Tu sei qui

MotoGP, Test in Qatar: ultima fermata per Yamaha

Restano 3 giorni di prove prima dell'inizio del campionato: Honda è già in forma mentre Ducati deve ritrovare Lorenzo

MotoGP: Test in Qatar: ultima fermata per Yamaha

Share


Si finirà dove tutto prenderà inizio, nella pista di Losail palcoscenico degli ultimi 3 giorni di test invernali e dalle prima gara della stagione. Si parte domani alle 11 del mattino (ora italiana, in Qatar saranno le 13) e si andrà avanti fino alle 19 (le 21 nel deserto).

Rimangono ventuno ore per mettere a posto gli ultimi dettagli e logicamente prepararsi al Gran Premio, un’aspetto importante soprattutto quest’anno in cui sono cambiati gli orati delle prove. Nel fine settimana di gara, infatti, i piloti disputeranno il primo e il terzo turno di libere nel primo pomeriggio, in condizioni completamente diverse da quelle della gara (in programma alle 19, ora del Qatar).

YAMAHA DI FRONTE AL BIVIO - Il tempo, mai come in questo caso, sarà tiranno e in molti ne avrebbero disperatamente bisogno di una quantità maggiore. Stiamo parlando, logicamente, di Yamaha che è il team che arriva a Losail con più dubbi da dipanare. La M1 con Zarco sembra andare bene in ogni condizione, ma nel team ufficiale la situazione è diversa con Valentino soddisfatto del nuovo telaio ma non dell’elettronica e Vinales che invece, almeno in Tailandia, non ha trovato la ciclistica di suo gusto.

Massimo Meregalli, il team manager, ci ha anticipato che in caso di esigenze diverse lo sviluppo potrebbe dividersi seguendo le indicazioni di ognuno dei due piloti ma la cosa importante sarà trovare il bandolo della matassa. Il groviglio ha iniziato a infittirsi nella scorsa stagione e ora è complicato seguire il capo del filo per arrivare alla causa del pasticcio.

La priorità in Qatar sarà chiarirsi le idee, perché è difficile pensare a un’involuzione così marcata della M1 ma è anche vero che ultimamente si parla più dei difetti della moto che dei suoi pregi. A Losail la Yamaha ha vinto 6 volte negli ultimi 7 anni e, se i problemi continuassero anche su una pista amica, le preoccupazioni supererebbero le certezze.

HONDA SULLA STRADA GIUSTA - Tutt’altro umore si respira nel box della Honda, senza dubbio la moto più in forma dopo i test nel Far East. Marquez, Pedrosa e Crutchlow sono rimasti costantemente fra le prime posizioni ed è questa la migliore conferma che il progetto sia partito con il piede giusto.

L’unico dubbio arriva dall’ultima evoluzione del V4, o meglio dal suo carattere. Sia a Sepang che a Buriram le temperature sono state alte e contribuiscono ad addolcire la curva di erogazione. Non che in Qatar sia freddo, ma quando calerà il sole i piloti potrebbero avere delle indicazioni più precise. Poi i motori verranno punzonati e durante la stagione non ci sarà più nulla da fare, almeno dal punto di vista della meccanica.

Questo il punto chiave per gli uomini della HRC, quindi non un gravissimo problema rispetto a come sono messi altri avversari.

DUCATI E IL 'MISTERO' LORENZO - C’è ottimismo anche in Ducati, soprattutto da parte di Dovizioso. Andrea, come sempre, ha usato i giorni di test con intelligenza e ha promosso la GP18 su tutti i fronti, come anche Petrucci. Non è ancora una moto perfetta, a patto che effettivamente esista, ma gli ingegneri hanno lavorato dove serviva e i risultati sono venuti fuori.

Semmai preoccupa Lorenzo, che in Tailandia sembra essere andato nel pallone, o non si spiegherebbero i distacchi di quasi due secondi nell’ultimo giorno di test. Jorge aveva fatto faville a Sepang (suo il miglior tempo in assoluto sulla pista malese) per poi perdere la rotta in Tailandia.

Alla fine, il maiorchino deve solo rimettere i pezzi nel posto giusto e sicuramente potrà ritrovare competitività su una pista in cui la Desmosedici si è sempre fatta valere. La moto sembra esserci, e questa è una notizia confortante.

SUZUKI, APRILIA E KTM ALL'INSEGUIMENTO - Dietro alle tre marche più in forma c’è Suzuki, che si è rimessa all’inseguimento dei migliori. In fondo al tunnel in cui era entrata lo scorso anno ora si vede la luce, anche se la strada per farne uscire la GSX-RR non è ancora terminata. Soprattutto Rins ha fatto vedere buone cose, mentre Iannone non sembra ancora completamente a suo agio sulla moto giapponese.

Tanto lavoro aspetterà anche Aprilia, l’azienda che ha fatto più cambiamenti sulla propria moto. In questo caso serve tempo per sistemare tutti i particolari e le prove in Tailandia hanno riservato più difficoltà del previsto. Ci sarà da rimboccarsi le maniche, e provare una nuova carena definita dopo le recenti prove in galleria del vento.

Chiudiamo con KTM, che ha dovuto pagare l’assenza di Pol Espargarò dopo l’infortunio a Sepang. La RC16 affidata a Smith e Kallio non ha entusiasmato, ma prima di tirare tutte le conclusioni è meglio aspettare il rientro dello spagnolo. Di sicuro, la moto austriaca non è stata oggetto di grosse rivoluzioni e i cambiamenti per ora non hanno pagato.

__

Articoli che potrebbero interessarti