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SBK, FP1: Melandri subito in vetta a Phillip Island

Su pista bagnata, il ducatista sfrutta meglio di tutti le gomme da pioggia, beffando Rea e Laverty. 8° Davies, 11° Sykes 

SBK: FP1: Melandri subito in vetta a Phillip Island

La pioggia, caduta abbondante per quasi tutta la notte, ha bagnato l’asfalto di Phillip Island, suggerendo ai piloti di montare le Pirelli “rain” per tutta la durata del primo turno di prove libere della stagione.

Attento, meticoloso, esperto e sensibile: miglior tempo per Marco Melandri con la sua Panigale R numero 33, in cima alla lista dei cronologici grazie al riferimento della mattinata siglato in 1’42”974, ottenuto nel più veloce dei 14 giri di pista effettuati.

Rea stava comandando la sessione, prima di essere scalzato, seppur di soli 116 millesimi; il Campione del Mondo in carica ha, tuttavia, compiuto solo 8 giri, quasi la metà di Melandri.

Terzo tempo di Eugene Laverty con la RSV4 del team Milwaukee, a quattro decimi dalla Ducati Aruba; il pilota Aprilia nei test si è dimostrato soddisfatto dei miglioramenti apportati dal reparto corse di Noale, pronto a tornare protagonista in Superbike.

Anche Xavi Fores è andato forte, alla fine quarto con la Ducati del team Barni a nemmeno mezzo secondo dalla vetta; dopo lo spagnolo la prima Yamaha in tutta la tabella, la numero 22 di Alex Lowes, desideroso di salire sul podio almeno una volta in terra australiana. Miglior Honda del lotto e sesto tempo di Patrick Jacobsen sulla Fireblade SP2 del team Triple M, dotata di gestione elettronica Marelli; dopo l’americano la CBR del team Red Bull dell’inglese Leon Camier, che usa ancora il sistema Cosworth.

Ottava posizione nel monitor dei tempi per Chaz Davies, a otto decimi abbondanti dal compagno di squadra; il gallese non predilige la pista bagnata e non ha voluto prendersi troppi rischi. Nono l’olandese Michael Van Der Mark sulla seconda R1, decimo tempo per il colombiano Yonny Hernandez, fresco arrivato dal Motomondiale.

Chi ha rischiato meno di tutti, considerando le prestazioni sin qui offerte, è Tom Sykes, che ha fermato il cronometro in 1’44”432, ad un secondo e mezzo da Melandri; la Ninja ufficiale numero 66 ha messo dietro la privata di Roman Ramos del team Go Eleven.

Lorenzo Savadori inizia con un tredicesimo tempo, prima di Jake Gagne, l’americano ingaggiato da Ten Kate dopo le buone gare disputate lo scorso anno; quindicesimo crono per la BMW Althea di Loris Baz, Razgatlioglu è il primo a passare il gap dei tre secondi dalla vetta. In ritardo Jordi Torres, con la MV Agusta lontana delle posizioni che contano, in mezzo alle wild card australiane e la Kawasaki privata di Tati Mercado. Non sono usciti dai box Herfoss e Jezek, quindi, niente cronologici per loro.

La sessione è stata interrotta con una bandiera rossa a circa due minuti dalla fine, alcuni tempi sono stati conseguentemente cancellati; non avrebbero, tuttavia, cambiato gli ordini della classifica. 

 

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