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Moto3, Gresini: passione e determinazione sono le nostre armi

Il patron spiega: "Fabio è un animale da gara, Jorge vincendo ha acquisito consapevolezza. MotoGP? La nuova moto è stata promossa"

Moto3: Gresini: passione e determinazione sono le nostre armi

Nuovo anno, stesso impegno. Fausto Gresini non ha giustamente nessun intenzione di mettere la parola fine alla sua seconda vita da team manager, forte della struttura costruita e della tanta esperienza immagazzinata nel corso delle stagioni tra gioie e dispiaceri. Per il 2018 ormai alle porte l’imolese non ha voluto cambiare nulla per quanto riguarda i piloti, almeno nelle classi minori oggi protagoniste, con la certezza di poter recitare un ruolo da protagonista in Moto2 ma soprattutto in Moto3.

La conferma di Fabio e Jorge in Moto3 ribadisce la fiducia che riponi in loro

“Credo che questa dovesse essere automatica dopo una stagione con nove pole, una vittoria e quattordici podi; posso dire anzi che quasi mi sento in debito con la fortuna, avendo concluso quarto e quinto in campionato nonostante questi risultati. Abbiamo due top rider, una struttura che lavora al meglio e una moto come la Honda il cui sviluppo prosegue, quindi gli ingredienti per lottare al vertice ci sono tutti”.

Fabio ha sorpreso tutti nella stagione da rookie, mentre l’anno scorso ha peccato di costanza. Deve solo mettere insieme i vari pezzi del puzzle...

“Il secondo anno è sempre più difficile del primo, lo abbiamo visto ormai con più di un pilota e Fabio è un’altra testimonianza. È un pilota molto veloce e con le doti per primeggiare, deve in effetti solo mettere insieme i pezzi: ad esempio deve migliorare in qualifica e deve essere più veloce nel sistemare la moto. E’ un animale da gara e lo ha già dimostrato più volte, ma serve partire più avanti per fare meno fatica. La nuova moto gli piace e questo è molto importante, quindi direi che è pronto”.

Il problema qualifiche non riguarda invece Jorge, che è considerato da molti uno dei favoriti

In qualifica fa sempre giri incredibili con la gomma nuova, non ha bisogno di muoversi tanto dalla sua messa a punto di base e questo lo aiuta. Deve concretizzare di più in gara ma non è tanto il lavoro da fare; nell’incidente in Germania è stato molto sfortunato ed ha patito tutto l’anno. Meritava sicuramente prima dell’ultima gara la vittoria, ma l’importante è che questa sia arrivata perché gli ha regalato una maggiore consapevolezza in vista di questa stagione. È più completo e me lo aspetto sempre al top, anche se in un campionato come la Moto3 è difficile poter definire un pilota come il favorito”

Tutto questo racchiuso in un concetto, quello di famiglia, che non viene citato in tutte le squadre.

“Cerco sempre di fare una squadra che mi rappresenti, portando avanti il legame con persone che abbiamo sempre in mente la bandiera dell’azienda per cui lavorano. Ci vuole passione e determinazione, dei valori che ci rappresentano e che ci permettono spesso di fare quei piccoli passi in più che ti permettono di vincere le gare”.

Passiamo alla Moto2. Per Navarro può essere l’anno in cui farsi davvero notare

“Ha dimostrato già il suo talento l’anno scorso: ha rimediato una frattura molto importante ed è tornato andando a podio, sorprendendomi molto e mostrando tutta la sua volontà. Con un anno di esperienza in più sulle spalle, anche come affinità con la squadra, potrà sfruttare meglio le sue grandi doti”.

Infine un salto in MotoGP. Un bilancio dei test in Thailandia?

“I test non sono stati così negativi nonostante le posizioni. Siamo a meno di un secondo dalla vetta e la nuova moto è già stata promossa rispetto alla precedente a livello di ciclistica. Ha mostrato maggiori potenzialità, segno che gli ingegneri Aprilia hanno interpretato al meglio le informazioni avute dai piloti”.

Il motore nuovo tarda ad arrivare…

“L’importante è che vada bene (ride). Lo avremo in Qatar, ma il fatto che Aprilia abbia ormai raggiunto un altro grado di conoscenza mi fa essere positivo”

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