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Tebaldi: la VR46 in MotoGP? C'è già, con Valentino

Il braccio destro del Dottore: "penseremo a un team nella classe regina solo quando smetterà di correre. Yamaha vuole Vale nella squadra ufficiale e viceversa"

MotoGP: Tebaldi: la VR46 in MotoGP? C'è già, con Valentino

Questa mattina, quando è arrivata la notizia del divorzio di Tech3 da Yamaha, alzi la mano chi non ha pensato: ‘ci sono due M1 libere per il team di Valentino’. Il Dottore ha già due squadre nel Mondiale, una in Moto3 e l’altra in Moto2, un’altra nel CEV e quella in MotoGP sarebbe il completamento perfetto della struttura.

La VR46 è già impegnata in MotoGP, con Valentino e la squadra Yamaha ufficiale. Difficile volere di più”, Alberto Tebaldi, responsabile della VR46 e braccio destro di Rossi, previene la nostra domanda e libera il campo con una battuta.

È chiaro che la notizia della scelta di Tech3 e Yamaha di prendere strade diverse generi clamore su di noi e che porti anche a generare tante fake news - continua - In questo momento non è in programma di fare un team in MotoGP”.

Il che non significa che non accadrà mai, ma prima di pensarci bisogna soddisfare un requisito fondamentale.

Nel momento in cui Valentino deciderà di lasciare le moto per, magari, correre in auto, allora valuteremo la situazione - sottolinea Tebaldi - Conosciamo bene la MotoGP, sappiamo quanto sia difficile, e faremo quel passo solo se saremo sicuri di avere le carte in regola per potere onorare il nome che portiamo. Non si tratterebbe semplicemente di partecipare”.

La porta sembra chiusa, ma non sarebbe così strano se Rossi pensasse di correre gli ultimi anni con un suo team, come fece, per esempio, Agostini.

È vero ci sono dei precedenti, ma non c’è l’dea di farlo da parte nostra e neanche i presupposti - spiega - Semplicemente Yamaha vuole Valentino nel team ufficiale e, a sua volta, Valentino vuole continuare a correre in quella squadra. A lui piace essere coinvolto nella strategia di un’azienda, nello sviluppo della moto, ama parlare con gli ingegneri per individuare e risolvere i problemi. Tutto questo, in un team satellite, non sarebbe possibile”.

Per il momento, l’idea di vedere a breve la VR46 in MotoGP con una propria squadra è prematura.

Ma non nego che ci piacerebbe - afferma - Del resto, la MotoGP è un sogno per i piloti e anche per chi ha una squadra. Potremmo completare il percorso che abbiamo iniziato con il CEV e, ripeto, quando Valentino non sarà più un pilota di moto, ci penseremo. Sarebbe un progetto molto impegnativo, ma il nostro capo ci ha abituati a sognare”, conclude con una risata.


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