue piste preferite. Il più in forma è risultato Dovizioso, capace di girare costantemente su tempi che oggi – almeno matematica alla mano, poi le gare sono un’altra cosa – gli regalerebbero probabilmente la vittoria.


Ma la sua non è l’unica Ducati forte, anche Petrucci si è dimostrato estremamente in forma, stupendo tutti come più o meno ha fatto anche Rins su Suzuki. È invece l’altra Ducati ufficiale di Jorge Lorenzo a non dare i risultati sperati. Il marjorchino non riesce a trovare il modo di andar forte: spero di sbagliarmi – perché non merita di non giocarsela con i primi – ma la sensazione è che anche quest’anno Jorge non riuscirà ad esprimere pienamente il suo valore.


Non lasciatevi incantare invece dal secondo posto di Valentino Rossi nella classifica dei tempi. È vero, il nove volte campione del mondo è andato meglio della Thailandia, ma continua a sostenere che gli altri sono uno step avanti e che da metà gara in poi la M1 soffre ancora con le gomme. Vinales è apparso ancora più in difficoltà, confermando che almeno per ora si prospetta una stagione di alti e bassi. Solo Zarco sembra essere a posto. Insomma, siamo alle solite. Tra poco si ricomincia (il 18 marzo), come se il mondiale non si fosse mai fermato.


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