Tu sei qui

SBK, Zanetti: la Panigale V4? Più facile e meno 'fisica' da guidare

Lorenzo svilupperà la nuova Rossa Superbike: "la moto ha stupito, perchè dotata di un grande potenziale"

SBK: Zanetti: la Panigale V4? Più facile e meno 'fisica' da guidare

Share


Durante il primo test collegiale di Jerez, occhi ed orecchie erano puntati su una Ducati nera, che emanava un rombo più cupo, diverso da quello tipico delle bicilindriche rosse, in pista con Davies, Melandri e Rinaldi.

Si trattava della numero 87 di Lorenzo Zanetti, che teneva a battesimo la nuova Panigale V4, tuttavia diversa dalla 1100 appena lanciata sul mercato: sì, perché la versione da gara è di 1000 centimetri cubi – spiega il pilota bresciano – contro i 1100 della versione stradale; ne ho sentite di ogni sul nostro test in Spagna (ride) ma adesso vi spiego con quale configurazione tecnica abbiamo provato io ed il team Ducati”.

Lorenzo conosce bene la bicilindrica - già portata in gara nel CIV con il team Motocorsa - ed il raffronto con la quattro cilindri è inevitabile quanto attendibile: durante il test spagnolo, la V4 era in configurazione Superbike e, seppur in uno stato embrionale – precisa – ha mostrato un grande potenziale. Gli occhi più attenti avranno notato una moto ancora esteticamente ‘ibrida’, con le carene, il serbatoio e la parte frontale prese dalla 1200 bicilindrica, così come l’elettronica; il forcellone ha specifiche da Superbike, il telaio adotta le medesime dimensioni del modello di serie. A Jerez abbiamo immagazzinato i dati per deliberare una linea di sviluppo per il modello stradale R da 1000 cc e la relativa versione Superbike da corsa”.

In sella la V4 è tanto differente dalla bicilindrica?

Innanzitutto, l’erogazione della potenza è totalmente diversa; il bicilindrico è nella fase massima del proprio potenziale da 1200 cc, ma il 1000 V4 – derivante dalla GP07 Desmosedici – ha un concetto di base più avanzato, la ‘schiena’ di cui è dotato è più generosa, i cavalli che esprime sono tanti. Tutto cambia ed il telaio della V4 influisce nella guida. Analizzando i dati a Jerez, abbiamo notato come io, Chaz e Marco avessimo tre differenti stili di guida, ma l’opinione comune dice che la V4 è una moto meno ‘fisica’ da portare al limite rispetto alla bicilindrica, occorre meno forza in ingresso di curva ed anche in percorrenza”.

Ritieni che la moto abbia già il passo per essere competitiva?

È presto per sbilanciarsi, però posso dire che il potenziale della V4 è alto e si vede dai tempi siglati a Jerez. Io, in primis, ero meravigliato: scendere in pista per la prima volta, incrociando le traiettorie con moto ufficiali iscritte al Mondiale, la Panigale V4 mi ha stupito davvero. Chiaramente, però, tutte le sue aree saranno da migliorare; non siamo lontanissimi ma l’ultimo gradino è sempre quello più difficile da scalare”.

A Jerez c’erano tutti, e Johnny Rea sembra ancora il favorito…

L’insieme moto-telaio-elettronica della ZX10RR ufficiale è più avanti e Rea sta dimostrando la propria superiorità di pilota e, secondo me, per battere Johnny serve una Ducati perfetta dal punto di vista dell’erogazione motore, perché Davies e Melandri sono spesso oltre il limite, rischiando di cadere: in uscita di curva la Ninja non perde un colpo, è pulita, derapa poco e scarica a terra ogni cavallo disponibile,  la bicilindrica 1200 deve comportarsi esattamente così. L’erogazione va gestita in maniera ottimale, soprattutto in gara, gestendo il consumo della gomma posteriore”.

In Ducati sostengono che il regolamento abbia castrato il bicilindrico oltremodo…

Il nuovo regolamento tecnico è stato introdotto da poco, i primi test di Jerez e Portimao sono serviti per capire come intervenire. Il vero problema è il cambio: in Superbike la rapportatura interna va definita ad inizio stagione e poi non può più essere toccata. Con un setting del cambio perfetto, la coppia del 1200 si può sfruttare ed i giri in motore in meno potrebbero non farsi sentire”.

Davies e Melandri proveranno la V4 con te?

“Non penso, quantomeno finchè non rinnoveranno i loro contratti. Se tutto andrà come deve – e lo spero – anche Chaz e Marco guideranno la quattro cilindri. Io dovrò sgrossarla, definendo la linea da seguire per lo sviluppo. Davies e Melandri ora sono concentrati sulla loro stagione Mondiale con la bicilindrica”.

A proposito di Mondiale Superbike, vorresti tornarci?

“Certo, come ogni pilota, la mia ambizione è tornare in una categoria dove penso di aver ben figurato; la stagione con il team Motocorsa nel CIV sarà fondamentale e devo ringraziare Ducati per l’importante opportunità che mi ha dato: sviluppare una moto nuova direttamente per una Casa è una esperienza professionale che mi arricchisce e… con il team Motocorsa vorremmo correre una wild card nel Mondiale, in uno dei due round italiani di Imola e Misano: sarebbe una buona occasione per misurarci con gli altri piloti in un weekend iridato, prima del possibile sbarco 2019".

 

 

__

Articoli che potrebbero interessarti