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MotoGP, Bagnaia: con Ducati ho realizzato il mio sogno

"Ricordo ancora il rumore della frizione a secco della 996R di mio zio. Mi hanno voluto tanto e abbiamo parlato della MotoGP dal 2016"

MotoGP: Bagnaia: con Ducati ho realizzato il mio sogno

Era il mio sogno, l'ho sempre desiderato, non pensavo ad altro... a volte certe frasi sono luoghi comuni che si ripetono. Nel caso di Bagnaia, fresco di annuncio di un biennale con Ducati, le cose stanno diversamente. La Rossa è stata il traguardo inseguito da Pecco veramente da quando era bambino.

"Non è una frase di circostanza, la MotoGP è il mio sogno fin dal primo giorno che ho allacciato un casco e sono entrato in pista, ma la Ducati lo è ancora da prima - racconta Franscesco - Ero piccolo, molto piccolo, ma il rumore della frizione a secco della Ducati di mio zio è un suono che non scorderò mai e gli dicevo sempre guardando la sua 996R: Zio questa la tieni per me per quando sarò grande?".

Non sappiamo se l'abbia fatto, ma certamente guarderà con orgoglio, e un pizzico di invidia motociclistica, il nipote su una Desmosedici.

Essere finalmente riuscito ad arrivare in Ducati è una cosa pazzesca, quasi non ci credo ancora, è incredibile. Sono veramente molto felice - commenta Pecco - Mi hanno voluto veramente tanto perché parliamo di questo passaggio in MotoGP dalla fine del 2016 e finalmente siamo riusciti a concludere tutto quanto. Una cosa che mi hanno sempre detto dall’inizio è che gli sono piaciuto molto nel momento in cui sono andato forte con la Mahindra. È stato qualcosa che li ha attratti molto, probabilmente perché  non ero in una situazione molto facile ma ero riuscito a crescere tanto. Quest’anno bisognerà finire per bene l’opera prima di passare poi in MotoGP".

In verità una Ducati l'aveva già guidata, a Valencia nel 2016 come premio di una scommessa vinta con Borsoi.

"Quella volta, l’unica cosa che è saltata all’occhio è stata la mia altissima velocità di punta. Credo di avere fatto la terza migliore velocità di tutti i giorni di test. Ma 9 giri sono stati troppo brevi per capire qualcosa" ammette.

Qualcuno però gli teneva già gli occhi adosso e l'anno dopo le cose hanno iniziato a farsi serie.

"L’offerta della Ducati è arrivata a fine ottobre e d’istinto io avrei firmato subito - confessa Bagnaia - Fortunatamente ho la VR46 alle mie spalle che mi segue in tutto e per tutto. Mi hanno veramente aiutato per capire come funziona la MotoGP. Abbiamo deciso insieme di fare questo passo e firmare. Noi siamo seguiti a tutto tondo, dalla palestra, agli allenamenti, ai contratti. Non dobbiamo mai prendere una decisione completamente da soli. La scelta finale la prendiamo noi, però la VR46 ci indirizza, ci fa capire tutte le varie opportunità, se una cosa va bene, se una cosa va male. Siamo seguiti alla perfezione ed è quello di cui un pilota con poca esperienza ha bisogno. Non ci impongono nulla, ma ci aiutano proprio a crescere".

Ora però, come ha detto, ha un lavoro da finire in Moto2.

"Quest’anno sarà un anno fondamentale per me, il primo vero anno in cui potrò giocarmi il titolo e bisognerà sfruttarlo al massimo - sottolinea -  Ho tutte le carte in regola: la squadra è molto in forma, io lo stesso. Abbiamo fatto solo un test di tre giorni, però siamo andati molto bene, siamo cresciuti e abbiamo tenuto davvero un bel passo. Adesso vedremo cosa accadrà nei prossimi test e nell’inizio della stagione. I primi due piloti in classifica nella scorsa stagione sono passati in MotoGP, però, tra quelli che sono rimasti e quelli che sono arrivati, i primi dieci andranno tutti forte, sono sicuro".

Poi,  a novembre,  sarà la volta della MotoGP.

"Sono un team dove mi trovo alla perfezione, me lo sono quasi cucito addosso. Sicuramente il prossimo anno sarà tutto diverso e bisognerà essere pronti mentalmente al cambiamento. Fortunatamente ho intorno persone  che mi aiuteranno molto e sarà bellissimo iniziare questa nuova avventura”.

Con il sogno, magari, di ripere le gesta di Zarco.

"Io non ho uno stile simile al suo, perché sono aggressivo in frenata. Diciamo che sono molto veloce fino a centro curva e poi con il gas sono deciso, ma comunque dolce per cercare di non stressare le gomme e, in effetti, difficilmente le distruggo. Vediamo se con Ducati riuscirò a sfruttare tutto il potenziale" la speranza.

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