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MotoGP, Test: doppietta Honda a Buriram con Marquez e Pedrosa

TEMPI. Terzo tempo per la Ducati di Miller, Vinales 4° ma non convince e Rossi è 14°. Chiudono la Top Ten Dovizioso e Lorenzo

MotoGP: Test: doppietta Honda a Buriram con Marquez e Pedrosa

Ieri Marc Marquez aveva predetto che si sarebbe scesi sotto il muro del 1’30” a Buriram e ha reso realtà le proprie parole in prima persona. Con un gomma nuova nel finale di giornata è sceso di 31 millesimi sotto a quel limite, primo e unico a farlo, beffando il compagno di squadra Pedrosa, a lungo in testa durante questo secondo giorno di prove, e completando la doppietta Honda.

Più che quel 1’29”969 sugli schermi, però, sono stati due altri particolari a impressionare: il primo è che lo ha realizzato con una gomma media al posteriore, il secondo è il ritmo che è riuscito a tenere. Né lo spagnolo né nessun altro si sono avventurati in una simulazione di gara, ma in un long run di 10 giri Marquez è riuscito a piazzarne 6 in 1’30” alto, cosa impossibile per tutti gli altri. Neanche per Pedrosa, veloce sì (0”158 il distacco) ma non al livello del compagno di box se si parla di ritmo.

Dietro alle due Honda c’è una Ducati, ma dello scorso anno. È stato Miller a portare la sua GP17 al terzo posto, pagando poco più di 2 decimi da Marquez. Non è stato un semplice giro a vita persa, perché Jack ha dimostrato costanza nell’arco della giornata.

A concludere la festa nel team Pramac c’è il 6° posto di Danilo Petrucci, che oggi ha avuto l’opportunità di provare le nuove carene portare ieri in pista dai piloti della squadra ufficiale. Il ternano non ha migliorato il suo crono a fine turno e non ci hanno provato neanche Dovizioso e Lorenzo, impegnati in altri lavori.

Andrea è 9° con un ritardo di poco superiore al mezzo secondo e, spulciando fra i cronologici dei tempi, sembra essere di almeno un paio di decimi più lento di Marquez sul passo. Jorge invece è 10°, a 0”760 da Marc. Va fatto notare come entrambi abbiano fatto segnare i loro migliori riferimenti la mattina, senza sfruttare come la maggior parte dei rivali l'ultima mezz'ora di prove.

Sia il Dovi che Jorge hanno continuato a provare le due nuove carene che hanno debuttato ieri, oltre ad avere a disposizione anche un nuovo telaio leggermente modificato rispetto all'unita provata a Sepang.

Risaliamo nella classifica per trovare al 4° e 5° posto rispettivamente Vinales e Zarco. Per 86 millesimi Maverick ha salvato l’onore della M1 2018, ma in verità ha navigato a metà classifica per tutta la giornata prima di piazzare qualche buon giro negli ultimi minuti. Al contrario Johann (che ricordiamo usa il telaio 2016) ha fatto vedere un buon passo, a livello dei migliori, Marquez escluso.

Ben più in ritardo Valentino Rossi, 14° a 0”919. Vero che il Dottore non ha provato a migliorarsi nel finale, ma vederlo per appena 13 millesimi davanti al debuttante Nakagami fa un certo effetto. Ieri aveva detto di essere preoccupato e difficilmente questa giornata l’ha rasserenato.

Continua a convincere invece la Suzuki, grazie al 7° posto di Rins che prende 0”477 da Marquez ma si mette alle spalle Crutchlow, che ieri era stato il più veloce. Alex sta interpretando al meglio la GSX-RR e non è troppo distante Iannone, 11° (tempo fatto segnare nella mattina) davanti alle Ducati di Rabat e Bautista.

Ci si aspettava di più invece dall’Aprilia, anche se Espargarò e Redding non dispongono ancora del motore 2018. La moto è nuova e va sgrezzata, ma Aleix è 17° a 0”161, dietro alla KTM di Smith e davanti, per 55 millesimi, al debuttante Franco Morbidelli, che sta proseguendo il suo apprendistato senza volere strafare.

A proposito di esordienti, si è comportato bene Syahrin sulla Yamaha di Tech3, è penultimo ma i suoi tempi sono perfettamente in linea con quelli di Luthi (che gli è davanti) e decisamente migliori di quelli di Simeon (che chiude la classifica).

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