Con la prima giornata di test si è tenuto il battesimo della pista di Buriram, che ad ottobre ospiterà l’appuntamento del Motomondiale. I piloti hanno avuto a disposizione otto ore di tempo per scoprire tutti i segreti del tracciato. A tal proposito Marquez è rimasto sorpreso: “Ieri, sullo scooter, pensavo fosse un circuito molto veloce, ma oggi con la MotoGP l’ho trovato più lento di quanto mi aspettassi – ha detto il sei volte iridato - ci sono molte curve da seconda e terza marcia, con frenate e accelerazioni impegnative. Qui sarà difficile gestire la durata delle gomme”.
A fargli eco è Dani Pedrosa: “Il circuito è stretto e trovare le giuste traiettorie è importante – ha analizzato il portacolori Honda - penso sia importante fare chilometri, una delle chiavi è avere una buona velocità nel primo settore, in cui ci sono due rettilinei”.
C’è chi la pista del Chang l’aveva già scoperta ancora prima di tutti gli altri. È il caso di Valentino Rossi: “Il tracciato non è male, inizialmente me lo ricordavo simile all’Austria – ha ricordato il 46 - invece le curve e i rettilinei sono come quelli dell’Argentina. Devo comunque dire che la pista si presenta in buone condizioni, così come l’asfalto – ha aggiunto – inoltre tecnicamente è facile”. Analogie con la Malesia? “Direi molto più semplice – ha proseguito - almeno qua quando respiri ti rendi conto che stai respirando l’ossigeno, mentre in Malesia no”.
Il paragone di Rossi con Termas de Rio Hondo è condiviso anche da Vinales: “Questo tracciato si avvicina molto all’Argentina – ha commentato il portacolori Yamaha - ci sono diverse curve lente e devo dire che mi piace particolarmente”. In casa Ducati Andrea Dovizioso sta invece cercando di capirne tutti i segreti: “Direi strana – ha sottolineato il forlivese - ci sono alcuni tornanti e poi delle curve in percorrenza. Non è complicata, ma bisogna capire come e dove frenare”. Mentre Lorenzo: “Molto bello il tracciato del Chang, anche se è complicato trovare il limite – ha avvisato – direi che l’ultima curva è pericolosa, soprattutto in caso di pioggia. Lo stesso discorso vale per quella precedente”.
Tra i piloti Ducati, anche Petrucci è intervenuto sul discorso: “La pista mi piace molto – ha detto il portacolori Pramac - credevo di trovare un tracciato caratterizzato da frenate impegnative, è così, ma ci sono soprattutto curve veloci. Abbiamo trovato un circuito in ottime condizioni – ha aggiunto - l’asfalto offre tanto grip, e siamo già molto più veloci rispetto ai tempi delle SBK”. Danilo entra poi nel dettaglio: “I punti più importanti sono le uscite delle prima due curve, perché dopo ci sono dei rettilinei molto lunghi – ha detto - fondamentali sono anche le ultime tre curve, dove si prende molta velocità.” Più che l’Argentina, Petrucci accosta Buriram a un altro tracciato: “Ci sono poche curve e devi farle alla perfezione per ottenere un bel tempo, un po’ come succede a Monza – ha concluso - per la gara mi aspetto delle grandi battaglie all’ultima curva”.