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SBK, Melandri magico, brucia Rea e trionfa in Gara 2

Vittoria sul filo di lana a Phillip Island per il ravennate, 3° Forés seguito da Sykes, 5° Lowes poi Camier, a terra Davies e Laverty

SBK: Melandri magico, brucia Rea e trionfa in Gara 2

Phillip Island è da sempre una garanzia. Una pista veloce, dove la sfida si corre sul filo dei millesimi con testa avvincenti fino all’ultimo metro. Se a tutto ciò aggiungiamo la novità del flag to flag, allora lo spettacolo non può che essere assicurato.

Nella domenica australiana brilla ancora una volta la stella di Marco Melandri, che conquista tutti i riflettori della scena. L’alfiere Ducati ha giocato di sciabola e fioretto, dovendo rimontare dalla nona casella in virtù dalla griglia ribaltata. Non ha avuto fretta il 33, è rimasto lucido e analitico, preparando l’assalto finale in ogni minimo dettaglio. Così, mentre Chaz Davies finiva incredibilmente a terra a metà gara, il portacolori Aruba rimaneva incollato al gruppo di testa con Rea capace di dettare il ritmo. Il Cannibale sembrava averne di più, ma sul traguardo Marco si è rivelato astuto nello sfruttargli la scia, beffandolo per soli 21 millesimi.

A Johnny non resta quindi che accontentarsi della seconda piazza, riscattando l’amarezza del sabato. Sul podio di Phillip Island c’è anche spazio per la Panigale di Xavi Forés, che da tempo sognava di conseguire un simile risultato. Lo spagnolo del team Barni precede la ZX-10RR di Tom Sykes, seguito dalla Yamaha di Alex Lowes e la Honda di Leon Camier. Poi van der Mark, Baz, Torres e Razgatlioglu.  

LA CRONACA – Allo spegnimento dei semafori Rea lascia sul posto Forés, ma la vera sorpresa è rappresentata dall’Aprilia di Laverty, a cui bastano quattro curve per riuscire ad agguantare la leadership della corsa.

Il pilota della RSV4 mostra di avere un passo superiore rispetto alla concorrenza, a tal punto da rifilare un secondo di distacco al primo degli inseguitori, ovvero Chaz Davies. L’alfiere Ducati comanda il gruppetto formato da Rea, Forés e Melandri, quest’ultimo capace di risalire dalla nona posizione iniziale sullo schieramento.

Al terzo giro il primo colpo di scena con Laverty che finisce incredibilmente a terra, mandando in fumo i sogni di regalare il podio a Milwaukee. A raccogliere il testimone dell’irlandese è quindi Chaz Davies, incalzato da Forés e Rea, mentre Melandri scivola in quinta piazza, superato dalla Yamaha di van der Mark.

La corsa non concede un attimo di respiro, dal momento che Forés rompe gli indugi, scalzando la Ducati di Davies dalla vetta. Il portacolori del team Barni prende in mano il comando della gara, seguito a ruota da Davies e Rea, quest’ultimo chiamato a fare i conti con il pressing di van der Mark e Melandri. In sesta posizione la Honda di Camier, braccata dalla Kawasaki di Sykes. Nelle retrovie da registrare la caduta della Fireblade di Gagne.

Nel corso dell’undicesimo giro rientrano ai box per il flag to flag  Forés, Rea e van der Mark, mentre Davies, Melandri, Lowes, Camier e Sykes aspettano la tornata seguente. All’uscita dalla pit lane Davies si ritrova al comando della corsa incalzato dalla Panigale di Melandri e quella di Forés. Chaz detta il ritmo, ma ecco il colpo di scena, perché alla curva quattro il gallese arriva lungo, finendo a terra. A raccogliere il testimone del portacolori Ducati è quindi Forés, inseguito dalle Kawasaki di Rea e Sykes. Melandri deve invece fare i conti con la R1 di van der Mark, che non ha la minima intenzione di mollare la presa.

A sette tornate dalla conclusione la leadership della corsa è nella mani di Forés, poi le Kawasaki di Rea e Sykes. Melandri, che sul rettilineo deve fare i conti con una Panigale parecchio nervosa, accusa solo mezzo secondo dalla vetta, seguito dalle  Yamaha di Lowes e van der Mark mentre Camier, Torres, Baz e Razgatlioglu compongono le prime dieci posizioni.

Quando mancano quattro giri alla bandiera a scacchi, Forés, Rea, Melandri e Sykes sono stretti in un fazzoletto, mentre Camier prova a ricucire il gap dal gruppo di testa. Nelle posizioni di vertice Rea  prende la vetta a due tornate dal termine, ma non riesce a trovare lo spunto per fuggire, perché Melandri gli rimane incollato come un francobollo. Il ravennate gioca d’astuzia, sfruttando la scia della Kawasaki per poi bruciarla sul traguardo. A completare il podio la Panigale di Forés.   


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